Prosegue imperterrito il rancoroso programma di "sfiga della suora" (rigorosamente in abito grigio: le più letali, secondo il mio amico Davide), indirizzata a vagonate contro la Rappresentativa Federale ideata da Guido Rossi con la partecipazione straordinaria di Giancarlo Abete, attuale presidente della FIGC che prima di calciopoli faceva il vice di Carraro e quindi non sapeva un cazzo di niente (nella foto, in versione fratello di Maurizio Merli anni '70 durante un casting per il film poliziesco-erotico dal titolo Milano chiama, Roma capisce al volo, Napoli risponde e a Torino lo prendono dritto in culo). Non tutti però, a Torino. Detto tra parentesi.
Se con farsopoli la categoria dei giornalisti nostrani ha toccato - e continua a toccare - abissi non rilevabili nemmeno dallo scandaglio Echo Ranger, ieri sera la coppia di impiegati Rai Carlo Nesti/Beppe Dossena ha iniziato a scavare quei fondali con la velocità di quindicimila talpe alimentate a crack e cocaina.
Impiegati, Carlo e Beppe, ma non impiegati qualunque, bensì copie taroccate di quelli rappresentati in modo malinconicamente geniale da Paolo Villaggio nei film di Fantozzi, perché non si può descrivere il livello di pena che sono stati capaci di raggiungere nel commentare la sfida tra Olanda e Romania.
Pur non avendola seguita per intero, dovendo calibrare sapientemente lo zapping di un solo televisore con quell'altro evento in contemporanea, ancora più importante, cioè il lungometraggio animato Heidi (in onda su Italia1 alle 21.00 in prima visione assoluta), mi sono bastati pochi minuti di telecronaca per convincermi del fatto che quei due dovevano essere stati incappucciati, fin dal mattino, con una busta di plastica ripiena di colla a testa.
Un rock and roll dialettico allucinante e allucinato, il loro, tra uno sdegnato "altolà" ai difensori orange, inverosimilmente inefficaci nel contrastare gli avversari, e un risentito "fermo o sparo!" rivolto agli attaccanti della stessa Olanda, inaccettabilmente sterili - oltre ogni ragionevole attenuante - quando c'era da realizzare il gol salva-azzurri.
Il tutto sempre rigorosamente seguito dalle precisazioni di rito, del tipo "noi non vogliamo mica insinuare che... sia chiaro... ci mancherebbe...", malgrado anche mio figlio (5 anni e mezzo fra una settimana) a un certo punto mi abbia guardato allibito e mi abbia detto: "Papà, ma perché se 'sti due possono lavorare in televisione e noi dobbiamo pagare il canone per ascoltarli, io non posso fare il corso da pilota elicotterista militare?". Non ho saputo dargli una risposta accettabile.
Allo scoccare del novantesimo minuto, manco a dirlo, immediata retromarcia a fari spenti dei due impiegati e, come per incanto, tutti amici e innamorati. Perché lo sapevamo che gli olandesi sono gente perbene; e poi era logico che i panchinari dovessero dimostrare a Van Basten che meritano un posto in squadra. Quindi hanno vinto perché hanno le palle, altro che torta e biscotti e altre amenità del genere.
E la Romania? Perbacco, che peccato che non abbia cercato di cambiare ritmo una volta andata sotto di un gol; sì ma probabilmente se Mutu fosse stato schierato al centro dell'attacco fin dal primo minuto avrebbero avuto più possibilità.
Vabbè pazienza, sarà per un'altra volta. Onore ai vincitori e onore agli sconfitti.
Viva l'Italia. Viva lo sport. Linea allo studio.
Se con farsopoli la categoria dei giornalisti nostrani ha toccato - e continua a toccare - abissi non rilevabili nemmeno dallo scandaglio Echo Ranger, ieri sera la coppia di impiegati Rai Carlo Nesti/Beppe Dossena ha iniziato a scavare quei fondali con la velocità di quindicimila talpe alimentate a crack e cocaina.
Impiegati, Carlo e Beppe, ma non impiegati qualunque, bensì copie taroccate di quelli rappresentati in modo malinconicamente geniale da Paolo Villaggio nei film di Fantozzi, perché non si può descrivere il livello di pena che sono stati capaci di raggiungere nel commentare la sfida tra Olanda e Romania.
Pur non avendola seguita per intero, dovendo calibrare sapientemente lo zapping di un solo televisore con quell'altro evento in contemporanea, ancora più importante, cioè il lungometraggio animato Heidi (in onda su Italia1 alle 21.00 in prima visione assoluta), mi sono bastati pochi minuti di telecronaca per convincermi del fatto che quei due dovevano essere stati incappucciati, fin dal mattino, con una busta di plastica ripiena di colla a testa.
Un rock and roll dialettico allucinante e allucinato, il loro, tra uno sdegnato "altolà" ai difensori orange, inverosimilmente inefficaci nel contrastare gli avversari, e un risentito "fermo o sparo!" rivolto agli attaccanti della stessa Olanda, inaccettabilmente sterili - oltre ogni ragionevole attenuante - quando c'era da realizzare il gol salva-azzurri.
Il tutto sempre rigorosamente seguito dalle precisazioni di rito, del tipo "noi non vogliamo mica insinuare che... sia chiaro... ci mancherebbe...", malgrado anche mio figlio (5 anni e mezzo fra una settimana) a un certo punto mi abbia guardato allibito e mi abbia detto: "Papà, ma perché se 'sti due possono lavorare in televisione e noi dobbiamo pagare il canone per ascoltarli, io non posso fare il corso da pilota elicotterista militare?". Non ho saputo dargli una risposta accettabile.
Allo scoccare del novantesimo minuto, manco a dirlo, immediata retromarcia a fari spenti dei due impiegati e, come per incanto, tutti amici e innamorati. Perché lo sapevamo che gli olandesi sono gente perbene; e poi era logico che i panchinari dovessero dimostrare a Van Basten che meritano un posto in squadra. Quindi hanno vinto perché hanno le palle, altro che torta e biscotti e altre amenità del genere.
E la Romania? Perbacco, che peccato che non abbia cercato di cambiare ritmo una volta andata sotto di un gol; sì ma probabilmente se Mutu fosse stato schierato al centro dell'attacco fin dal primo minuto avrebbero avuto più possibilità.
Vabbè pazienza, sarà per un'altra volta. Onore ai vincitori e onore agli sconfitti.
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5 commenti:
Il titolone del film polizziottesco-eroico è stupendo!
Non vedo ora quando esce in dvd allegato alla Gazzetta
Visto come ha giocato, credo che Mutu abbia trovato il modo di pagare la multa da 12 milioni di euro...
Io mi sono piazzato fisso su Rai2, perché ero certo che Donadoni (un Lippi, ma molto più vincente) avrebbe condotto il FarsopoliTeam alla vittoria contro Domenech (uno Zeman, ma più francese).
Spero solo che non mi facciano l'antidoping oggi in studio. Mi sarò fatto un paio di litri di caffè per non addormetarmi con la ninna nanna del duo camomilla
Trovo almeno un lato "accettabile" nel tripudio della nazionale figc:
contro le furie rosse mancheranno Sveglius Pirlo e Fattuso detto O'rifiuto.
Tutto il resto è noia.
Breve ps:
Speriamo che qualche cosacco farcito vodka stasera martelli a dovere BigNariciovic.
Saluti
io trovo pietoso come la rai ( che paghiamo ) stia coprendo l'evento europei..
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