domenica 19 aprile 2009

Business plan.


Comunque la si pensi su Mourinho, stavolta ha ragione, e giustamente ci prende pure per il culo: "Sono contento di vedere la Juve festeggiare per un pareggio che la mantiene a dieci punti di distacco dalla vetta". Che vuoi dirgli, che ha torto?
Comunque la si pensi su Ranieri, stavolta ha detto una stronzata. Come tutte le altre volte: "Mi soddisfa pareggiare così, cioè con un uomo in meno e sotto di un gol". Che vuoi dirgli, di andare affanculo? L'importante è che ti metta in coda, perché io ci sono da due anni e non mi passerai certo davanti.
A questo punto, in attesa che magari il Milan ci sfili pure il tanto decantato secondo posto, farei il punto della situazione. Una sorta di business plan, come dicono quelli che hanno studiato.
Si rispedisca in blocco lo staff tecnico dei mediocri da dove è venuto, in compagnia dei cinquanta infortuni (la maggior parte dei quali muscolari) inanellati dai giocatori della Juventus nei soli primi tre quarti della stagione 2008/2009.
Si rispedisca il ds, fino a ieri addetto al foglietto delle sostituzioni, sui campi da motocross, con la raccomandazione di andare piano e indossare il casco ben allacciato (come dice Nico Cereghini); e la carcassa di una lavastoviglie legata ben salda sulla schiena come para-colpi, visto che ha già rischiato di Ironside-izzarsi l'anno scorso e non resisterei a un altro spavento come quello.
Si rispedisca il presidente più comico della storia della Juventus a fare il pensionato di lusso, che di motivi per sorridere ne avremo a sufficienza per i prossimi cinquant'anni senza bisogno di aggiungerne altri. Basterà andarselo a rileggere ogni tanto, come si fa con l'album del matrimonio o un buon libro di barzellette.
Si rispediscano i bidoni acquistati a peso d'oro (con l'avallo tecnico del trainer canterino che tutti: "cosa poteva fare di più con questa rosa!?", come se la rosa gliel'avessero allestita tirando a sorte) altrove, dove non m'importa. Basta che spariscano.
Si prenda un ds competente: ce ne sono, basta pagarli.
Si prenda un allenatore di talento, possibilmente giovane e ambizioso, come sempre è avvenuto all'alba di ogni ciclo vincente nella storia della Juventus. Ce ne sono, basta metterli in condizione di esprimersi in un ambiente come quello che, tolti gli ultimi tre anni, ci è sempre appartenuto.
Si elegga presidente un uomo di calcio, uno juventino vero, che possa rappresentare noi milioni di tifosi in modo degno alimentandosi e alimentandoci con la stessa passione che mai era mancata, nemmeno per un giorno, prima dell'avvento di questa gente qui. Ce ne sono, basta avere il coraggio di ammetterlo e, magari, di chiedere scusa.

Si riconsegni la Juve agli juventini, insomma. Solo allora, forse, sarà davvero possibile pensare di ricominciare a guardare avanti.


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9 commenti:

Anonimo ha detto...

beh mi sembra che trillo abbia fatto una disamina al limite della perfezione,l'unica cosa che terrei e' la caparbieta' e la grinta dei nostri giocatori. BRUNETTO

faby ha detto...

mourinho, bisogna ammetterlo, aveva ragione anche alla vigilia, quando affermò che la juve è brava...solo a parole...
"prima parlavano di scudetto...poi di essere una squadra adatta alla champions...poi di riacciuffare l'onestim"...
devo ammettere che quando ho ascoltato queste dichiarazioni l'ho appalaudito...
così come in cuor mio, solo lì, ieri sera ho pianto...
sono stupido lo so, caro trillo...
non ce la faccio più a vedere questo scempio ed avere la consapevolezza che questa accozzaglia di inetti non ha nessuna intenzione di andare a FANCULOOOOOOOOOOOOO

Anonimo ha detto...

Juventus-Inter: commenti, cronaca e highliths dei 2 gol su Mondocalcio

http://mondocalcio.noiblogger.com/

Red77

BN29 ha detto...

C'è poco da fare, la punizione principale oltre la retrocessione in B, è stata l'inversione dei ruoli.
Ditemi se ieri sera non sembrava di vedere noi e loro di quaqlche anno fa a maglie invertite.
Un saluto

Anonimo ha detto...

Trillo, nel tuo BP hai dimenticato di metterci gli obiettivi e quando pensi di arrivarci.
Senza base, hai ragione tu, nn si parla di Buisness Plan, ne business, ne plan.
Maurigno, perdonami, é bravo solo a sparare sulla croce rossa. Per il resto se ne puo' andare tranquillamente a fanculo, per quanto mi riguarda.
Sul canterino e sul ex impiegato rinascente, nulla da aggiungere: fastidio e tristezza.

un caro saluto
Fabio Morig67

Trillo ha detto...

Guarda, l'unico obiettivo che mi pongo è di rivedere al più presto la Juventus governata dagli juventini. Non dagli interisti come John Elkann.
Per i tempi, non saprei. Diciamo che prima si riparte sul serio, prima riuscirò a non farmene un cruccio, dei tempi.

Anonimo ha detto...

Tutto perfetto, caro Trillo.
Che dici, questo piano organizzativo ci penso io a mandarlo all'ing.Elkan (pregandolo di inoltrarlo per conoscenza al suo fratellino milleidee e a quell'altro signore che fa il presidente da quando portava i pannolini rovinando tutto ciò che gli passa tra le mani) o ci pensi tu?
Altrimenti potrebbe essere letto allo stadio, prima della partita, in modo che la frustrazione generale non si sfoghi sul Balotelli di turno ma su quegli inetti che non hanno il coraggio di andare a fare in c.o.
Con stima

Anonimo ha detto...

Caro Trillo, abito a due passi dallo stadio "San Nicola" e il giorno di pasquetta(giornata piovosa e fredda in tono col mio umore bianconero da circa 3 anni)ci sono andato con l'unico scopo di rivedere il nostro grande "Capitano" che come sai sta facendo cose egregie qui a Bari. Quando l'ho visto mi è venuto il magone ricordando le mille battaglie sostenute con la Juve che fù. Appena mi sono avvicinato non ha atteso che gli chiedessi di farmi una foto, che mi ha abbracciato e clik insieme ad uno ju29ro. Antonio Conte è la persona giusta a cui andrebbe consegnata la Juventus di domani a condizione che come dirigenti e presidente ci siano altrettanti "Antonio Conte"
Un abbraccio Fulvio.
p.s. se mi dai un recapito posso spedirti la foto.

Trillo ha detto...

venti9@fastwebnet.it

Su Conte ho le mie idee, in particolare dopo l'intervista che ha rilasciato a Marco Ansaldo de La Stampa la settimana scorsa. Ma comunque ne riparleremo, credo.