giovedì 5 giugno 2008

Ma va?


Quella nella foto è la celebre mucca Fassone, di origine rigorosamente piemontese.
Ciò che si otterrebbe dall'incrocio fra Giuliano Ferrara e Piero Fassino probabilmente sarebbe anche quello un Fassone, ma decisamente meno adatto alla macellazione, almeno credo.
Colui che ha parlato ieri, invece, dopo un paio d'anni di letargo più simile al coma irreversibile, è Marco Fassone, cioè niente meno che il direttore commerciale della Juventus. Di quella col sorriso, naturalmente.
In poche parole, è colui che ha preso il posto di Romy Gai, che in pochi si ricordano di citare quando si parla di quella Banda di Truffatori che guidò la Juve dal 1994 al 2006.
Gai, ad onor del vero, non entrò manco di striscio nelle mitiche intercettazioni telefoniche che diedero vita all'illecito strutturato tristemente famoso, demenziale più di un doppio passo di Palladino a cinque metri dall'avversario ma "concettualmente ammissibile" (l'illecito; il doppio passo no).
Tanto per dare una rinfrescata alle menti più intorpidite, Romy Gai fu il motore di quell'area societaria grazie alla quale venne siglato, tra gli altri, l'accordo di partnership da 190 milioni di euro (in dodici anni) con la Nike. Durante un incontro organizzato dall'Università Cà Foscari di Venezia nel gennaio 2007, al quale partecipava come relatore, Romy Gai fu definito "il padre del marketing sportivo nel mondo del calcio".
Lavorava a stretto contatto con Antonio Giraudo, insieme al quale avrebbe dato il via al progetto stadio nel mese di maggio 2006; stadio che - verosimilmente - avrebbe preso il nome dallo sponsor di allora (Tamoil), un altro partner che, grazie a quei due, garantiva qualcosa di più che qualche spicciolo.
Oggi, grazie alla "campagna del sorriso" che tanti risultati ha prodotto col suo avvento nel giugno 2006, il direttore marketing Fassone si accorge, bontà sua, che la legge Melandri-Gentiloni sulla ripartizione dei diritti Tv costerà alla Juventus 10-15 milioni di euro di introiti in meno, a partire dalla sua entrata in vigore nel 2010/2011.
E sentite un po' cosa avrebbe escogitato la sua mente genial-diabolica per arginare la falla, perbacco:

"Sarà indispensabile aumentare i ricavi dallo stadio: attualmente sono 20 milioni per noi, 100, ad esempio, per l'Arsenal. La vendita centralizzata potrebbe portare, se gestita bene, qualche soldo in più: i grandi club ci rimetteranno, mentre a guadagnarci saranno le più piccole. Per le squadre di media entità cambierà poco".

Ma guarda un po'. E come sarà mai potuto accadere un pastrocchio del genere?
Dov'erano nascoste queste lamentele mentre lo stesso governo che qualche anno prima aveva concesso alle società di calcio lo scopo di lucro e la contrattazione soggettiva dei diritti Tv, qualche anno dopo riscriveva al contrario quella norma, surfando indisturbato sull' onda di calciopoli e togliendosi pure lo sfizio di gridare allo scandalo per le sperequazioni vigenti?
Dov'erano nascoste tutte queste lamentele quando quel posticino nel consiglio di Lega, teoricamente lasciato libero per accogliere a braccia aperte la nuova Juventus ripulita e sorridente, veniva preso dallo Stregone Ghirardi (QUI un suo ritratto) con tanti saluti (e qualche divertito sganassone) sulla faccia e sull'immagine di quella che era sempre stata una delle maggiori potenze calcistiche mondiali?
Dov'erano nascoste tutte queste lamentele quando la delegazione italiana, guidata dalla Ballerina di Malindi, rimediava una figura barbina facendosi sfilare l'assegnazione di Euro 2012 nientemeno che da Polonia e Ucraina, mandando così in vacca la possibilità di dare vita a quel progetto-stadio così cruciale per il futuro economico del club di Corso Galfer?
Nessuno le ha sentite, allora, tutte queste lamentele. E lo sa perché, Fassone? Perché avevate altro da fare. Eravate troppo impegnati a ripulirvi. Eravate troppo impegnati ed espiare.

A giudicare da questi crucci, però... chissà se ce l'avete fatta.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Adesso Romy Gai fa l'amminstratore delegato della lega professionisti degli Emirati Arabai...quelli bravi se ne vanno all'estero a far ricchi gli altri!