venerdì 31 agosto 2007

Tanti auguri a noi.


L'uomo nel bagagliaio compie 60 anni, e su giornali e web si sprecano gli inchini, gli applausi, le piroette. Le palpatine non ancora ma prima di sera non si sa mai.
Il presidente della Fiat, della Ferrari, della Confidustria (che qualche voce molto attendibile vorrebbe in procinto di diventare presidente di RCS, Rai, Confcommercio, Confesercenti, Autostrade, Mediaset, Mediobanca, Generali, Bmw, Microsoft, Nestlè, Telecom, Chevron, Sony, Mattel e Gardaland), non si era mai avvicinato così tanto al cuore del sistema, se non per guardare ma senza poter toccare (foto).
Oggi è anche l'anniversario dell'impavido ritiro del ricorso al TAR, da parte della compagnia dello smile, grazie al quale quelli come me si sono trasformati (da Bruto) in Nemo per decreto. Cosa ci sia dietro l'angolo, chi lo sa. Credo che oggi come oggi, di angoli dove poter nascondere sorprese non ne esistano mica tanti, anzi. Vedo un vuoto cosmico artificiale, creato ad arte da ometti piccoli piccoli, i quali non hanno avuto nemmeno il buon gusto di piazzarci in fondo un orizzonte, giusto per consentire a quelli come me di guardare qualcosa quando la noia diventerà pesante da sopportare.
Pazienza, farò qualcosa di poco originale ma che spesso ha dato i suoi frutti: mi siedo sulla riva e aspetto. Non sarà neanche tanto male, di sicuro non sarò solo. Nell'attesa, due lanci con la mosca ai lati della corrente me li faccio, pescare è l'altra mia grande passione.

Questa non me la toglierai, ometto piccolo piccolo.

giovedì 30 agosto 2007

La prova di un esaurimento irreversibile.


DEDICATO A CRAZEOLOGY, CHE SU J1897.COM SPALMA L'ANIMA PER RIPRENDERE A SOGNARE E OGGI RIENTRA DALL' "ESILIO".
DEDICATO AL DR. ZOIDBERG, CHE CON UN LAVORO IMMANE MI HA AIUTATO A CAPIRE ANCHE CIO' CHE NON CAPIVO.
DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE NON CONOSCO, MA E' COME SE FOSSIMO INSIEME DA UNA VITA SU QUESTO CARRO SGANGHERATO, AGGRAPPATI COME SCIMMIE ANCHE SENZA SAPERE DOVE E QUANDO SI FERMERA'.
DEDICATO A SAMUELE, CHE NON SA NULLA DI TUTTO QUESTO, MA QUELLA DOMENICA DEL MAGGIO 2005 HA AVUTO IL SUO BATTESIMO DEL FUOCO. E' QUEL COSINO DI SPALLE, NELLA FOTO SOTTO AL TITOLO DEL BLOG.

Il sottotitolo del blog parla chiaro: qui scrivo le mie riflessioni su cos'è diventata la passione che avevo, per quella Juve e per il mondo di cui era protagonista, dopo l'estate 2006. Ciò che resta di un'estate che non ho capito, riassume proprio questo.
Non c'è un solo post, da quando ho iniziato questo gioco (ma non troppo, ahimè), che non richiami quegli eventi, o chi ne ha sostenuto l'inarrestabile avanzata, come causa più o meno diretta di quanto inesorabilmente accade oggi. Tutti tranne uno, credo, sulla tragedia di Vinovo.
Volendo spingere un po' più in là l'orizzonte, diciamo che questo blog vuole essere un tentativo, senza pretese ma con parecchie speranze, di schizzare con l'acqua fredda la mente di qualcuno, fosse anche uno soltanto, che in perfetta buona fede non ha pensato troppo a quanto il sole di calciopoli gliel'abbia avvolta, sopita e magari disorientata, con il suo tepore.
E' anche, questo blog, l'occasione per esprimere profondo dissenso verso un modo di concepire il mondo e il prossimo che regna, oramai, come incontrastato modello di riferimento attivamente o passivamente accettato dalla maggior parte degli uomini e delle donne di questo Paese. Un modo di concepire il mondo che non ha, ovviamente, risparmiato i protagonisti di quell'estate del 2006, fossero essi attori, come Moggi & C., o spettatori (paganti, tra l'altro) come noi tifosi.
Il post del 14 agosto, La telefonata, ha finito anche per toccare il vecchio tema del rispetto per chi non c'è più. Bene, anche di questo, inevitabilmente, si parla e si parlerà ancora, su questo blog. Non esiste un modo per ripercorrere criticamente un periodo storico e, soprattutto, le azioni di chi ne è stato protagonista, senza correre il rischio dover coinvolgere anche persone scomparse. Non ho mai sopportato il ruolo di "detergente della vita vissuta" che la morte ricopre col suo sopraggiungere, secondo una cultura molto nostrana. Rispettare un morto, secondo me, non significa depennare dalla lista delle proprie critiche tutto quanto egli abbia oggettivamente fatto o detto da vivo, travestendo questa scelta da "rispetto della memoria". Mi piace ripetere che preferisco di gran lunga il rispetto dei vivi per i vivi. Se per chi muore una qualche assoluzione possa o meno arrivare, è materia riservata a chi lo crede. Quindi non a tutti. E comunque la divina assoluzione non ricompensa, in alcun modo, chi il male (poco o tanto, non importa) lo ha subìto e magari sopportato. Oppure, peggio, continua a subirlo e sopportarlo, non potendo scegliere di passare all'incasso presso alcun Dio.
Il modo di concepire il mondo e il prossimo, secondo me, oggi è dettato e rappresentato da tre macro-tipologie di individui. Quello a sinistra, nella foto sotto al titolo, quello al centro e quello a destra. Se volete, restando in casa nostra, Luca Di Montezemolo, Lapo Elkann e John Elkann, con la sola differenza che qui manca il caro estinto, ma non è così rilevante ai fini del ragionamento, almeno secondo la mia filosofia. In altre parole: l'arroganza senza portafoglio, l'inettidudine abbinata al portafoglio bello pieno e la finta purezza.
Con questa premessa, introduco il post di oggi, per il quale ho ripescato dal sito degli esauriti un pensiero di addio del padrone esaurito degli esauriti a Giacinto Facchetti, giusto un anno fa. Lo lessi allora e lo trovai delirante. Oggi, col senno di poi, è anche peggio:

MORATTI: CARO CIPE...
Lunedì, 04 Settembre 2006 18:57:09
Caro Cipe,non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile. Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi.

Che questo inetto col portafoglio bello pieno riuscisse a parlare di arbitri anche salutando per l'ultima volta un amico scomparso, mi sembrò talmente fuori luogo da stordirmi come un pugno di Tyson in pieno volto.

