giovedì 9 agosto 2007

Il vero, il finto, il normale.


C'erano cose di tutti i tipi, ieri sera al Trofeo Moretti. Il gol di Del Piero, per esempio, era vero, verissimo. I capelli di Lucio Dalla erano finti, ma forse era vera la marmotta morta appiccicata sulla sua testa per simulare una chioma che non esiste più da decenni. Di Andrade pensavo che fosse un bidone: lo è, in effetti, quindi è vero. Il triangolino tricolore sulla maglia degli esauriti è finto per definizione, l'abbinamento Inter/scudetto è una contraddizione in termini. Lo stadio San Paolo quasi pieno era vero, i fischi alla Juve pure: l'operazione simpatia & smiles poteva funzionare solo nella testa di un uomo con le idee un po' confuse, e così è stato. L'unico a crederci era lui, ma non diciamoglielo che sennò, magari, per darsi un tono comincia a mettersi la cravatta e ci tiene il broncio. Zlatan Ibrahimovic, lui sì che era vero. Liberarsene a vantaggio degli esauriti rimarrà la più demenziale delle scelte fatte l'estate scorsa, scolpita nella roccia dai lampi di ogni sua giocata. Si mettano tranquilli i vari bambini prodigio brasiliani, oggi nessuno al mondo cambia faccia ad un reparto (e quindi a mezza squadra) come lo svedese. Cose vere e cose finte: e le cose normali?

Venderlo, appunto. E' stato normale.

Nessun commento: