Apprendo dal sito ufficiale della Juventus che la prima fase della campagna abbonamenti è terminata. Per chi fosse ancora strangolato dal dilemma "mi abbono o non mi abbono?", resta attiva la linea telefonica della new wave, quella che serve per stare più vicini ai tifosi.
Ad oggi, i nuovi (e vecchi) fedelissimi sono 16.000. Al Delle Alpi si sfiorarono i 40.000 nelle stagioni migliori (metà anni '90), fino a scendere sotto i 30.000 con l'avvento massiccio della pay-tv, (cito a memoria le cifre, "spannometricamente").
La disfatta della passata estate avrebbe dovuto, secondo la nuova linea del sorriso, avvicinare i tifosi alla squadra più di prima, grazie al ritrovato spirito di lealtà, sportività e bla, bla, bla. Superato il purgatorio, il ritorno in serie A, dopo l'astinenza forzata dal grande calcio ed una dignitosa campagna acquisti, doveva scatenare la corsa al tesseramento. Anche e soprattutto per via della nuova casa bianconera, quello stadio Olimpico ex-comunale che, quando è pieno, di tifosi ne può contenere la miseria di 25.000 più spiccioli.
Leggendo i principali forum bianconeri, ad un normale osservatore appare l'immagine di una tifoseria sì divisa tra nostalgici e colpevolisti, ma con questi ultimi lanciati verso la maggioranza assoluta, vuoi per convinzione, vuoi per stanchezza. Chi, come il sottoscritto, non ne vuole sapere di archiviare la castrazione subita dalla Juventus nel 2006, viene spesso tacciato di scarsa fedeltà ai colori della squadra amata, come se amare qualcuno significasse doverne accettare umori e capricci, sempre e comunque. Ammesso e non concesso che sia così, fatevi avanti voi, dunque. Pur facendo la tara della Torino storicamente fredda verso la Juventus, anche negli anni migliori, mi sembra che di fronte a certe cifre i predicozzi non reggano molto.
In fondo, voi innamorati a prescindere, siete la maggioranza. O forse no.
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