Oggi, col senno di poi, mi fa semplicemente schifo.

mercoledì 29 agosto 2007

Ponzio Pelato.


Va bene discutere di figa (perchè è di questo che parlavate, giusto?) insieme a Collina e Meani nella tranquillità del ristorante (chiuso) di quest'ultimo. Va bene che la sanzione per questa bagattella, come dice Berlusconi alla moglie dopo aver provato ad arrampicarsi su una velina, è stata pesantissima - neo designatore Collina, Champions League a voi - va bene tutto, insomma.
Ora che il calcio è finalmente pulito, però, sia coerente: chiami il presidente del Siviglia, chiami l'Uefa, e dica a entrambi che, venerdì sera a Montecarlo, non si gioca. Lo dica agli spagnoli, perchè non sono in condizione di pensare ad altro che alla scomparsa di un ragazzo di 22 anni, un loro ragazzo. E lo dica all'Uefa, perchè non è in condizione di pensare e basta.
Una precisazione: non è per demagogia che scrivo di non giocare, non è per il lutto da rispettare. Quando un ragazzo, magari minorenne, muore su un'impalcatura, mica si rimanda la costruzione di travi e solette. Spesso, manco si chiude il cantiere. E' proprio in nome di quella sportività che lei, zio Fester, rappresenta insieme al nuovo calcio dell'onestà e della buona fede. Come potrebbe godere di una vittoria contro gente che, due giorni prima, ha seppellito un compagno di squadra di 22 anni, insieme ai ricordi, ai sogni ed alla voglia di vedere un figlio il prossimo settembre, e che loro vedranno ma senza suo padre? Come potrebbe considerare "regolare" una partita del genere?
Faccia uno sforzo, una volta nella vita, la grinta non le manca.

Lo so perchè l'ho vista con i miei occhi, com'è bravo lei a difendere la regolarità di una partita. Quella notte a Marsiglia...

lunedì 27 agosto 2007

Mannaggia al Mago...


Dopo avere postato su un paio di forum bianconeri la telefonata tra l'Avvocato e John Elkann, il Mago di Ios mi ha suggerito di postarla anche sul blog di Lapo Elkann.
Siccome io sono come Roger Rabbit quando sentiva la canconcina di Ammazza la vecchia col flit!, non ho saputo trattenermi e gli ho dato retta. Il risultato, pensavo peggio a dire il vero, è stata una considerazione filosofico-morale da parte di un esaurito. Sì, proprio di un esaurito, e la riporto integralmente qui:

Credo sarebbe opportuno utilizzare questo strumento per commentare, condividere e sicuramente anche criticare i temi trattati. E’, tuttavia, di cattivo gusto il solo fatto di nominare persone che non hanno più possibilità di replica e che per di più sono state di esempio nella vita e nel lavoro per diverse generazioni. Quanto ai tifosi juventini (e io sono interista) farebbero meglio ad augurarsi che per svariati decenni la Famiglia continui a mantenere il controllo della Società e…..magari…..con Lapo Presidente!
Bye

Risposta:

E’ stato d’esempio per diverse generazioni, ma non per tutti e non abbastanza, evidentemente. Tu, da interista, hai tutto il diritto di essere esaurito, chi non lo è di voi, in fondo? Però questa menata di chi non c’è più è davvero stucchevole, al limite del bigotto, secondo me. E’ stato un gioco, credo che il cattivo gusto si possa trovare altrove, se proprio cerchi qualcosa per cui scandalizzarti tanto. In quanto al controllo della società, questione di opinioni. Per voi esauriti, io mi auguro davvero che la Famiglia (la vostra) rimanga in eterno.
Non riesco ad immaginare di meglio. Per noi.

Seppure in percentuale insignificante, anche alcuni utenti (teoricamente) non esauriti dei forum, avevano criticato l'abuso di persona scomparsa da parte mia. Chiudiamola qui, per carità. Ma solo fino alla prossima volta.

Perchè sono come Roger Rabbit, che ci posso fare?

Interista, diventi pazzo.


L'allenatore degli esauriti si è lamentato per il caldo di ieri a San Siro, dove la sua squadra di esauriti ha già esaurito la verve dello scorso anno. Roba da esaurimento.
La Juve invece, grazie all'utilizzo di alcune SIM CARD svizzere rinvenute da Jean Claude Blanc nel cassetto di una scrivania in Corso Galileo Ferraris, ha ottenuto lo spostamento della gara interna contro il Livorno a sabato sera, dove grazie alla complicità di un clima temperato/ventilato/poco umido/quasi freschino, ha vinto 5 a 1. Deve essere andata così (le intercettazioni salteranno fuori tra qualche mese) perchè non si spiega, altrimenti, questo improvviso ritorno al passato che gli esiti di calciopoli avrebbero dovuto cancellare per sempre.
Interista, diventi pazzo. Io mi permetto, non per il tuo bene che non mi importa, ma per umana pietà , di darti qualche dritta per provare a star meglio in futuro:
1. Acquistare Buffon, Zebina, Cannavaro, Thuram, Zambrotta, Camoranesi, Nedved, Emerson e Trezeguet. Questi, in aggiunta a Vieira e Ibrahimovic, dovrebbero garantirti un ottimo rendimento in campionato. Ah, dimenticavo, importantissimo: esonerare quello che va a sinistra e prendere Capello. Altrimenti, non serve a nulla tutto il resto.
2. Mandare i giocatori della rosa attuale in Argentina a farsi una plastica facciale collettiva, proprio come facevano alcuni latitanti nazisti delle S S dopo il Processo di Norimberga. Ovviamente, le facce dovranno riprodurre quelle dei giocatori della Juventus. Non vincerete un cazzo lo stesso, ma almeno vi sembrerà di veder perdere noi e sarete un po' meno esauriti.
3. Diventare juventino. In questo caso, una cortesia: prima curati l'esaurimento.

Da noi, negli ultimi 109 anni o giù di lì, si è pianto pochino. Ti scoprirebbero subito.

sabato 25 agosto 2007

Tregua.


Stasera si comincia. Avrei qualcosa da dire al padrone (esaurito) degli esauriti, ma mi metto il tappo e rimando ai prossimi giorni. Tregua.
Sono curioso di scoprire che sapore avrà guardare la Juve sullo stesso palcoscenico di un anno e mezzo fa, mentre cerca di imparare daccapo una parte che conosceva a memoria. Da Lupo a Cappuccetto Rosso, il salto non è da poco. Ho una convinzione, però: che i reduci della Juve che non c'è più, siano rimasti in numero sufficiente da poter insegnare, a tutti, le regole della vita nel bosco. E che nel cestino della merenda da portare alla nonna, abbiano messo anche un bel randello, da adoperare nel caso si avvicinasse qualche lupo sfigato e troppo sicuro di sè.
Per il resto, patirò, mi incazzerò o godrò come sempre, temo.

