La sensazione che ieri, se mai fosse partito un belino supersonico dal Borneo senza pilota a bordo, mi sarebbe entrato dritto nel culo, avevo iniziato ad averla intorno alle 14.30.
La McLaren di Hamilton in Bahrain era scattata alla partenza come quei vecchietti quando viene il verde ma la strada è in leggera salita, con la frizione che fuma, il motore che urla disperato mentre i pistoni tentano di uscire dal cofano e la macchina sempre lì, ferma o quasi.
All'arrivo, le due Prinz dell'Emetico prima e seconda, il patetico Mazzoni (versione Rossa di vomitino Meda quando fa le telecronache dell'interista Rossi) a un passo dall'infarto, e la mia testolina perversa a studiare un piano B per l'Emetico, nel caso la stagione di F1 non dovesse prendere la piega che sognavo. O forse sarebbe meglio un piano C, chissà.
La McLaren di Hamilton in Bahrain era scattata alla partenza come quei vecchietti quando viene il verde ma la strada è in leggera salita, con la frizione che fuma, il motore che urla disperato mentre i pistoni tentano di uscire dal cofano e la macchina sempre lì, ferma o quasi.
All'arrivo, le due Prinz dell'Emetico prima e seconda, il patetico Mazzoni (versione Rossa di vomitino Meda quando fa le telecronache dell'interista Rossi) a un passo dall'infarto, e la mia testolina perversa a studiare un piano B per l'Emetico, nel caso la stagione di F1 non dovesse prendere la piega che sognavo. O forse sarebbe meglio un piano C, chissà.
Comunque ero tranquillo. Mi rimaneva ancora a disposizione la serata, per rimettere le cose a posto. Ma quel belino senza controllo ormai aveva già oltrepassato l'appennino ligure in direzione nord, anche se io non lo sapevo, e nonostante l'assenza del pilota credo che l'immagine del mio didietro fosse già nitida e chiara sullo schermo del suo radar di bordo.
La prima pappina di Amauri in Palermo-Juve, infatti, ha sfondato la porta del fenomeno col sorriso ebete quando ero ancora per strada che stavo raggiungendo gli amici per vedere la partita. Una volta arrivato a destinazione, un rapido sguardo alle pippe in campo mi aveva destato qualche sospetto, e proprio mentre ero lì che cercavo di capire perché fossero schierati così tanti disabili tutti insieme in una partita che sarebbe stato fondamentale vincere, è arrivata la seconda pappina.
La sfiga ha voluto che l'infortunio a Nedved bruciasse sul nascere la speranza di vedere scomparire dal campo la terna di disabili Molinaro-Nocerino-Grygera, così all'inizio della ripresa l'irritante Tinkerman ha provato a rimediare, ma lasciandone giocoforza ancora uno schierato al suo posto (Molinaro).
Capocciata di Nedved a parte, è notorio che se una squadra deve bruciare i tre cambi a metà partita, delle due l'una: o la formazione era sbagliata all'inizio, o l'allenatore ha perso il lume della ragione dopo. Nel nostro caso, credo che siano buone sia la prima che la seconda, anche se la seconda risale a ben prima di ieri sera, temo.
La reazione che ha portato al momentaneo pareggio è stata frutto, come al solito, del lavoro di chi è nato e cresciuto in quell'altra Juve, che non rideva mai con nessuno ma aveva come missione quella di togliere il sorriso a chiunque la incontrasse. Per un attimo la conquista dei tre punti è parsa addirittura ad un passo, con il Palermo che, nella ripresa, ha perso lentamente consistenza, rimanendo in partita solo grazie al culo (clamoroso palo di Del Piero) e alle parate di un portiere con 41 anni suonati ma la faccia per niente ebete (una su tutte, la respinta sul tap-in di Trezeguet a botta sicura).
