Dal sito di quelli che si ispirano al Chievo e all'Albinoleffe (juventus.com):
Quella precisazione in grassetto fino a qualche anno fa sarebbe stata così ovvia che solo degli autentici principianti della comunicazione potevano trasformarla così pacchianamente, oggi, in un superfluo accessorio inzuppato di ipocrisia.
L'ho ascoltato bene, il rampollo dell'Avvocato, mentre tentava di sbattere le alucce ancora fragili di fronte ad alcuni giornalisti, subito dopo essere uscito dal guscio dell'uovo dentro al quale il suo tutore ultra ottuagenario l'aveva tenuto, ben chiuso al calduccio, sotto al sedere.
Non ci si può certo fidare di così poco, perché sappiamo bene cosa sia successo due anni fa grazie anche all'ininfluenza - voluta o impostagli, non lo sappiamo ancora con certezza - delle sue volontà. O peggio, magari, proprio grazie all'influenza delle sue non-volontà.
Prendendo per buona la prima ipotesi - dato che oggi, mentre andavo al lavoro in bicicletta, un piccione con la dissenteria mi ha mancato di un soffio con la sua bomba chimica al lombrico impoverito, e quindi sono di buon umore -, ho moderatamente apprezzato un paio di sue dichiarazioni sulla Juventus, che pare essere diventata di colpo un banco di prova di prima grandezza per soppesare le sue reali virtù di capo branco in ascesa.
Ha indicato nello scudetto il principale obiettivo della prossima stagione e, se non si ripeteranno le squallide gaffes dei mesi scorsi, quando Claudio Ranieri svelò pubblicamente il doppio gioco delle promesse con il quale Mimì Cobolli e Cocò Blanc si erano presi gioco dei tifosi, voglio pensare che questo suo mettere la faccia davanti ad una dichiarazione così inequivocabile, debba per forza significare qualcosa di più della semplice propaganda che precede ogni nuova avventura a bocce ancora ferme.
Anche dentro al significato di quel suo auspicare un successo della Roma, per la vittoria del campionato che terminerà domenica prossima, non mi va di scavare più dello stretto necessario a prenderne atto. Rispetto alla grottesca immagine di Jean Claude Blanc che, incalzato a dire "qualcosa di gobbo", rivendica i ventinove scudetti della Juve farneticando di terza stella, le parole del Lungo mi sono sembrate sufficientemente schiette, o se volete anche criptiche, e sincere.
Prima che qualcuno si capotti dalla sedia, immaginandomi vestito da Almiron con la bandierina della New Holland in mano e la faccia da protodeficiente ebbro di terzo posto, mi fermo qui.
"Noi non dimenticheremo mai" rimane il nostro motto, e chi ha voluto sforzarsi di capirci e di ascoltarci sa benissimo che non è riferito né all'Inter, né agli anti-juventini, né alla Maga Clara.
Se solo qualche milione di tifosi avesse avuto, per un istante, le lievissime sensazioni che ho avuto io, credo che qualcun altro dovrebbe iniziare a pensare di giocarsi bene le proprie carte, ammesso che ne abbia. E non si sogni neppure di poter usare un altro mazzo truccato. Se non abbiamo ancora dimenticato oggi, ormai non dimentichiamo più.
Oltretutto mi conosco, e so bene come vanno certe cose. Quel piccione, prima o poi, aggiusterà la mira. Me lo sento.
JOHN ELKANN PRESIDENTE IFIL. CONGRATULAZIONI INGEGNERE.
John Elkann è il nuovo presidente dell'Ifil, la società di investimenti della familgia Agnelli. L'Ingegnere, che ricopriva la carica di vice, succede a Gianluigi Gabetti. Al nipote dell'Avvocato Gianni Agnelli, da sempre molto vicino alla Juventus (come tutta la famiglia), vanno le congratulazioni di tutto il mondo bianconero".Quella precisazione in grassetto fino a qualche anno fa sarebbe stata così ovvia che solo degli autentici principianti della comunicazione potevano trasformarla così pacchianamente, oggi, in un superfluo accessorio inzuppato di ipocrisia.
L'ho ascoltato bene, il rampollo dell'Avvocato, mentre tentava di sbattere le alucce ancora fragili di fronte ad alcuni giornalisti, subito dopo essere uscito dal guscio dell'uovo dentro al quale il suo tutore ultra ottuagenario l'aveva tenuto, ben chiuso al calduccio, sotto al sedere.