Come sempre, ma non come prima. Credo.

venerdì 24 agosto 2007

Occhio ai trigliceridi.


Per chi sottovaluta l'impatto che possono avere, ad esempio, troppi pasti consumati da McDonald's, piuttosto che la salama da sugo o la focaccia con i ciccioli, ci sono due esempi da prendere come riferimento/monito.
Il primo è il Prof. Giorgio Calabrese, tra i più quotati esperti internazionali in scienza dell'alimentazione. Il secondo è Marco Tardelli, il quale dopo la cessata attività sportiva ha evidentemente introdotto nel proprio organismo quantità davvero impressionanti di trigliceridi. Siccome è noto il legame tra questi ultimi e lo sviluppo dell'arteriosclerosi, l'ex membro del Cda juventino ha detto:
1. «Penso che l’obiettivo della Juve sia entrare in Champions League, ma non sarà facile».
Minchia che acume, meglio di Sherlock Holmes!
2. «Entrare in Champions non sarà facile perchè la concorrenza è agguerrita e c’è sempre qualcuno che rende al massimo. Lazio, Fiorentina, Palermo, Roma, Sampdoria, Udinese, c’è solo l’imbarazzo della scelta».
Solo lui e il mimo pensano alla Juve come rivale dell'Udinese, del Palermo, della Samp, ecc... Ambiziosi!
Alla domanda se i tifosi avranno la pazienza di aspettare i risultati, ha risposto:
3. «La Juventus, i sacrifici li ha fatti e loro lo sanno bene. Se sono tifosi, come io credo, sosterranno la squadra nella buona e nella cattiva sorte».
Sosterranno la squadra, appunto. Nessuno al di fuori di questo, sia ben chiaro, cavallo goloso.
L'autore dell'intervista, fa poi questa considerazione:
"I tifosi hanno risposto piuttosto bene (abbonamenti oltre quota 16.000)".

Certo, 16.000 abbonati sono roba da leccarsi i baffi. Carta canta.

La prima firma sportiva dell'organo di partito.


Ha scritto testualmente, su La Stampa di ieri, 23 agosto 2007:
"Con l’ascesa di Juventus, Genoa e Napoli, la serie A riappende al muro 38 scudetti. Gli arbitri li designerà Collina: la bussola di cui avevano bisogno".
Si metta d'accordo con il mimo, il quale sostiene che i nostri scudetti sono 29. Il totale Juve + Genoa + Napoli ammonterebbe a 40, quindi.
Nel giudizio su Collina, delle due l'una: o è in malafede, o è incipiente la demenza senile. Siccome voglio affondare il mio rancore (mai nascosto, che ci posso fare?) per lo stupro di gruppo subìto dalla Juventus nell'anno di grazia 2006, propendo decisamente per la prima ipotesi.
Fingere di non sapere come agiva il cavallo di razza senza criniera è eticamente nauseante, se a farlo è una persona che vive di giornalismo sportivo, oltretutto da un pulpito prestigioso e, quindi, in grado di segnare con la vernice fluorescente il sentiero delle opinioni altrui.
Uno degli utenti più noti nel mondo dei forum bianconeri - Montero 77 - , riporta sotto al titolo del proprio blog una defizione datagli da Roberto Beccantini (foto). Lo ha ribattezzato "il Furino che pressa per e-mail".
Per quale invidiabile congiunzione astrale noi tifosi della Juventus siamo così civili e disposti al confronto dialettico, è un mistero che non so spiegarmi, se non con il fatto che siamo stati abituati a vivere il calcio quasi sempre abbinato alle vittorie, con la scorta dell'immensa classe ed educazione dell'Avvocato Agnelli. O, magari, perchè abbiamo avuto la fortuna di passare più tempo a studiare che a pascolare incontrollati nelle periferie di qualche borgata poco nobile della Capitale. Così non nascondo neppure un innato snobismo sabaudo, che risulterà indigesto ai più.
Sta di fatto che, a certe affermazioni (quella su Collina) al limite della provocazione strafottente, tifoserie tipo quella laziale (per fare un esempio a caso) risponderebbero sì pressando, ma senza usare tastiera e mouse. Probabilmente, lo farebbero con il manico del badile.
Ora, se qualcuno pensa che il mio sia un auspicio, me ne scuso profondamente, negando con tutta la forza che ho una tale interpretazione di questo sfogo. Solo gradirei, una volta tanto, che si iniziasse a trattare la materia di calciopoli, e le sue conseguenze, con il dovuto rispetto di tutti.

E con la dovuta professionalità. Costi quel che costi.

giovedì 23 agosto 2007

Come hai detto?


YAKI: Mister, glielo ripeto: voglio giocare anch'io.
RANIERI: Ti ho detto che non si può, e comunque non serve la racchetta per giocare a calcio. Non è una bugia per non farti giocare, davvero non serve. Adesso per favore lasciami lavorare. Sei solo? Non c'è papà fuori?
YAKI: Guardi che io sono un Elkann, sa? Se ci fosse ancora mio nonno verrebbe qui e la metterebbe subito in riga. Lei è un dipendente!
Ecco, credo sia stato in questo preciso istante che il fotografo ha immortalato la scena (foto). Qui il mister, con un'espressione che è tutta un programma, considerata la sua riconosciuta indole da gentiluomo, deve aver chiuso lo sgradevole siparietto:
"Se non ti levi dai coglioni, e in fretta anche, ti allungo una testata che il naso ti si ferma contro la nuca."

Dello spiacevole episodio, nessun organo di stampa ha dato notizia, per non disturbare l'ambiente. Come sempre, d'altronde.

mercoledì 22 agosto 2007

No limits.


E' incredibile come, in un mese o poco più di pensierini assortiti sul blog, possa già capitare di auto-citarmi, come il più rincoglionito dei politici di professione.
Era il 23 luglio quando le voci di mercato e le dichiarazioni del PUM(m)Arola mi ispirarono questo post: clicca qui
Una sola cosa è cambiata, rispetto ad allora: il triplo salto mortale carpiato rovesciato del paraculo, è diventato il quadruplo salto mortale carpiato rovesciato del paraculo.
A questo punto, non voglio essere da meno di questi virtuosi dell'arte circense. Quando li vedrò in campo con certe maglie sulle spalle, mi inventerò anch'io qualcosa di fenomenale.

Mi sto già allenando. Vomiterò sul soffitto.

martedì 21 agosto 2007

Buh! Vi ho spaventati?