Ma l'unico culo col destino segnato era il mio, non quello del Palermo. A quel punto mancava poco alla fine dell'incontro, e quel belino in arrivo dal Borneo mi era quasi passato di mente. Non è possibile, ogni volta, regalare un tempo all'avversario per colpa dello "smonta e rimonta" del mister più confuso del mondo - dicevamo tra noi -; con quello che si è visto nella ripresa, questa era una partita da vincere senza patemi o discussioni.
Avevo davanti agli occhi solo la faccia di Tinkerman, più quella dei due dirigenti taroccati cinesi Co Bo Lì & Gìn Giùn Blànc (di cui uno, Gìn Giùn, con la sciarpa annodata al collo in perfetto Mancini style), e dei bidoni marci acquistati in estate per la modica cifra complessiva di 100 miliardi delle vecchie lire. Un pareggio che non serve a nulla - pensavo - ottenuto contro una mezza squadra che all'andata avevamo battuto 5 a 0.
Poi, all'improvviso, mi sono sentito battere sulla spalla. Mi sono voltato, e ho visto uno strano coso che mi fissava con occhi dolci e seducenti. "E tu chi sei?" gli ho domandato. Lui non ha detto nemmeno una parola ed è sparito all'improvviso. Ricordo solo che mancavano pochi minuti alla fine della partita.
Da quel momento mi brucia un po' il culo. Sarà qualcosa che ho mangiato?
La prima pappina di Amauri in Palermo-Juve, infatti, ha sfondato la porta del fenomeno col sorriso ebete quando ero ancora per strada che stavo raggiungendo gli amici per vedere la partita. Una volta arrivato a destinazione, un rapido sguardo alle pippe in campo mi aveva destato qualche sospetto, e proprio mentre ero lì che cercavo di capire perché fossero schierati così tanti disabili tutti insieme in una partita che sarebbe stato fondamentale vincere, è arrivata la seconda pappina.
La sfiga ha voluto che l'infortunio a Nedved bruciasse sul nascere la speranza di vedere scomparire dal campo la terna di disabili Molinaro-Nocerino-Grygera, così all'inizio della ripresa l'irritante Tinkerman ha provato a rimediare, ma lasciandone giocoforza ancora uno schierato al suo posto (Molinaro).
Capocciata di Nedved a parte, è notorio che se una squadra deve bruciare i tre cambi a metà partita, delle due l'una: o la formazione era sbagliata all'inizio, o l'allenatore ha perso il lume della ragione dopo. Nel nostro caso, credo che siano buone sia la prima che la seconda, anche se la seconda risale a ben prima di ieri sera, temo.
La reazione che ha portato al momentaneo pareggio è stata frutto, come al solito, del lavoro di chi è nato e cresciuto in quell'altra Juve, che non rideva mai con nessuno ma aveva come missione quella di togliere il sorriso a chiunque la incontrasse. Per un attimo la conquista dei tre punti è parsa addirittura ad un passo, con il Palermo che, nella ripresa, ha perso lentamente consistenza, rimanendo in partita solo grazie al culo (clamoroso palo di Del Piero) e alle parate di un portiere con 41 anni suonati ma la faccia per niente ebete (una su tutte, la respinta sul tap-in di Trezeguet a botta sicura).
Ma l'unico culo col destino segnato era il mio, non quello del Palermo. A quel punto mancava poco alla fine dell'incontro, e quel belino in arrivo dal Borneo mi era quasi passato di mente. Non è possibile, ogni volta, regalare un tempo all'avversario per colpa dello "smonta e rimonta" del mister più confuso del mondo - dicevamo tra noi -; con quello che si è visto nella ripresa, questa era una partita da vincere senza patemi o discussioni.
Avevo davanti agli occhi solo la faccia di Tinkerman, più quella dei due dirigenti taroccati cinesi Co Bo Lì & Gìn Giùn Blànc (di cui uno, Gìn Giùn, con la sciarpa annodata al collo in perfetto Mancini style), e dei bidoni marci acquistati in estate per la modica cifra complessiva di 100 miliardi delle vecchie lire. Un pareggio che non serve a nulla - pensavo - ottenuto contro una mezza squadra che all'andata avevamo battuto 5 a 0.
Poi, all'improvviso, mi sono sentito battere sulla spalla. Mi sono voltato, e ho visto uno strano coso che mi fissava con occhi dolci e seducenti. "E tu chi sei?" gli ho domandato. Lui non ha detto nemmeno una parola ed è sparito all'improvviso. Ricordo solo che mancavano pochi minuti alla fine della partita.
Da quel momento mi brucia un po' il culo. Sarà qualcosa che ho mangiato?
14 commenti:
Beato te che hai voglia di scherzare.
Io -se possibile- ho i coglioni a livello fossa delle Marianne.
E, incredibile a dirsi, quegli indegni degli smile guys riescono a farli sprofondare ulteriormente ogni settimana che passa.
Breve nota di colore:
l'uomo che ride deve essere ceduto al più presto onde evitare che la ridarola contagi anche gli altri.
saluti
Che sfiga! Ieri avremmo meritato la vittoria...tanti goal mangiati, su tutti il palo di Del Piero che ci avrebbe dato i 3 punti. Peccato! Per chi ha visto la partita: nel primo tempo, sull'1-0, sbaglio o c'era un rigore per noi? Da calcio d'angolo, un difensore rosanero (forse Balzaretti) ha trattenuto per la maglia Camoranesi che poi è andato giù.
Caro Scirea, credo che sia il sistema nervoso che si autoregola.
L'organismo è guidato dall'istinto di sopravvivenza, pertanto se il livello di scoglionamento supera certe soglie, scatta in me la "cretinite", che è uno stato mentale tipo lo "stand-by" del videoregistratore, durante il quale perdi lucidità e cominci a sparare cazzate.
Ma perlomeno sopravvivi.
il pensiero che noi abbiamo severgnini mentre voi avete trillo mi deprime...
PS: io fossi in te penserei seriamente a scrivere per lavoro (ammesso tu non lo faccia già...)
X lego:
tu per lavoro che fai?
Il rosicologo?...vedo che ci leggi sempre....
yannick75
vi leggo in quanto mi piace sentire anche l'altra campana, ed è inoltre sempre interessante leggere commenti intelligenti, siano o meno condivisibili...
PS: non è il caso del tuo ultimo commento, ça va sans dire...
Lego, io una soluzione ce l'avrei: diventa juventino.
Ti levi dalle palle Severgnini e, comunque vada, ti fai un sacco di risate.
Anche a me girano di brutto. C'è poco da dire, formazione sballata, 45 minuti regalti al palermo e troppi scarponi-ciabbattoni in squadra.
Mi sembra che non sia poco.
x lego:
con il tuo francesismo credi di dimostrare la tua intelligenza che mai c'è stata e al tempo stesso la mancanza della stessa negli altri?
Il tuo intertriste snobbismo la prossima volta puoi benissimo risparmiartelo...e prima di parlare di intelligenza ti rammento che in circostanze passate a te nell'intelletto è mancata l'onestà oltre che la lucidità.
Yannick non essere così incazzoso. Lego è arrivato senza l'ascia di guerra, stamattina.
E poi se bastasse l'uso dei francesismi per essere intelligenti... beh io non conosco Lego e non ho motivo di dubitare della sua intelligenza, ma prova a pensare a Blanc!
Cazzo, se non li conosce lui i francesismi! :-)
...hai ragione Trillo...questo dettaglio sui francesismi mi era sfuggito :D
(ANSA) - ROMA, 9 APR - Vittoria e record per il Manchester United che con 11 vittorie consecutive scavalca la Juve (10 gare vinte consecutivamente tra il '97 e il '98) in Champions.
Dunque è stato battuto il record della Juve che durava da 10 anni...un record stabilito in piena era Moggi. In quegli anni, in Europa come in Italia, per la Juve parlava soltanto un fattore: il campo.
Petizione pro Moggi: http://www.petitiononline.com/COMAMICI/petition.html
No Yannick, sei impazzito?
In Europa facevamo cagare. Vincevamo solo in Italia, e sappiamo come. ;-)
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