Alessio Secco, 4 marzo 2008:
"I rimpianti più grandi sono Zambrotta e Cannavaro, poi logicamente Ibrahimovic che, però, sarebbe andato all’Inter comunque, avrebbe lasciato la Juve indipendentemente da calciopoli e dai suoi effetti, seguivo la trattativa per il rinnovo e sapevo le cifre che stava chiedendo alla Juve, difficilmente lo avrebbero accontenato".
Ci sono millanterie cretinette ("L'ho chiuso negli spogliatoi e mi sono portato le chiavi in aeroporto"), ribadite con spavalderia di fronte all'incredulità dell'interlocutrice, e ci sono uscite (che definire millanterie sarebbe riduttivo, quindi mi astengo) al limite del fantascientifico, come quella evidenziata in grassetto nella frase da asilo nido riportata qui sopra.
Saranno queste giornate prematuramente primaverili, sarà che a forza di sentire stronzate sto lentamente cadendo nel labirinto psichico che tante vittime fece già fra i reduci del Vietnam, ma ho deciso di svelarvi un retroscena davvero inquietante. Lo faccio perché mi riguarda direttamente, in prima persona.
A scatenare l'attacco delle forze anglo-americane all'Afghanistan dei talebani, non fu l'attentato dell'11 settembre 2001 contro il World Trade Center.
Ma non è tutto: che il controllo di una zona strategica del pianeta - e magari del suo petrolio - abbia avuto una qualche rilevanza nel successivo piano di invasione dell'Iraq di Saddam Hussein, beh, che ci crediate o no, è una bufala gigantesca.
In quel periodo io - ebbene sì, proprio io - lavoravo per i servizi segreti israeliani, e vi posso garantire che quell'immane casino sarebbe successo comunque. A far scoccare la scintilla nel pool di consiglieri del presidente Bush fu un increscioso episodio al quale ebbi la sventura di assistere, durante una delle mie missioni sotto copertura in territorio egiziano.
In quei giorni il presidente Bush stava trascorrendo una vacanza segreta a Sharm El Sheik e aveva parcheggiato la sua Hummer 4WD sul marciapiede davanti ad un McDonald's sul lungomare. Quattro ragazzini sbandati, eseguendo gli ordini di un misterioso (per poco) mandante, gliela rigarono da cima a fondo con i loro coltellini svizzeri col manico in carbonio, rubati ad uno strano turista italiano di nome Lapo.
Per me fu uno scherzo intercettare (!) ed arrestare i quattro marmocchi sfregiatori, e non mi furono necessari più di dieci minuti di interrogatorio, a suon di calci nei coglioni e schiaffoni in faccia, per estorcere dalle loro boccucce tremolanti nomi e cognomi di chi li aveva finanziati per quei terribili graffi sul pachiderma a motore del presidente USA.
Cantarono come canarini: la targa dell'Hummer 4WD presidenziale gliel'aveva fornita Saddam Hussein, mentre l'ordine di affondare gli sfregi sulle fiancate era partito direttamente da Osama Bin Laden, con una telefonata satellitare che - secondo informazioni in mio possesso - sarebbe custodita in un cd nascosto nella sede Telecom brasiliana.
Bush si incazzò come un vampiro, e nulla potemmo noi che in tante altre occasioni eravamo riusciti a riportarlo alla ragione. "La devono pagare!", esclamò Bush con gli occhi fuori dalle orbite.
Il resto, purtroppo, è storia.
"I rimpianti più grandi sono Zambrotta e Cannavaro, poi logicamente Ibrahimovic che, però, sarebbe andato all’Inter comunque, avrebbe lasciato la Juve indipendentemente da calciopoli e dai suoi effetti, seguivo la trattativa per il rinnovo e sapevo le cifre che stava chiedendo alla Juve, difficilmente lo avrebbero accontenato".
Ci sono millanterie cretinette ("L'ho chiuso negli spogliatoi e mi sono portato le chiavi in aeroporto"), ribadite con spavalderia di fronte all'incredulità dell'interlocutrice, e ci sono uscite (che definire millanterie sarebbe riduttivo, quindi mi astengo) al limite del fantascientifico, come quella evidenziata in grassetto nella frase da asilo nido riportata qui sopra.
Saranno queste giornate prematuramente primaverili, sarà che a forza di sentire stronzate sto lentamente cadendo nel labirinto psichico che tante vittime fece già fra i reduci del Vietnam, ma ho deciso di svelarvi un retroscena davvero inquietante. Lo faccio perché mi riguarda direttamente, in prima persona.