Quando pensi che il mimo abbia esaurito la sua copiosa scorta di cazzate, lui appare dal nulla come un cacciatore di teste del Borneo e ne spara un'altra.
Il mitico artista dell'intrattenimento (nella foto si esibisce in un numero di prestidigitazione, al suo fianco uno stupefatto Jean Claude Blanc) ha affermato che si accontenterebbe di arrivare quarto in campionato. In effetti, con la squadra che ha allestito al netto dei pochi reduci di una squadra che non c'è più, arrivare quarti sarebbe come abbattere un tirannosauro con un colpo di kung fu: strabiliante. Come dice il Mago di Ios, qualcuno dovrebbe dirgli, convincendolo una buona volta, che non siamo l'Udinese ma la Juventus. E' un particolare, questo, da tenere bene a mente in ogni momento del giorno e della notte, per un presidente che aspiri a rimanere nella storia della squadra più amata d'Italia, grazie a qualcosa di diverso dall'averne ridimensionato le aspirazioni fino al ridicolo.
Sulla seconda affermazione di giornata, secondo la quale Del Piero "è un imperativo categorico e con Blanc troveranno una strada per raggiungere l’accordo", mi tocco le palle sulle note della hit dell'estate 2006: "Il bimenotrenta è inaudito, sono incazzato nero: si va al TAR".

Parole e musica erano del mimo, per gli smemorati.

lunedì 20 agosto 2007

Vai a sinistra.



Dal sito uffìciale degli esauriti, risulta una rosa composta da 27 giocatori. Se non ricordo male, il calcio si gioca con squadre formate da 11 elementi, tranne la Juve che ne può schierare 14 (compresa la terna arbitrale), secondo un postulato degli esauriti accettato dalla geronto-associazione Borrelli-Ruperto.
Il mister pluridecorato a tavolino degli esauriti (foto), dopo la prima tappa di un Grande Slam che quest'anno difficilmente gli sfuggirà, ha detto che ha "poche alternative a destra". Effettivamente, aggiungo io, Maicon, Zanetti, Stankovic e Figo non sono sufficienti a garantire affidabilità e qualità in quella zona del campo.

Se ha poche alternative a destra, faccia una cosa, mister: si butti tutto a sinistra, confidiamo nel sopraggiungere di un TIR. Magari guidato da un autista ubriaco.

domenica 19 agosto 2007

Fratelli e sorelle.


Caro difensore scarso degli esauriti,
ti volevo ringraziare per aver messo fine al dilemma che da oltre un anno ci toglieva il sonno. Non sapere cosa avevi detto a Zizou quella notte a Berlino, era un buco nero nell'anima che non so per quanto tempo avrei potuto ancora sopportare. Hai scelto il modo più sobrio ed originale, dando l'anteprima esclusiva della rivelazione alle colonne di Sorrisi e Canzoni TV.
Onestamente, il fatto che qualcuno avesse tentato di fare un grosso buco nel tuo corpicione, per vedere quanta ignoranza contenesse, mi sarebbe bastato anche privo di spiegazioni. Ma così, ho capito il senso di quel gesto sconsiderato: Zizou si sentiva inferiore a te, anche se per quel solo, piccolo particolare. Aveva capito che la finale mondiale gli stava scappando di mano e che quindi, da lì a poco, sareste stai pari: un mondiale vinto lui e uno tu. Così, in pochi istanti, ha fatto scorrere nella sua mente le vostre due carriere, non vedendoci nulla di simile a dire il vero. Però nella foga del momento deve aver pensato "sì, sì... mi manca solo quello, per essere finalmente un fuoriclasse come Materazzi". E così... sbam! una capocciata da brivido e speriamo in bene!
Gli è andata male, povero Zizou: rimarrà per sempre il fenomeno che tutti abbiamo adorato (per un assaggino, vedere il filmato qui in basso).
Tu, difensore scarso degli esauriti, rimarrai per sempre il difensore scarso degli esauriti.

Perchè non ha capito una cosa, Zizou: che tu, le capocciate, le hai prese da piccolo, e non contro un avversario ma quasi sicuramente sul pavimento. Tantissime.


sabato 18 agosto 2007

God save the Queen.


Questo gentleman (foto), che sembra Lapo Elkann da vecchio, ha intenzione di comprare il Queens Park Rangers, squadra con qualche anno in più della Juventus e parecchi trofei in meno.
La cosa non mi tocca più di tanto, specialmente adesso che qualche paladino del mondo perfetto è riuscito a togliermi gran parte dell'interesse e dell'entusiasmo per la squadra che amo. Mi dispiace un po', da nostalgico della Triade quale sono, che più di una fonte associ all'operazione QPR anche il nome di Antonio Giraudo, dal quale mi aspetto prima o poi qualche parola, magari poche rispetto alle tante dette da Moggi, ma dall'effetto molto più urticante. Rientrare nel mondo del calcio, se così sarà, dalla porta di servizio di un Paese straniero, sarebbe oggi l'unico modo possibile, per l'ex amministratore delegato bianconero. Il clima irrespirabile, più che la squalifica, castrerebbe sul nascere qualsiasi sua iniziativa qui da noi, anche se un certo Galliani, lo scorso autunno, girava indisturbato (e squalificato) per l'Europa a caccia di Ronaldo & C., facendosene vanto sui giornali per mezzo di interviste rilasciate a truppe di leccaculo e giullari, così numerosi nel nostro bel paese.
Anche se il signor Billionaire è juventino e scaltro quanto basta da essere riuscito a farsi largo con successo in un mondo, quello della Formula 1, infestato dagli squali più di quello pallonaro, credo ci sia un limite a tutto nello sperare in un riavvicinamento del cavallo di razza Giraudo alla galassia del pallone. Non rinnegherò mai la stima per le sue capacità manageriali, nè per le idee che avrebbero dovuto portarci in pianta stabile nel gotha del calcio europeo e mondiale, a patto che i compagni di viaggio non siano cloni mal riusciti del classico cumènda tanto di moda nei film di Jerry Calà, quello del 2 ore, 54 minuti e 27 secondi da casello a casello... Alboreto is nothing.
E' vero, nessuno ha detto che un giorno la Juventus potrebbe rientrare tra gli appetiti della neo - strana coppia. Forse sono io che, contemporaneamente, ho gli incubi e sogno ad occhi aperti. In ogni caso, mi permetto di suggerire ad Antonio Giraudo una persona molto più piacevole e stimolante, per tutti noi che abbiamo imparato ad amare una certa Juve e vorremmo quanto prima ricominciare a farlo: si chiama Andrea, non spara cazzate e non vende occhiali o gioielloni kitsch a migliaia di euro.

Se visita il blog del Mago di Ios, è quello insieme a Lei nella foto sotto al titolo della home page. Quello insieme a Del Piero con la coppa del ventinovesimo scudetto. Bei tempi...

venerdì 17 agosto 2007

Siamo noi che (inor)ridiamo.



