Solo adesso inizio a capire a cosa si riferisse il lapidario e struggente commento rilasciato da Massimo Moratti al termine della partita scudetto di Parma: "Soli contro tutti".
Sarebbe forse il momento di darci tutti una regolata, dopo anni di prese in giro e sfottò, talvolta al limite della crudeltà, rivolti al petroliere Onesto e al suo esercito di maestranze nerassùrre.
Perché facendoci un sereno e serio esame di coscienza, scopriremmo che la natura cronica della loro pianginite, troppo spesso oggetto dei nostri rimbrotti, non è figlia della loro altrettanto cronica pochezza societaria e strategica. C'è di più. C'è dell'altro.
Quando si parla di Inter, infatti, il concetto di "tutti" non corrisponde a quello classico, dove il nucleo di una società fa quadrato insieme a tutte le sue componenti per rintuzzare gli attacchi di un nemico a mille teste (una volta era quella banda di Truffatori, oggi è l'Italia intera meno quei due là, o forse in aggiunta a quei due, chissà). Per loro, quel "tutti" significa proprio "tutti". A cominciare da sé medesimi.
La conferma arriva da uno degli sponsor tecnici legati ai giocatori (foto), con un messaggio pubblicitario - a metà fra lo spiritoso e l'impertinente - grazie al quale i colonnelli della Nike stanno pianificando in queste ore un attacco nucleare contro la provincia di Treviso, sulla quale verranno sganciate da un F-18 a forma di swoosh alcune bombe atomiche con su scritto Just Do It .
Questa lieve presa per il culo "postuma", perché uscita all'indomani del trionfo degli Onesti in quel di Parma, è sicuramente una primizia assoluta nel campo della pubblicità comparativa.
E considerando la stazza dello sponsor tecnico dell'Inter (che oltre a rivestire i piedoni di Materazzi e di tanti suoi compagni, Ibrahimovic su tutti, veste da capo a piedi la l'intera squadra da circa una decina d'anni), c'è da togliersi tanto di cappello davanti al coraggio e alla sfacciataggine del settore marketing della Lotto.
Interisti brava gente, devono davvero guardarsi le spalle da tutti.
Tranne che da noi. Ieri Moratti ha chiesto indietro anche lo scudetto vinto dalla Juventus nel '66/'67.
Per pietà, qualcuno lo scrolli. A parte Cobolli.
Sarebbe forse il momento di darci tutti una regolata, dopo anni di prese in giro e sfottò, talvolta al limite della crudeltà, rivolti al petroliere Onesto e al suo esercito di maestranze nerassùrre.
Perché facendoci un sereno e serio esame di coscienza, scopriremmo che la natura cronica della loro pianginite, troppo spesso oggetto dei nostri rimbrotti, non è figlia della loro altrettanto cronica pochezza societaria e strategica. C'è di più. C'è dell'altro.
Quando si parla di Inter, infatti, il concetto di "tutti" non corrisponde a quello classico, dove il nucleo di una società fa quadrato insieme a tutte le sue componenti per rintuzzare gli attacchi di un nemico a mille teste (una volta era quella banda di Truffatori, oggi è l'Italia intera meno quei due là, o forse in aggiunta a quei due, chissà). Per loro, quel "tutti" significa proprio "tutti". A cominciare da sé medesimi.
La conferma arriva da uno degli sponsor tecnici legati ai giocatori (foto), con un messaggio pubblicitario - a metà fra lo spiritoso e l'impertinente - grazie al quale i colonnelli della Nike stanno pianificando in queste ore un attacco nucleare contro la provincia di Treviso, sulla quale verranno sganciate da un F-18 a forma di swoosh alcune bombe atomiche con su scritto Just Do It .
Questa lieve presa per il culo "postuma", perché uscita all'indomani del trionfo degli Onesti in quel di Parma, è sicuramente una primizia assoluta nel campo della pubblicità comparativa.
E considerando la stazza dello sponsor tecnico dell'Inter (che oltre a rivestire i piedoni di Materazzi e di tanti suoi compagni, Ibrahimovic su tutti, veste da capo a piedi la l'intera squadra da circa una decina d'anni), c'è da togliersi tanto di cappello davanti al coraggio e alla sfacciataggine del settore marketing della Lotto.
Interisti brava gente, devono davvero guardarsi le spalle da tutti.
Tranne che da noi. Ieri Moratti ha chiesto indietro anche lo scudetto vinto dalla Juventus nel '66/'67.
Per pietà, qualcuno lo scrolli. A parte Cobolli.
5 commenti:
quella pubblicità è geniale.
PS: mi sussurrano che la prossima stagione non vedremo più la bellissima seconda maglia crociata, simbolo della città di Milano, che verrà sostituita da un completo color merda, proposto dallo sponsor tecnico ed incredibilmente accettato da Gonzo.
sì trillo, soli contro tutti...ma proprio tutti...
caro Lego chi è causa del suo mal...con quel che ne consegue.
Vorrei inoltre ringraziare il Benza-Cip6-Sarroch per averci fatto apprendere che vandalizzare qualunque edificio è possibile purchè lo si confonda per uno stadio.
L'onestà innanzitutto.
Saluti
Scudetto 66/67....è una battuta, vero?
No, Yannick. Non è una battuta.
Ma vedrai che la reazione di Cobolli & C. sarà veemente come sempre.
Incredibile.
La cosa divertente è che quel pirla di Moratti non si rende conto che con certe uscite cade in palese contraddizione. Se il problema era quella banda di truffatori perchè vuole indossare uno scudetto che la Juve vinse senza la Triade? La risposta è piuttosto ovvia.
Invidia e rosicamento lo hanno reso cieco e l'odio per chi lo ha sempre umiliato sul campo lo hanno portato in uno stato di deprecabile frustrazione e repressione ormai irreversibile.
Non la finirà mai.
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