venerdì 4 dicembre 2009

Indagine "ad minchiam".


Ascolta l'avv. Prioreschi (qui sopra) sull'udienza di oggi a Napoli.

Mentre gli esauriti (ma Onesti) tifosi della squadra del petroliere Ecologista si preparano a festeggiare la vittoria di domani sera, che sancirà la fine del campionato con sei mesi di anticipo, da Napoli arrivano notizie un po' così.
Sembra infatti che all'ex guardalinee Rosario Coppola, interrogato nel 2006 dai carabinieri del Nucleo Operativo romano di via in Selci dell'allora Maggiore Auricchio, gli inquirenti avessero precisato di non essere interessati a episodi "sospetti" riguardanti l'Inter, omettendo di verbalizzare quanto Coppola riferì in quell'occasione e che lo stesso Coppola, presente stamattina in qualità di testimone dell'accusa (!) a Napoli, ha ribadito in aula.
Qui il problema non è tanto appurare se davvero il designatore arbitrale Mazzei si sia adoperato per convincere il Coppola a modificare il referto, trasformando in "sbracciata" (sic) un pugno di Cordoba a Bettarini, o stabilire se il rifiuto di Coppola ad obbedire a quel suggerimento gli sia costato o meno l'esclusione dalla massima serie.
Qui la notizia urticante è, semmai, che pur con tutti i condizionali del mondo, la teoria dell'indagine costruita "ad minchiam" (ovvero con finalità ben precise e, soprattutto, prestabilite) sostenuta con forza e da sempre da noi eretici e rancorosi, e considerata ridicolo-blasfema dai Palombi di tutta Italia, tanto ridicolo-blasfema non sia.
Senza mai dimenticare che fino a oggi (e questa è l'altra anomalia più grande in questa vicenda surreale), in sei mesi di deposizioni rese esclusivamente da testimoni chiamati in causa dall'accusa, le uniche scosse ricevute dal dibattimento hanno finito per crepare in modo a dir poco imbarazzante le fondamenta gettate sotto al castello accusatorio dai PM, senza mai attentare all'incolumità degli imputati, nonostante uno spiegamento di mezzi e materiale (leggasi durata delle indagini e intercettazioni) degno di un processo alla Cupola di Totò Riina, più che a quella presunta, molto presunta, disperatamente presunta, di Luciano Moggi e compagni.
Ma tu non preoccuparti e vola verso il quinto (quinto!!!) consecutivo, pazza Inter, che a come smaltire tutto quel cartone, prima o poi, qualcuno ci penserà.

Certo che vedertelo smaltire proprio a Napoli, con tutti i problemi di spazzatura che ha avuto ultimamente, sarebbe il Massimo.

1 commento:

marco99 ha detto...

Le notizie che vengono da Napoli sono per noi vecchi rancorosi tifosi di serie C una piacevole conferma del nostro pensiero che da tre anni andiamo divulgando in rete.

Certo per gli "onestisssssssimi" che si sono abbeverati solo alla fonte di pistocchi e della gazzetta le cose potrebbero apparire un tantinello nuove... amem

Se l'Italia è davvero un paese serio dopo Napoli non solo riavremo gli scudetti tolti ma NECESSARIAMENTE vedremo l'inter di moratti e tronchetti in serie B.

telecom permettendo