Sul forum j1897.com un utente ha pubblicato le foto della nuova maglia per la stagione 2007/2008, quella della Juve ovviamente (foto).
Le ha scattate, se ho capito bene, in un Nike Store di Bari. La compagnia dello smile, così attenta alla comunicazione dopo anni di inqualificabile arroganza Triadesca, aveva pomposamente annunciato che la nuova livrea del ritorno in A (mi viene l'acetone solo a pensarci, che torniamo in serie A) sarebbe stata svelata a Villar Perosa il prossimo 22 agosto, in occasione dell'ultima amichevole pre-campionato nella storica residenza estiva degli Agnelli (occhio, nipotini: tenete aperta la porta sul retro, casomai arrivasse qualcuno all'improvviso...).
Per quale strano caso della vita si sia vista prima sugli scaffali di un negozio qualsiasi che sulle spalle dei calciatori e di tanti tifosi, più o meno intimamente smaniosi di acquistarla, rimarrà un mistero per le prossime inchieste di Corrado Augias. Di certo rimane il fatto, l'ennesimo, che con Romy Gai queste scemate da dilettanti non sono mai accadute e non di certo grazie a telefonate o sequestri (!) di arbitri o volgari comportamenti anti sportivi.

Semplicemente, Romy Gai sapeva fare bene il proprio lavoro. E non era il solo.

martedì 14 agosto 2007

La telefonata.


YAKI: Pronto?

AVVOCATO: Ciao Yaki.

YAKI: Chi parla?

AVVOCATO: Sono il nonno… il nonno Gianni.

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Yaki?

YAKI: Ciao nonno… ma… come stai?

AVVOCATO: E come cazzo devo stare, Yaki. Secondo te da dove ti sto chiamando?

YAKI: Ah già, scusa. Come si sta lassù nonno?

AVVOCATO: La verità?

YAKI: Certo nonno, dimmi la verità.

AVVOCATO: Diciamo che… giù da voi non me la passavo poi così male…

YAKI: Beh, certo… ma lì come si sta?

AVVOCATO: Ho rivisto un sacco di gente, proprio un sacco…

YAKI: Fico!

AVVOCATO: Fico? Ma sei Yaki o Lap… vabbè… Senti, come va lì?

YAKI: Bene. Abbiamo presentato la nuova Cinquecento, è piaciuta molto.

AVVOCATO: Sono contento. Come va l’Azienda?

YAKI: Boh?

AVVOCATO: Come, boh? Sei scemo?

YAKI: No… è che… Gabetti non mi dice mai niente.

AVVOCATO: Cosa? Gli avevo detto di starti dietro, di insegnarti il mestiere. Come sarebbe “non mi dice mai niente”?

YAKI: Ma no, qualcosa mi dice… ma è un po’ difficile. Per me è roba complicata l’Azienda, nonno.

AVVOCATO: Sì, sì… Mamma come sta?

YAKI: Bene.

AVVOCATO: Tuo fratello?

YAKI: Bene.

AVVOCATO: Ha smesso di fare il deficiente in giro?

YAKI: Come?

AVVOCATO: Hai sentito benissimo. Ho capito, non ha smesso…

YAKI: Ma no… Sai com’è Lapo… gli piace divertirsi.

AVVOCATO: Sì, sì… Cercate di stargli dietro… mi sono spiegato, vero?

YAKI: Certo, nonno.

AVVOCATO: E la mia Juve?

YAKI: (silenzio) … come?

AVVOCATO: Pronto? Yaki?

YAKI: Sì, dimmi nonno.

AVVOCATO: Yaki, stai bene?

YAKI: Certo, nonno.

AVVOCATO: Ti dicevo, la mia Juve? Lo sai, l’estate scorsa è arrivato quassù il Brindellone. E’ da allora che gira con un sorriso idiota stampato in faccia, chi hanno comprato prima che partisse?

YAKI: E’ arrivato chi?

AVVOCATO: Il Brindel… ah scusa, Yaki… lo chiama così quella sagoma di Moggi: Facchetti, quello dell’Inter…

YAKI: Ah, Facchetti… Non lo so chi hanno comprato, nonno.

AVVOCATO: Ma sì, cosa me ne frega… era tanto per dire. Ma noi, l’abbiamo messa la terza stella?

YAKI: (silenzio) … come?

AVVOCATO: Yaki, sei diventato sordo o mi prendi per il culo?

YAKI: No, dimmi nonno.

AVVOCATO: La terza stella sulla maglia della Juve, Yaki: l’abbiamo messa?

YAKI: Veramente no, nonno… non ancora.

AVVOCATO: Come no, Yaki?

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Quando è arrivato quassù lo zio Umberto mi ha detto che prima di partire ha detto a Giraudo e Moggi di prendere Capello… Mi stai dicendo che Capello non è riuscito a vincere tre campionati con la Juve? Con quella Juve?

YAKI: Beh… sì nonno…

AVVOCATO: Sì cosa?

YAKI: No, non c’è riuscito…

AVVOCATO: Quanti ne abbiamo vinti?

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Yaki, quanti ne abbiamo vinti?

YAKI: Nessuno, nonno.

AVVOCATO: Porca vacca. Ma perché, il Milan chi ha comprato?

YAKI: Nessuno, nonno.

AVVOCATO: E come ha fatto a vincere tre campionati se non ha preso nessuno?

YAKI: Non li ha vinti il Milan, nonno…

AVVOCATO: (silenzio) …

YAKI: Nonno, io dovrei andare… Magari richiama alla sera, così parli anche con Lapo…

AVVOCATO: Ma che razza di str…

YAKI: Dopo l’ora di cena trovi anche…

AVVOCATO: Stai zitto! Non ci sentiamo da quattro anni e tu “devi andare” ?!

YAKI: Scusa, nonno…

AVVOCATO: (silenzio) …

YAKI: Scusa, nonno…

AVVOCATO: Stavo dicendo… chi li ha vinti ‘sti campionati, allora?

YAKI: L’Inter.

AVVOCATO: Chi?

YAKI: L’Inter.

AVVOCATO: silenzio (…)

YAKI: silenzio (…)

AVVOCATO: Ascoltami Yaki, ascoltami bene: allora… mi stai prendendo per il culo?

YAKI: No, no, nonno…

AVVOCATO: Non ci volevo credere, invece aveva ragione…

YAKI: Cosa… Chi aveva ragione?

AVVOCATO: Quando lo zio Umberto mi diceva di fare andare avanti suo figlio Andrea, che tu e Lapo non avete la stoffa… io dicevo “ma no, vedrai, non aspetteranno mica che io muoia per fare puttanate. Sono ragazzi in gamba, in fondo”.