A scatenare l'attacco delle forze anglo-americane all'Afghanistan dei talebani, non fu l'attentato dell'11 settembre 2001 contro il World Trade Center.
Ma non è tutto: che il controllo di una zona strategica del pianeta - e magari del suo petrolio - abbia avuto una qualche rilevanza nel successivo piano di invasione dell'Iraq di Saddam Hussein, beh, che ci crediate o no, è una bufala gigantesca.
In quel periodo io - ebbene sì, proprio io - lavoravo per i servizi segreti israeliani, e vi posso garantire che quell'immane casino sarebbe successo comunque. A far scoccare la scintilla nel pool di consiglieri del presidente Bush fu un increscioso episodio al quale ebbi la sventura di assistere, durante una delle mie missioni sotto copertura in territorio egiziano.
In quei giorni il presidente Bush stava trascorrendo una vacanza segreta a Sharm El Sheik e aveva parcheggiato la sua Hummer 4WD sul marciapiede davanti ad un McDonald's sul lungomare. Quattro ragazzini sbandati, eseguendo gli ordini di un misterioso (per poco) mandante, gliela rigarono da cima a fondo con i loro coltellini svizzeri col manico in carbonio, rubati ad uno strano turista italiano di nome Lapo.
Per me fu uno scherzo intercettare (!) ed arrestare i quattro marmocchi sfregiatori, e non mi furono necessari più di dieci minuti di interrogatorio, a suon di calci nei coglioni e schiaffoni in faccia, per estorcere dalle loro boccucce tremolanti nomi e cognomi di chi li aveva finanziati per quei terribili graffi sul pachiderma a motore del presidente USA.
Cantarono come canarini: la targa dell'Hummer 4WD presidenziale gliel'aveva fornita Saddam Hussein, mentre l'ordine di affondare gli sfregi sulle fiancate era partito direttamente da Osama Bin Laden, con una telefonata satellitare che - secondo informazioni in mio possesso - sarebbe custodita in un cd nascosto nella sede Telecom brasiliana.
Bush si incazzò come un vampiro, e nulla potemmo noi che in tante altre occasioni eravamo riusciti a riportarlo alla ragione. "La devono pagare!", esclamò Bush con gli occhi fuori dalle orbite.
Il resto, purtroppo, è storia.
5 commenti:
so che ti incazzerai, ma Ibra l'avete perso anche per la pervicacia di lucianone, che dopo il primo anno meraviglioso non volle sedersi per ritoccare il contratto.
Guadagnava 1.5 milioni l'anno.
se gli avessero rinnovato il contratto a cifre più congrue, forse (dico forse) un anno in B l'avrebbe anche fatto....
ma è vero che stava trattando per andarsene ben prima dello scoppio di calciopoli..
può anche darsi che lo zingaro stesse meditando di andarsene prima della farsa...ma di una cosa sono certissimo...moggi nemmeno morto lo avrebbe venduto agli onesti...e nemmeno cmq in italia...dato che era ancora sotto contratto e quindi solo la società poteva decidere a chi venderlo. faby
Muaaaaaaa !!! Da delirio !!!!
Sia per il ridere che mi sto facendo sul racconto di fantacalciopolitica che all'ennesima cazzata sparata dal mattoncino !
Grazie a tutti e due......la mia serata è più divertita con le vostre battute!
Lego, perché dovrei incazzarmi?
La pervicacia di Lucianone è il motivo per il quale mi manca lui e mi cresce un Alessio Secco (mi cresce in mezzo alle balle come la gramigna in giardino, intendo).
Se lo avesse venduto, dopo le due stagioni che aveva fatto e con l'età che aveva, stai certo che ci avrebbe rifatto un reparto intero con quei soldi.
Per chi ama le intercettazioni, è piuttosto esaustiva quella fra Moggi e Mino Raiola, tanto per capire con quali coglioni si debbano trattare affari da decine di milioni di euro e, soprattutto, come si affrontano certi analfabeti senza lavoro (leggasi "procuratori").
E comunque, solo un demente può sperare di farmi credere che Ibrahimovic sarebbe finito all'Inter.
A me, poi, che sono stato nel Mossad...
Caro Trillo, sai che mmmio cuggino era un agente del MI6?
Comunque, la vendita a costo di ibra agli eterni perdenti (quando finisce il campionato quest'anno) é la cigliegina sulla torta di farsopoli organizzata dai piangina.
No, invero la cigliegina é che noi dovevamo diventare i piangina e cobollo (o era gigli?) ha prontamente eseguito.
Sempre col sorriso, sempre amaro, ti saluto.
Morig67
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