domenica 6 dicembre 2009

Un Trillo da Corso Agnelli/8.


Che discorsi, ovvio che mi sia divertito. Come fai a non divertirti se Buffon, invece di mostrare il solito kit composto da sorriso inespressivo misto a pollice in su alla Fonzie e occhiolino intermittente, si butta a pesce in una maxi-rissa degna del campionato boliviano mulinando le braccia come un personaggio di Tekken 6 in preda al crack.
E che dire dello Specialone, spedito dall'arbitro ad aspettare la squadra sul pullman dopo venti minuti, come se schierare due pippe come Lucio e Chivu nella stessa difesa fosse colpa di Saccani.
Perché con quelli là, nonostante l'indubbia differenza di valori tecnici e tutti i limiti della Juventus di oggi, in un modo o nell'altro l'essenza delle rispettive storie viene fuori, vuole comunque dire la sua, e a quel punto non ci sono cartoni che tengano. La figura del pirla finisce per farla chi wannabe ci è nato, non chi lo è diventato giocoforza.
Non li vedevo dal vivo, i wannabe, da quando arrivarono a Torino, come sempre, per farcela pagare una volta per tutte, ognuno con in tasca la lista dei torti subiti per anni. In panchina c'era ancora Ancelotti e vincemmo noi, pur giocando in dieci per oltre mezz'ora della ripresa per l'espulsione di Van Der Sar. Da allora, solo in tv; ma il copione non cambiava mai.
Ieri in dieci ci abbiamo giocato solo per qualche minuto più il recupero finale, grazie al solito buttafuori mancato Felipe Melo cascato come un pollo nel tranello del filosofo mancato Mario Balotelli (a proposito, chi non muore si rivede), e bisogna ammettere che se il d.s della Fiorentina Corvino fosse un uomo giusto, per Natale dovrebbe spedire alla biade del tre più uno Blanc&Secco perlomeno un paio di Rolex (Rosella stia serena, ho detto solo un paio: suo papà aveva ben altra classe).
Invocare la prova tv per andare a rivedere nei dettagli il tafferuglio finale sarebbe da interisti, lo ammetto, ma che dalla più grande invasione via terra della storia (dopo quella, epica, dell'aprile 1998, stesso esercito di conquistadores, stesso esito) esca fuori la miseria di un cartellino giallo al simulatore oppresso e null'altro, non rende merito allo spiegamento di uomini e agli sforzi profusi con tanto impegno dalle truppe del comandante in seconda Beppe Baresi.
Si vocifera della miseria di due rigori negati ai campioni dei tre saggi per "qualità etiche e morali". Solo due. Che non siamo più noi, purtroppo, lo capisce anche da questi piccoli dettagli.
Capitolo cori e tifosi. Pochissimi e prontamente condannati dai fischi di tutto lo stadio quelli brutali rivolti a Balotelli, divenuti celebri la sera di Juve-Udinese e spacciati per razzisti con colpevole malafede dai media; decisamente di più quelli, condivisibili o meno, sulle qualità umane del numero 45 nerassùrro. Può darsi poi che la quantità di bengala e petardi esplosa nelle due curve dai tifosi della Juve sia stata un compromesso scemo per far pagare dazio alla società senza pagarne loro, ma qui vorrei fare un appunto. Le luci rosse dei fumogeni, a parte rendere invisibili i primi cinque minuti di partita, mi hanno riportato indietro di qualche anno e colpevolmente ammetto, non me ne vogliate, di averli addirittura apprezzati. Quei mega petardoni, invece, che hanno fatto sobbalzare a più riprese il bambino seduto davanti a me e con lui tutti gli altri bambini presenti allo stadio, sarebbero molto più al sicuro nel deretano di chi li accende. Anche spenti, al limite.
Capitolo Marchisio. Minchia che gol. Miracolato di Calciopoli o no, è comunque un prodotto davvero notevole dell'ex vivaio della Juventus. Troppo poco per ripartire, forse, ma abbastanza gobbo per farti godere in una sera così.

E contro quelli là - lo dicono i fatti, lo dice la storia - anche uno solo come lui basta e avanza.

2 commenti:

marco99 ha detto...

la rissa finale è ormai una firma immancabile e inconfodibile dello stire inter quando non hanno un cartone o un guido rossi qualsiasi tra le mani.. il loro specialone? un bambino viziato.
Sai di quelli che nelle partitelle se ne vanno con il pallone sottobraccio?
identico.

Anonimo ha detto...

Ciao Trillo, ormai conosci la mia opinione sui campionati farlocchi post 2006 compreso quello attuale. Detto ciò, vedendo la gara di sabato sera e non esultando più smodatamente come una volta ai goals bianconeri(eppure giocavamo contro i nostri più acerrimi nemici!),ebbene al goal dello splendido Marchisio mi si sono improvvisamente inumiditi gli occhi non tanto per la vittoria sugli eterni perdenti, quanto per quello che mi ha riportato alla mente il ragazzo con quella splendida rete: lo spirito della Juventus che ricordavo e non riesco più a ritrovare. Ciao Fulvio.