YAKI: Ma no, guarda che Andrea può tornare quando vuole, nonno… se decidess…

AVVOCATO: Tornare? Perché, dov’è andato?

YAKI: No, volevo dire che se Andrea vuole non è necessa…

AVVOCATO: C’è qualcosa che devi dirmi, Yaki?

YAKI: No, no… tutto ok, nonno…

AVVOCATO: Tutto ok, dici…

YAKI: Tutto ok, davvero.

AVVOCATO: Yaki, come stanno Giraudo e Moggi?

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Yaki, come stanno Giraudo e Moggi?

YAKI: Penso bene, nonno…

AVVOCATO: Pensi? Una volta ogni tanto, non potresti andare a vedere un allenamento, a fare un saluto in sede? Non te ne frega proprio niente della Juve? Cosa devo fare per farti capire quanto ci tengo?

YAKI: No, nonno… io ci tengo tantissimo alla Juve. Pensa che sono anch…

AVVOCATO: Taci. Hanno iniziato il nuovo stadio?

YAKI: (silenzio) … di che stadio… quale stadio intend…

AVVOCATO: Adesso basta!!!

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Yaki, grandissimo piciu… c’è una cosa che devi sapere…

YAKI: Certo, nonno…

AVVOCATO: L’Amministratore, quassù, ogni tanto concede… come dire… un premio a chi se lo merita. Può capitare che… al posto di una telefonata, ti dia il permesso di fare un salto di persona, lì da voi… giusto per vedere come vanno le cose. Mi segui?

YAKI: Ehm… più o meno, nonno… Cosa significa “di persona”?

AVVOCATO: Significa che se, per esempio da una telefonata, qualcuno – come me ora, metti il caso - capisce che… dopo la propria partenza qualcun altro, lì da voi, ne ha approfittato per fare il coglione… magari lo racconta al Proprietario di questo posto… beh, sai come sono fatti quassù… Il Proprietario è un po’ all’antica, non ama gli eccessi, quindi…

YAKI: Quindi?

AVVOCATO: Quindi, per evitare di spedire la convocazione al coglione di turno sulla Terra e farlo venire subito ad abitare qui… lascia venire giù un familiare per sistemare le cose… mi segui ora, Yaki?

YAKI: Credo di sì… ma… saranno proprio eccezioni, vero nonno?

AVVOCATO: Assolutamente sì… capita molto, molto raramente.

YAKI: Ah, mi sembrava… non vuoi mica che per qualch…

AVVOCATO: Stai zitto piciu.

YAKI: Come?

AVVOCATO: Ne parlavo giusto l’altro giorno a pranzo, con l’Amministratore…

YAKI: Di che cosa, nonno?

AVVOCATO: (silenzio) …

YAKI: Nonno?

AVVOCATO: Dice che non ci sono dubbi…

YAKI: Dubbi? Su cosa, nonno?

AVVOCATO: (silenzio) …

YAKI: Nonno? Su cosa non ci sono dub…

AVVOCATO: Io potrei far parte delle eccezioni… per Lui va bene…

YAKI: (silenzio) …

AVVOCATO: Hai capito, Yaki?

YAKI: Guarda nonno che non è il caso di fare delle tragedie per nulla… qui va tutto bene, te lo giuro! Non serve che tu venga a contr…

AVVOCATO: Devo andare, adesso.

YAKI: Aspetta nonno! Non c’è bisogno di fare così… Se vuoi posso farti parl…

AVVOCATO: Ciao, Yaki.

YAKI: Nonno! Non riattaccare! Possiamo rivedere con calma un paio di…

AVVOCATO: CLICK.

YAKI: No… no… no…

In quel preciso istante, nella stanza dove Yaki ha ricevuto la telefonata, entra Lapo:

LAPO: Hi, brother! Gimme five!

YAKI: (con lo sguardo perso nel vuoto) No… no… no…

LAPO: No cosa?

YAKI: (silenzio) …

LAPO: Hey, brother! Ma qui si sente una puzza micidiale! Hai mica pestato una merda, my friend?

Yaki si alza dalla sedia e si dirige lentamente verso la finestra, dando le spalle al fratello.

LAPO: Wow, brother! It’s amazing! Ecco cos’era... ti sei cagato addosso, brother! Era davvero odore di merda quello che sentivo!

Yaki si volta verso Lapo e lo fissa negli occhi.

LAPO: Don’t worry, brother! Ho appena messo a punto le nuove mutande basse in carbonio da… 4000 euro!

YAKI: Co… cosa?

LAPO: Yeah, brother! They burn out your ass…ti fanno andare il culo in fiamme, però... è lì il trucco!

YAKI: Ma che stai dicendo?

LAPO: Sìììììì… il trucco! Ti brucia il culo, ma quando alla sera finalmente le togli… stai da dio! And this situation makes you smile!!!

YAKI: (silenzio) ...

LAPO: Yaki? Che ne pensi?

YAKI: (silenzio)…

LAPO: Allora?

YAKI: Può darsi che uno di questi giorni venga a trovarti qualcuno...

LAPO: Fico! E chi viene, my friend? Ricevimento in piscina molto cool… per gente very smart?

YAKI: (silenzio) …

LAPO: Chi viene… Eh? Chi viene?

YAKI: Quando arriva digli che io non ci sono…

LAPO: Perché, dove vai?

YAKI: Via… Starò via per un po’…

Istruzioni per l'uso:
Finita la lettura della telefonata, ascoltare "Make me smile" di Steve Harley & Cockney Rebel, ad occhi chiusi.
Se penserete che chi ha inventato la telefonata sia un mezzo svitato, siete sani.
Se invece vi passeranno davanti agli occhi immagini tipo Del Piero che fa le linguacce a San Siro, Zidane che avvita al terreno mezza squadra avversaria con due finte, o ciò che diavolo vi pare di quanto abbiamo goduto in questi anni pazzeschi, allora siete malati di gobbite acuta.

Inguaribilmente. Come me.

lunedì 13 agosto 2007

Off topic.

Quattro giorni senza connessione significa non lavorare, oltre che non poter sparare cazzate sul mio blog.
Mi ha spiegato il tecnico telefonico venuto per riparare il guasto (che non c'era), che su trentaquattro addetti al servizio assistenza, solo cinque si salvano. In bocca al lupo a chiunque di voi abbia Fastweb.

P.S. Con Telecom, dice sempre lo stesso tecnico, è molto peggio. Non avevamo dubbi.

giovedì 9 agosto 2007

Il vero, il finto, il normale.