Non ci si può certo fidare di così poco, perché sappiamo bene cosa sia successo due anni fa grazie anche all'ininfluenza - voluta o impostagli, non lo sappiamo ancora con certezza - delle sue volontà. O peggio, magari, proprio grazie all'influenza delle sue non-volontà.
Prendendo per buona la prima ipotesi - dato che oggi, mentre andavo al lavoro in bicicletta, un piccione con la dissenteria mi ha mancato di un soffio con la sua bomba chimica al lombrico impoverito, e quindi sono di buon umore -, ho moderatamente apprezzato un paio di sue dichiarazioni sulla Juventus, che pare essere diventata di colpo un banco di prova di prima grandezza per soppesare le sue reali virtù di capo branco in ascesa.
Ha indicato nello scudetto il principale obiettivo della prossima stagione e, se non si ripeteranno le squallide gaffes dei mesi scorsi, quando Claudio Ranieri svelò pubblicamente il doppio gioco delle promesse con il quale Mimì Cobolli e Cocò Blanc si erano presi gioco dei tifosi, voglio pensare che questo suo mettere la faccia davanti ad una dichiarazione così inequivocabile, debba per forza significare qualcosa di più della semplice propaganda che precede ogni nuova avventura a bocce ancora ferme.
Anche dentro al significato di quel suo auspicare un successo della Roma, per la vittoria del campionato che terminerà domenica prossima, non mi va di scavare più dello stretto necessario a prenderne atto. Rispetto alla grottesca immagine di Jean Claude Blanc che, incalzato a dire "qualcosa di gobbo", rivendica i ventinove scudetti della Juve farneticando di terza stella, le parole del Lungo mi sono sembrate sufficientemente schiette, o se volete anche criptiche, e sincere.
Prima che qualcuno si capotti dalla sedia, immaginandomi vestito da Almiron con la bandierina della New Holland in mano e la faccia da protodeficiente ebbro di terzo posto, mi fermo qui.
"Noi non dimenticheremo mai" rimane il nostro motto, e chi ha voluto sforzarsi di capirci e di ascoltarci sa benissimo che non è riferito né all'Inter, né agli anti-juventini, né alla Maga Clara.
Se solo qualche milione di tifosi avesse avuto, per un istante, le lievissime sensazioni che ho avuto io, credo che qualcun altro dovrebbe iniziare a pensare di giocarsi bene le proprie carte, ammesso che ne abbia. E non si sogni neppure di poter usare un altro mazzo truccato. Se non abbiamo ancora dimenticato oggi, ormai non dimentichiamo più.
Oltretutto mi conosco, e so bene come vanno certe cose. Quel piccione, prima o poi, aggiusterà la mira. Me lo sento.
2 commenti:
Ahi, ahi, ahi...le verginelle dell'onestà:
Tornano intercettazioni compromettenti sul calcio italiano. Questa volta, secondo quanto risulta a Radiocor, sono esponenti dell'Inter a essere coinvolti in una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Lo confermano fonti vicine agli inquirenti. Si tratta di intercettazioni seguite dai
Carabinieri di Trento che riguarderebbero anche scommesse effettuate da giocatori neroazzurri sulla vittoria dello scudetto 2006/2007 (poi conquistato dall'Inter). In
particolare, gli inquirenti stanno cercando di chiarire i
contenuti di conversazioni che per le parole utilizzate
lasciano pensare alla volonta' di nascondere i reali
significati delle affermazioni intercettate.
Le intercettazioni telefoniche sono scaturite dall'indagine per traffico di droga che riguardava il procuratore sportivo Donato Brescia. Gli esponenti dell'Inter intercettati sono Sinisa Mihajlovic, l'allenatore Roberto Mancini e il capitano Javier Zanetti. I tre comunque non risultano indagati. ((www.radiocor))
...le avrà portete qualche piccione queste intercettazioni? :D
Ciao Trillo,
sempre geniali e mitici i tuoi post!
Prova ad inviarne qualcuno a Feltri di Libero, magari ti pubblica...ultimamente è bello pepato pure lui verso onesti, moralisti e giornalisti.
Continua così, hai sempre la mia delega!
Bye
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