Risponde Gigi Moncalvo - Parte prima
JUVENTINITA'
1. Gigi, in poche parole, cosa significa per te la Juve?
"Fino a qualche tempo fa solo gioia, allegria, passione. Ora la passione è rimasta ma la gioia passeggera di una domenica pomeriggio, in caso di vittoria, viene sempre offuscata da rabbia, desiderio di giustizia, voglia di rivincita verso chi ci ha fatto e ci fa tanto male e ha consentito agli altri di umiliarci e schiacciarci".
2. Ti ricordi perché sei diventato Juventino? Potresti rievocare il tuo primo ricordo bianconero?
"Sono diventato juventino poiché in un bambino quale ero, la fantasia veniva accesa dai dribbling e dalla ribellione di Sivori, dalla forza, dalla generosità, dal coraggio di John Charles, dall'orgoglio di tifare per una squadra che aveva Gianni Agnelli come primo... (continua a leggere su www.Ju29ro.com, qui)
1. Gigi, in poche parole, cosa significa per te la Juve?
"Fino a qualche tempo fa solo gioia, allegria, passione. Ora la passione è rimasta ma la gioia passeggera di una domenica pomeriggio, in caso di vittoria, viene sempre offuscata da rabbia, desiderio di giustizia, voglia di rivincita verso chi ci ha fatto e ci fa tanto male e ha consentito agli altri di umiliarci e schiacciarci".
2. Ti ricordi perché sei diventato Juventino? Potresti rievocare il tuo primo ricordo bianconero?
"Sono diventato juventino poiché in un bambino quale ero, la fantasia veniva accesa dai dribbling e dalla ribellione di Sivori, dalla forza, dalla generosità, dal coraggio di John Charles, dall'orgoglio di tifare per una squadra che aveva Gianni Agnelli come primo... (continua a leggere su www.Ju29ro.com, qui)
6 commenti:
Da disinformato, devo dire che mi sembra un po' macchinosa la ricostruzione dei motivi per preferire John a Andrea da parte dei capi FIAT. A me colpisce che prima la FIAT era in crisi e in coincidenza con calciopoli si è tirata fuori. Coincidenza?
(ANSA) - VIBO VALENTIA, 19 MAG - 'Uno scudetto che l'Inter si e' meritato': lo ha detto il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli.'L'Inter l'ha sudato fino all'ultimo, quindi complimenti',ha aggiunto.
OLE'!
anche a me la ricostruzione della vicenda Andrea/Jaki pare macchinosa.
soprattutto perchè Jaki se non sbaglio ha la maggioranza delle azioni, per volere di suo nonno.
se Jaki è un coglione ed Andrea un genio, come mai l'Avvocato ha preferito il primo al secondo, che oltretutto ha il vantaggio di portare il cognome Agnelli?
Nessuno ha detto che Andrea sia un genio. Non so se mi segui... ;-|
La famiglia Agnelli ha avuto, fin dalla prematura morte del padre di Gianni, una struttura di tipo "monarchico", condivisibile o meno.
Per questo la prima scelta non poteva essere un figlio del fratello minore (Umberto), bensì un nipote dell'Avvocato. A parità di "presentabilità", perlomeno.
Poi è ovvio che tra il Lapo "post Patrizia" e Andrea si sarebbe scelto Andrea, come avvenne dieci anni prima con Giovannino (figlio di Umberto) nei confronti di Edoardo (figlio dell'Avvocato, ma non troppo predisposto alla carriera di Imperatore Fiat & C.).
Ma sul fatto che il ceppo migliore risiedesse nella prostata di Umberto non ci piove, personaggi alla mano.
mi sa che pure stavolta hai ragione caro trillo sul fatto che i figli di gianni non siano proprio delle figure da imitare...
basta vedere la figlia (di cui mi sfugge il nome in questo momento) che ha dichiarato guerra a tutta la famiglia per l'eredità...
Caro Trillo, l'intervista di Moncalvo è stata per me la conferma dello sconforto. Ho pubblicato anch'io uno stralcio sul mio blog. Le mie impressioni riportate in questi due anni sul mio blog, erano molto sollecitate da questa disfida in casa Agnelli. Molti fatti, comportamenti, battute, lasciavano il dubbio sul comportamento del nobil casato. Solo che per me erano solo elucubrazioni di un tifoso ferito, lontano dalle sorgenti dell'informazione. Il fatto che uno come Moncalvo, pur con tutte le cautele del caso, lo dichiari apertamente, suffraga ciò che per il sottoscritto, era frutto di personale fantasia. Peccato, perchè in questo modo, non penso proprio ci sia margine alcuno alla scoperta della verità, restando solo noi, tifosi autentici, le vere vittime di quanto accaduto.
Un caro saluto
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