Non sono superstizioso, ma l'addio moderatamente commosso di Cobolli Gigli, giunto al termine dell'assemblea di Vinovo, a quanto pare ha regalato i primi frutti alla pianta rinsecchita della Juventus. Un 5-1 alla Sampdoria dei miracoli seconda in classifica, di questi tempi, avrebbero potuto sperarlo solo un inguaribile ottimista, un pazzo o lo stesso Cobolli. Non oso pensare cosa potremmo ottenere se alla prossima assemblea, per grazia divina, dovessero dimettersi in blocco anche tutti gli avanzi, ormai rancidi, del disgustoso rinfresco cucinato nel 2006 da Guido Rossi.
La squadra ha giocato la sua prima partita della stagione con vero piglio da grande e l'ha fatto, finalmente, per tutti i novanta minuti, mollando la presa solo per qualche istante quando il risultato, comunque, era già in cassaforte. Gol della bandiera di Pazzini e affettuoso tributo delle curve al giovane bomber blucerchiato: "Sei solo un viola di merda". Le vomitevoli magliette del Liverpool col meno 39, esibite la settimana scorsa dai violacei in trasferta a Torino, evidentemente sono piaciute un casino. Parafrasando il Giobbe Covatta prima maniera, non siamo noi ad essere sboccati, è lui che è fiorentino (anzi, di Pescia per la precisione).
Per una volta non mi va di cercare peli nell'uovo, come direbbe Marrazzo spennando una gallina bisex prima di portarla a cena fuori. Chi più chi meno, tutti hanno fatto il loro. Certo un Camoranesi in formato gigante come quello di ieri sera è sempre una goduria per gli occhi, così come vedere Chiellini che strappa una palla sulla sua trequarti a colpi di clava, sgroppa lungo il campo, la scarica ad Amauri sulla fascia e va a stampare in rete il traversone sulla linea dell'area piccola, con il piedone destro che non è manco il suo, ti fa pensare subito male dei tuoi vicini di posto: mi avranno mica messo qualcosa nelle sigarette mentre ero distratto?
Perfino Poulsen, entrato al posto di un più che dignitoso Sissoko - considerata l'assenza da trapiantato di fegato nonostante si trattasse solo di un metatarso -, ieri sera sembrava uno preso per giocare qualche partita come regolare tesserato, e non solo perché di solito è l'unico ad arrivare in cortile con il pallone. Anche Igno (l'altra metà di Ranza, sperando che Ferrara si sia finalmente convinto a scindere i due adepti del Rollerball per giocare con una punta sola), dopo un periodo di digiuno che nemmeno Legrottaglie con la gnocca dopo essersi illuminato con la Bibbia più di Cobolli quando vede(va) Marco Bava all'assemblea della Juve, ha sguainato una doppietta (gol di rapina più testata da vero bomber di razza) grazie alla quale ha portato il suo mini-score a quattro centri in tre partite consecutive.
E allora, una volta tanto, va bene così. Perché sabato pomeriggio c'è il Napoli, domani è già giovedì e io non sono più un ragazzino.
Due giorni di moderata goduria in assoluto riposo; non chiedo mica la luna.
La squadra ha giocato la sua prima partita della stagione con vero piglio da grande e l'ha fatto, finalmente, per tutti i novanta minuti, mollando la presa solo per qualche istante quando il risultato, comunque, era già in cassaforte. Gol della bandiera di Pazzini e affettuoso tributo delle curve al giovane bomber blucerchiato: "Sei solo un viola di merda". Le vomitevoli magliette del Liverpool col meno 39, esibite la settimana scorsa dai violacei in trasferta a Torino, evidentemente sono piaciute un casino. Parafrasando il Giobbe Covatta prima maniera, non siamo noi ad essere sboccati, è lui che è fiorentino (anzi, di Pescia per la precisione).
Per una volta non mi va di cercare peli nell'uovo, come direbbe Marrazzo spennando una gallina bisex prima di portarla a cena fuori. Chi più chi meno, tutti hanno fatto il loro. Certo un Camoranesi in formato gigante come quello di ieri sera è sempre una goduria per gli occhi, così come vedere Chiellini che strappa una palla sulla sua trequarti a colpi di clava, sgroppa lungo il campo, la scarica ad Amauri sulla fascia e va a stampare in rete il traversone sulla linea dell'area piccola, con il piedone destro che non è manco il suo, ti fa pensare subito male dei tuoi vicini di posto: mi avranno mica messo qualcosa nelle sigarette mentre ero distratto?
Perfino Poulsen, entrato al posto di un più che dignitoso Sissoko - considerata l'assenza da trapiantato di fegato nonostante si trattasse solo di un metatarso -, ieri sera sembrava uno preso per giocare qualche partita come regolare tesserato, e non solo perché di solito è l'unico ad arrivare in cortile con il pallone. Anche Igno (l'altra metà di Ranza, sperando che Ferrara si sia finalmente convinto a scindere i due adepti del Rollerball per giocare con una punta sola), dopo un periodo di digiuno che nemmeno Legrottaglie con la gnocca dopo essersi illuminato con la Bibbia più di Cobolli quando vede(va) Marco Bava all'assemblea della Juve, ha sguainato una doppietta (gol di rapina più testata da vero bomber di razza) grazie alla quale ha portato il suo mini-score a quattro centri in tre partite consecutive.
E allora, una volta tanto, va bene così. Perché sabato pomeriggio c'è il Napoli, domani è già giovedì e io non sono più un ragazzino.
Due giorni di moderata goduria in assoluto riposo; non chiedo mica la luna.