"Questo è il messaggio a cui tengo molto. Perché ho la faccia incazzata? Ho la faccia incazzata perché respiro sfiducia, respiro aria di aspettativa, respiro quelle facce da senso critico, come quando uno vede una partita di pallone non ce la fa e tutti sono professori; perché, perché la gente legge i giornali, vede il titolo, si rimbalza si crea dei grandi film che sono tutte cazzate!
Oggi non parlo di Alessandro, parlo di Napoleone. Napoleone a Waterloo, una pianura in Belgio, fece il suo capolavoro, tutti lo davano per fatto, per cotto, per la supremazia degli avversari, c’aveva cinque grandissime nazioni contro, delle forze in campo. Però strategia, chiarezza delle idee, determinazione, forza, Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo.
Allora, le facce scettiche, le facce di … non servono a un cazzo. Questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. E allora, forte di questa convinzione, noi dobbiamo dimostrare che questo è un fatto. Piangersi addosso non serve assolutamente a niente.
E come nel momento duro, dagli spalti la gente ti dice ”eeeh la squadra non gira, non corrono ”, bene, correte di più, stringete i denti, prova di carattere. E allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete. Come fece Napoletone a Waterloo."
Se penso che l'azienda responsabile del più grande piano eversivo del dopoguerra (e se vi sembro esagerato, andatevi a leggere le deposizioni rese ai pm di Milano dai Tavaroli, dai Cipriani, o la simpatica intervista rilasciata da Fabio Ghioni a questo link) si reggeva e si regge in piedi (mica tanto, a dire il vero) anche grazie a macchiette come quella nel filmato, il mio senso di nausea tende a trasformarsi decisamente in esaurimento nervoso.
Non sono mai stato un sostenitore del nozionismo o dei Promessi Sposi nella scuola moderna, complice anche una mia vecchia prof. di italiano che, con le similitudini del Manzoni, mi scartavetrò il ripieno dello scroto per un anno intero. E, per di più, alle ultime due ore di ogni sabato, in quel lontano 1985.
Non so nemmeno fino a che punto si debba considerare un "accessorio non di serie", nella cultura generale di un manager laureato e strapagato, il sapere cosa sia stata la battaglia di Austerlitz. Magari lui è da troppo tempo concentrato a motivare i creatori di algoritmi arraffa-soldi della Tribù Tim, per pretendere che conosca materie complesse come la battaglia di Austerlitz o il congiuntivo.
Credo che però anche un giornalista della Gazzetta dello Sport, tanto per scendere più in basso che posso, sappia bene, anche solo per sentito dire, che a Waterloo Napoleone le prese di santa ragione. Ma ne prese proprio tante, al punto da meritarsi una vacanza-premio, in esilio in mezzo all'Atlantico, con tanti saluti all'Impero.
Ci sono poche cose al mondo che mi divertono - e mi intristiscono - quanto ascoltare questi aborti del turbo-capitalismo ogni volta che arringano le proprie truppe, per spronarle a conquistare all'arma bianca un altro pezzo di mercato.
A questo punto, visto che con la storia il nostro simpatico motivatore di uomini ha fatto una figuraccia, provi con il calcio, che qui da noi è materia della quale tutti posseggono almeno due o tre lauree.
Dica ai suoi uomini di non essere tristi, demotivati o deconcentrati. Dica loro di fare come l'Inter il 5 maggio, quando fece il suo capolavoro a Roma. C'erano 70.000 mila persone là sugli spalti, quel giorno, tutte pronte ad aspettarla al varco per incoronarla Imperatrice. Magari qualcuno giù in platea si toccherà le balle, a sentir parlare di "capolavoro del 5 maggio", specialmente fra gli interisti.
Ma mai quanto Napoleone.
Oggi non parlo di Alessandro, parlo di Napoleone. Napoleone a Waterloo, una pianura in Belgio, fece il suo capolavoro, tutti lo davano per fatto, per cotto, per la supremazia degli avversari, c’aveva cinque grandissime nazioni contro, delle forze in campo. Però strategia, chiarezza delle idee, determinazione, forza, Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo.
Allora, le facce scettiche, le facce di … non servono a un cazzo. Questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. E allora, forte di questa convinzione, noi dobbiamo dimostrare che questo è un fatto. Piangersi addosso non serve assolutamente a niente.
E come nel momento duro, dagli spalti la gente ti dice ”eeeh la squadra non gira, non corrono ”, bene, correte di più, stringete i denti, prova di carattere. E allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete. Come fece Napoletone a Waterloo."
Se penso che l'azienda responsabile del più grande piano eversivo del dopoguerra (e se vi sembro esagerato, andatevi a leggere le deposizioni rese ai pm di Milano dai Tavaroli, dai Cipriani, o la simpatica intervista rilasciata da Fabio Ghioni a questo link) si reggeva e si regge in piedi (mica tanto, a dire il vero) anche grazie a macchiette come quella nel filmato, il mio senso di nausea tende a trasformarsi decisamente in esaurimento nervoso.
Non sono mai stato un sostenitore del nozionismo o dei Promessi Sposi nella scuola moderna, complice anche una mia vecchia prof. di italiano che, con le similitudini del Manzoni, mi scartavetrò il ripieno dello scroto per un anno intero. E, per di più, alle ultime due ore di ogni sabato, in quel lontano 1985.
Non so nemmeno fino a che punto si debba considerare un "accessorio non di serie", nella cultura generale di un manager laureato e strapagato, il sapere cosa sia stata la battaglia di Austerlitz. Magari lui è da troppo tempo concentrato a motivare i creatori di algoritmi arraffa-soldi della Tribù Tim, per pretendere che conosca materie complesse come la battaglia di Austerlitz o il congiuntivo.
Credo che però anche un giornalista della Gazzetta dello Sport, tanto per scendere più in basso che posso, sappia bene, anche solo per sentito dire, che a Waterloo Napoleone le prese di santa ragione. Ma ne prese proprio tante, al punto da meritarsi una vacanza-premio, in esilio in mezzo all'Atlantico, con tanti saluti all'Impero.
Ci sono poche cose al mondo che mi divertono - e mi intristiscono - quanto ascoltare questi aborti del turbo-capitalismo ogni volta che arringano le proprie truppe, per spronarle a conquistare all'arma bianca un altro pezzo di mercato.
A questo punto, visto che con la storia il nostro simpatico motivatore di uomini ha fatto una figuraccia, provi con il calcio, che qui da noi è materia della quale tutti posseggono almeno due o tre lauree.
Dica ai suoi uomini di non essere tristi, demotivati o deconcentrati. Dica loro di fare come l'Inter il 5 maggio, quando fece il suo capolavoro a Roma. C'erano 70.000 mila persone là sugli spalti, quel giorno, tutte pronte ad aspettarla al varco per incoronarla Imperatrice. Magari qualcuno giù in platea si toccherà le balle, a sentir parlare di "capolavoro del 5 maggio", specialmente fra gli interisti.
Ma mai quanto Napoleone.
8 commenti:
Trillo sei il solito maligno...
si riferiva a Napoleone il magistrato ;O)))
o no?
Ho lavorato in Telecom un anno e me ne sono andato per la disperazione. Si respira un'atmosfera da schifo, l'ambiente è squallido, le risorse umane non contano niente in questa sottospecie di carrozzone statale che campa con le nostre tasse...altro che "una delle aziende più belle che esiste al mondo"...vi assicuro che il 90 % delle persone che lavorano in Telecom vivino la giornata lavorativa in condizione più che fantozziana.
Niki
E' vero, Scirea, forse intendeva il pm Napoleone. Solo che se si muovesse sul serio Napoleone - quello di Milano - il Tronky sarebbe in gabbia da un pezzo, e si potrebbe tranquillamente (per dirla alla Franco Ordine) "buttare via la chiaaav!". ;-]
avevo visto il video di quel coglione gia' ieri e mi sono devastato il diaframma dalle risate. Ho avuto anche un piccolo attacco di diarrea ridens, tipico dei giorni dispari della prima settimana di maggio che vanno dal 4 al 6 maggio.
Questo ebete dalla faccia a meta' tra Rocco Siffredi e Raf prende piu' di 850 mila euro di stipendio!
E poi ci chiediamo perche' l'Italia sta andando nel cesso!
E' vero, Salvo! E' un misto fra Rocco e Raf! Ahahahahahahahah!!!!!!!
Solo che questo qui il cazzone ce l'ha al posto della testa.
Ma chi à questo coglione?
Sicuramente Moratti se lo sarà gia accaparrato.
Il napoletone guadagna 850 mila euri?
Oh, come la parcella del noto avv.Zaccone che li ha presi dalla Juve per garantirci una dignitosa serie B!!!
Il coglione telefonico, oltre che ridere, fa anche tristezza e rabbia. I commenti fanno più ridere del Video. Siamo sempre un gran 'popolo' bianconero.
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