martedì 23 giugno 2009

L'ultraterreno.


"Forse è stato più divertente che utile", disse l'Avvocato mentre Zidane era ancora in volo per Madrid. Anche lui, una volta tanto, vittima per un istante della debolezza dei comuni mortali; anche lui, per un istante, inaspettatamente volpe. Anche e proprio lui, che di uva poteva permettersene quanta ne voleva.
Tanti, troppi comuni mortali, invece, quando si parla di Zidane, ti leggono in coro la solita tiritera da Sibille Sperlari: "Zidane? Bravo, ma mai decisivo". Bravo che cosa, poi, non si sa. Perché Zidane non è stato bravo. Zidane è stato sublime. Inarrivabile. Qualcosa di astratto, inclassificabile, da levarti il fiato come Lord Fenner, senza toccarti.
Una farfalla con il corpo da corazziere, un ripostiglio con la serratura blindata per nascondere il pallone ogni volta che i cattivi si facevano sotto per prendertelo. Edgar Davids, il pit bull, un tirannosauro con i piedi un po' così (uno che nella Juve di oggi, per capirci, come minimo sarebbe il Re Sole), faceva quasi tenerezza quando, ogni volta che la strada si faceva un po' troppo a curve, gli scaricava addosso il pallone manco fosse una bomba senza la spoletta. E lui, Zizou, la disinnescava con un soffio.
Mai decisivo, dicono. Certo, come quella sera a Parigi, quando marchiò a fuoco la finalissima del Campionato del Mondo schiantando il Brasile con una doppietta. O come quella notte all'Hampden Park di Glasgow, quando scardinò la Champions League dal suo caveau con un gol di quelli che rimarranno scolpiti nella pietra della storia. Delirio allo stato puro. Oppure, perché no, quando per colpa sua e della finale europea vinta dai bleus contro l'Italia, Berlusconi sbroccò e Dino Zoff diede le dimissioni da commissario tecnico della nazionale. "Azzurri messi in campo come dilettanti. Zidane ha fatto quel che ha voluto", sentenziò il mister mancato di Arcore. Come se potessero bastare Di Biagio, Albertini, Ambrosini, Hulk o il Mago Otelma per impedirgli di orientare il destino e, quindi, la storia.
Come l'altro extraterrestre dell'era moderna - il Pibe - ha solo sfiorato il clamoroso bis mondiale, senza riuscire ad acciuffarlo per un pelo. Ma non senza lasciare il segno - e che segno, sempre lui, mai decisivo - a Germania 2006, scherzando e annientando, praticamente da solo, ancora il Brasile, tanto per cambiare. Mica l'Egitto.
Senza tanti proclami, senza mai tirarla troppo per le lunghe con l'amore per questa o quella maglia, una volta appese le scarpe al gancio appendiabiti di Dio, che dicono gli abbia organizzato una partita d'addio per vedere da vicino se davvero una sua creatura potesse fare la ruleta meglio di lui, non negò mai di avere imparato ad essere ciò che è stato durante i cinque anni trascorsi in bianconero. Poche parole ma sincere, e al posto giusto.

E allora buon compleanno Zizou. Centocinquanta miliardi di questi anni.

13 commenti:

valepiùdiunpicassolamagliasporcadiberce ha detto...

Premesso che la finale mondiale 2006 non l'ho vista,non mi interessava proprio visto quello che stavano apparecchiando con Porcopoli. Zizou però l'ho visto, eccome, decine di volte dal vivo e sempre con la maglia bianconera addosso,una gioia per gli occhi e una delizia per il cuore. Rivedendo spezzoni di finale mondiale, in particolare il "duetto" con Materazzi non ho mai avuto dubbi e mai ne avrò: dovendo scegliere tra Materazzi e Zidane io sto con Zizou tutta la vita!

Alberto 72 ha detto...

Finalmente sei tornato.La tua penna era un pò imbolsita e innervosita e mi preoccupavo per te.Grazie di queste perle.

Trillo ha detto...

Tra un po' sarò io ad essere imbolsito, altro che la penna.
Oggi, 29 gradi (ventinove, guarda te a volte il destino), non ho saputo resistere e mi sono sparato due piatti di minestrone con tanto di pesto alla genovese. Da denuncia.
Comunque, grazie dei complimenti: sei troppo buono, Alberto.
Quasi quanto quel minestrone. :-)

Alberto 72 ha detto...

Trillo, mio mamma fa un pesto da finale di Champions,magari te lo mando.Repubblica dice Lapo ( o Marotta) sostituiranno il presidente binario col CDA del 30 giugno. Ci manca solo Lapo per farmi diventare definitivamente fan del Genoa del Direttore o , per rimanere bianconeri, dell'Udinese di Marino,questo si un grande allenatore.

Anonimo ha detto...

Ciao Trillo,si avvertiva(e non poco) la tua mancanza;)
Nel merito dell'articolo, il grande Zizou per me resterà sempre il più grande interprete nel suo ruolo che la Juve abbia avuto, secondo solo al divino Platinì.
Saluti, Fulvio.

Anonimo ha detto...

GUARDA ZIZU !!!!

Enrico il Sobillatore Gobbo

Estiqaatsi ha detto...

Ben tornato, Trillo.
Zidane l'ho visto giocare allo stadio una sola volta, a Parma.Ricordo ancora nitidamente i suoi movimenti, le sue finte, la sua eleganza,la sua intelligenza tattica, insomma, la sua immensa ed inarrivabile classe.
Buon compleanno anche da parte mia, Zizou, e grazie perchè hai reso il calcio un'opera d'arte.

Effegei ha detto...

lacrimuccia.....

Lego ha detto...

Trillo, mancavi pure a me pensa un po'... :)

a proposito di Zidane: ricordo che dopo quella frase dell'Avvocato, un gobbo di Piacenza che amava frequentare il Muro dell'Inter disse testualmente "Zidane era utilissimo e divertentissimo..."

aveva ragione lui e torto l'Avvocato, in quel caso...

Effegei ha detto...

Gobbo di Piacenza un par di palle...son mica della sponda sbagliata del Po.

Alberto 72 ha detto...

Trillo aspetto una tua breve nota in merito al rientro di Moggi a Bologna . Ho il vomito a sentire gli untori così bravi a far finta di nulla su quanto in processi seri tutto si stia squagliando come neve al sole

visionibianconero ha detto...

Io mi ricordo anche le sue risatine del cazzo mentre stavamo uscendo con l'Amburgo o contro l'Olympiakos..

Trillo ha detto...

Quindi meglio le risate di Buffon, Cobolli e Lapo quando pascolavamo per i campi della serie B?