C'erano cose di tutti i tipi, ieri sera al Trofeo Moretti. Il gol di Del Piero, per esempio, era vero, verissimo. I capelli di Lucio Dalla erano finti, ma forse era vera la marmotta morta appiccicata sulla sua testa per simulare una chioma che non esiste più da decenni. Di Andrade pensavo che fosse un bidone: lo è, in effetti, quindi è vero. Il triangolino tricolore sulla maglia degli esauriti è finto per definizione, l'abbinamento Inter/scudetto è una contraddizione in termini. Lo stadio San Paolo quasi pieno era vero, i fischi alla Juve pure: l'operazione simpatia & smiles poteva funzionare solo nella testa di un uomo con le idee un po' confuse, e così è stato. L'unico a crederci era lui, ma non diciamoglielo che sennò, magari, per darsi un tono comincia a mettersi la cravatta e ci tiene il broncio. Zlatan Ibrahimovic, lui sì che era vero. Liberarsene a vantaggio degli esauriti rimarrà la più demenziale delle scelte fatte l'estate scorsa, scolpita nella roccia dai lampi di ogni sua giocata. Si mettano tranquilli i vari bambini prodigio brasiliani, oggi nessuno al mondo cambia faccia ad un reparto (e quindi a mezza squadra) come lo svedese. Cose vere e cose finte: e le cose normali?

Venderlo, appunto. E' stato normale.

mercoledì 8 agosto 2007

Un amico in più.


In occasione della mancata assegnazione all'Italia dei campionati europei di calcio del 2012, uno dei massimi esponenti della cultura stampata nostrana aveva manifestato sobriamente il proprio disappunto (foto).
Non avrebbe potuto essere altrimenti, visto il livello davvero eccellente dei prodotti con i quali occupa le edicole e finanzia lo squadrone granata. Dalla rivista For Men Magazine, quella con i trucchi per scolpire gli addominali di Giuliano Ferrara in sette giorni e durare a letto più di Sting dopo un beverone alla pappa reale, fino al sublime settimanale Dipiù, quello con i trucchi per farsi i cazzi degli altri sempre e comunque. A tal proposito, chiude provvisoriamente il cerchio del sapere, il libro di Fabrizio Corona intitolato La mia prigione, pubblicato anch'esso dalla Cairo Editore.
Anche provando per un momento a scrollarmi di dosso tutti i pregiudizi riguardo a ciò che è successo nel calcio italiano nel 2006, penso che nemmeno Moggi dopo cinque bottiglie di grappa e una serata con Lapo Elkann sarebbe caduto tanto in basso nella beceraggine da caserma. Ma ci sono persone con la memoria corta e su questo deve aver fatto affidamento il successore di Cimminelli, quando ieri ha dichiarato che, se la Juve comparteciperà all'investimento, lo stadio Olimpico di Torino potrà essere ampliato di 4000 posti.

E' un classico di questo blog ormai: clicchi sulla sua divertentissima immagine, Presidente. Per almeno 4000 volte.

martedì 7 agosto 2007

Ma come? Avevate detto che...


Per un medio ignorante come me in materia, la sintesi del Cda di ieri, suona più o meno così: l'anno scorso, c'erano perdite per parecchi quattrini (a causa della gestione sciagurata di Giraudo, non si dice ma è già stato sottolineato pochi mesi fa da Yaki Elkann). Le perdite sono ridotte a soli 900mila euro, in virtù delle cessioni avvenute lo scorso anno. Non si poteva fare di meglio, in quanto si è dovuto investire nella campagna acquisti di quest'anno per adeguare la rosa alla serie A.
Qualcosina per il mercato si potrebbe ancora spendere, ma non abbiamo fretta. Certo, aggiungo io, abbiamo visto che i migliori talenti fanno a botte per venire alla Juve, perchè darsi pena?
Sullo stadio nuovo, decideranno qualcosa a fine anno. Non ci sono abbastanza soldi, e qualcosa mi dice che la strada della ricapitalizzazione non verrà ripercorsa per un bel po', dagli pseudo-Agnelli.

Se queste sono le premesse del progetto quinquennale suggerito da Blanc per tornare dove eravamo l'anno scorso a maggio... oh yeah!

lunedì 6 agosto 2007

Qualcosa è cambiato.


Apprendo dal sito ufficiale della Juventus che la prima fase della campagna abbonamenti è terminata. Per chi fosse ancora strangolato dal dilemma "mi abbono o non mi abbono?", resta attiva la linea telefonica della new wave, quella che serve per stare più vicini ai tifosi.
Ad oggi, i nuovi (e vecchi) fedelissimi sono 16.000. Al Delle Alpi si sfiorarono i 40.000 nelle stagioni migliori (metà anni '90), fino a scendere sotto i 30.000 con l'avvento massiccio della pay-tv, (cito a memoria le cifre, "spannometricamente").
La disfatta della passata estate avrebbe dovuto, secondo la nuova linea del sorriso, avvicinare i tifosi alla squadra più di prima, grazie al ritrovato spirito di lealtà, sportività e bla, bla, bla. Superato il purgatorio, il ritorno in serie A, dopo l'astinenza forzata dal grande calcio ed una dignitosa campagna acquisti, doveva scatenare la corsa al tesseramento. Anche e soprattutto per via della nuova casa bianconera, quello stadio Olimpico ex-comunale che, quando è pieno, di tifosi ne può contenere la miseria di 25.000 più spiccioli.
Leggendo i principali forum bianconeri, ad un normale osservatore appare l'immagine di una tifoseria sì divisa tra nostalgici e colpevolisti, ma con questi ultimi lanciati verso la maggioranza assoluta, vuoi per convinzione, vuoi per stanchezza. Chi, come il sottoscritto, non ne vuole sapere di archiviare la castrazione subita dalla Juventus nel 2006, viene spesso tacciato di scarsa fedeltà ai colori della squadra amata, come se amare qualcuno significasse doverne accettare umori e capricci, sempre e comunque. Ammesso e non concesso che sia così, fatevi avanti voi, dunque. Pur facendo la tara della Torino storicamente fredda verso la Juventus, anche negli anni migliori, mi sembra che di fronte a certe cifre i predicozzi non reggano molto.

In fondo, voi innamorati a prescindere, siete la maggioranza. O forse no.

sabato 4 agosto 2007

Requiem.


La coppia Bertelli - Tronchetti, ha deciso che quella di prendere ceffoni in faccia non appena si affrontano avversari veri è una qualità esclusiva dell'Inter. Pertanto, al contrario del circolo di esauriti milanese, ha ritenuto opportuno togliersi dalle palle per manifesta inferiorità. Tutta l'Italia accoglie con sgomento la drammatica notizia, prendendone atto in rispettoso silenzio.
Signor Telecom, clicchi sulla foto della bagnarola da millemila miliardi e ascolti il commosso saluto di un intero Paese.

Per lei. Anzi, crepi l'avarizia, anche per Afef.

venerdì 3 agosto 2007

Le prime coliche.


L'insurrezione è stata trasversale. Da destra a sinistra, alcuni parlamentari di fede non juventina hanno duramente criticato la decisione della Lega di includere la Juventus tra le teste di serie della prossima serie A.
Ignazio La Russa, ha detto che non gli va di essere preso in giro. Gavino Angius, ha sintetizzato il presunto favoritismo riservato ai bianconeri con una domanda: "Ricominciamo?"
La replica del Mimo non si è fatta attendere. Nel pieno rispetto della nuova simpatia applicata al calcio, si è chiamato fuori da qualsiasi considerazione di merito. La decisione, dice il Mimo, è stata presa dalla Lega senza nessun tipo di richiesta da parte nostra. A far buon peso, le teorie congiunte della coppia Ranieri - Buffon, che avrebbero addirittura preferito non essere teste di serie. Il portiere, per non beneficiare di alcun vantaggio (!). Il neo allenatore, per incontrare subito le grandi, in modo da sfruttarne la condizione non ancora ottimale di inizio stagione. Un classico ragionamento da vincente predestinato, non c'è che dire.
Un minimo ma sincero scatto di orgoglio, almeno stavolta, non avrebbe guastato. Lo sconquasso della passata stagione, ha ritracciato la mappa dell'aristocrazia calcistica italiana solo per qualche mese, e non per meriti o demeriti sanciti dal campo di gioco. Sarebbe stato onestamente credibile inserire la Juventus nella fascia del Catania, di grazia? Non tanto sulle coliche di interisti o romanisti, rimango perplesso: è sull' atteggiamento sempre e comunque remissivo a brandire con orgoglio e forza la storia che ci appartiene, contro chi pensa di dover fare in fretta a darci il colpo di grazia, finchè siamo moribondi perchè tramortiti da calciopoli. Qui sì, rimango perplesso.
Non ero abituato a guardare la mia Juve come un cannibale del Congo guarderebbe un telefono palmare a comandi vocali. In occasioni così, mi mancano tantissimo le battute dell'Avvocato. Lui avrebbe trovato di certo un modo, lucido e fulminante, per riportare sul binario giusto i La Russa o gli Angius di turno.

Magari ricordando che esistono teste di tutti i tipi, non solo di serie.
E ognuno, ha quella che si merita.

giovedì 2 agosto 2007

Gli strateghi del silenzio altrui.


Su La Stampa di oggi, ecco l'ennesimo articolo sputtana-Triade, questa volta sulle plusvalenze riferite ai calciatori scarsi.
Non pretendo che il quotidiano di Casa Agnelli si comporti come la Pravda di una volta con il partito comunista sovietico, ma il grado di ossessione che ha colpito l'intera nomenklatura Fiat-Ifil-NuovaJuventus è nauseante. Neppure dopo la B, i titoli tolti (ma rivendicati dal presidente ventriloquo) e l'Europa vista in tv per almeno due anni, questa associazione per deprimere riesce a proporre qualcosa di proprio ed originale, che prescinda dal vomitare veleno sulla passata gestione. Non ci vuole troppo acume per vedere come, da sempre, le prime firme sportive del giornale torinese parlino bene con molta fatica, della squadra bianconera. In questi anni, con Roberto Beccantini & C., si sono viste e lette cose che, una volta di più, avranno fatto capottare la bara dell'Avvocato sino al confine con la Francia. Con quella demagogia mista a sufficienza, stile Cannavò, specialmente quando si è trattato di commentare doping e arbitraggi fino all'apoteosi di calciopoli.
Mentre la procura federale ha improvvisamente esaurito il carburante dei processi-lampo, per i quali un anno fa si fece fare da Guido Rossi un rifornimento-lampo, in stile Formula 1, davanti a società fuori posto proprio nella contabilità, il puntino rosso del mirino laser ballonzola sempre e soltanto sulla fronte di quei tre, la famigerata Triade. Tralasciando la disonestà intellettuale che sta dietro a questa strategia, non si capisce come questi continui spot a ciò che non esiste più (o no?) possano giovare a quella Juventus che si vorrebbe far ripartire di slancio, nel segno della simpatia e della lealtà.
Chi ne ha voglia, si vada a rivedere i componenti del Cda dal 2000 in avanti. Il progetto Mondo Juve e le relative plusvalenze, o le cessioni "allegre" di qualche signor nessuno, erano approvati anche da coloro che oggi recitano la parte dei puri traditi dai banditi.
Il silenzio di Antonio Giraudo, il quale tace dalla scorsa estate, non rappresenta solo il tipico atteggiamento del cavallo di razza nei momenti di tempesta. E' stata, almeno fino ad oggi, un'occasione persa dal mimo e tutta la sua compagnia di giro per far cadere nel dimenticatoio le marachelle che nessuno sembrava in grado di vedere. La mia speranza è che, continuando così, l'associazione per deprimere restituisca la parola anche a Giraudo.

Ho il sospetto che, rispetto a Moggi, farebbe molto meno folklore, ma molto male alle palle di qualcuno. Altro che una bottiglia di plastica.

mercoledì 1 agosto 2007

La leggerezza.


La chiusura delle indagini sull'incidente di Vinovo, riapre una ferita che per i genitori di Alessio e Riccardo sarà sempre una faglia nel cuore e nell'anima. Avere un figlio che gioca nelle giovanili della Juventus, dovrebbe riempire qualcosa di più dell'orgoglio, umanamente comprensibile, di un genitore. Dovrebbe essere, prima di tutto, il lusso di vivere momenti di libertà al riparo da tentazioni e pericoli.
Quando calci un pallone in mezzo alla strada, come succede a tanti, la fortuna deve avere sempre un occhio di riguardo per te. Se lo fai in un centro sportivo nuovo di zecca, appena inaugurato sotto le insegne della Juventus F.C., l'occhio di riguardo dovrebbe essere compreso nel prezzo.
Quando Ferramosca e Neri morirono, pensai che la sfiga di quel tragicomico 2006 (tragico per Pessotto, comico per calciopoli) avesse voluto chiudere col botto. E che botto, dannazione. Scusate il cinismo, ma in questi casi la retorica della fatalità ha un sapore talmente acido da risultare indigesto anche al più affamato degli spettatori. Se è vero che negli spogliatoi del centro sportivo un cartello invitava chi calciava un pallone nel laghetto ad andarlo a recuperare, di fatale non c'è stata che la leggerezza di chi l'ha ideato, quel cartello.
Se dovessi, come padre, pensare ad una maledizione insopportabile con la quale dover convivere, non saprei quale scegliere.

Avere perso un figlio così, senza senso. O avere perso il controllo del figlio di qualcun altro, quando spettava a me evitare che accadesse.