lunedì 26 gennaio 2009

Guardate avanti.


Premessa: dopo quanto aveva detto Felipe Melo la scorsa settimana (QUI), penso che sedersi a tavola in tredici di venerdì 17 dopo avere asfaltato un gatto nero sulle strisce, e frantumare uno specchio con una clava di pasta di sale (preventivamente rovesciato) sarebbe comunque più benaugurante del solo incrociare lo sguardo del centrocampista brasiliano della Fiorentina in un dipinto. E chiedo scusa per la lungaggine ma per potermi toccare le palle ho dovuto scrivere con una mano sola.
La Juve ha vinto di misura, e mentre le squadre rientravano negli spogliatoi per fare la doccia il fratello depotenziato del signor Tod's, dalle frequenze satellitari di Sky TV, stava già dando voce allo sdegno di una città intera per le sviste arbitrali che ne avevano infranto i sogni di gloria.
Il troppo tempo trascorso in galleria del vento dal viola Jovetic durante l'infanzia, d'altronde, se da una parte gli ha permesso di avere una faccia e un mento con un coefficiente di penetrazione dell'aria prossimo a quello del cacciabombardiere Hornet F-18, dall'altra lo ha reso piuttosto instabile sulla terra ferma, dove anche il solo contatto strusciato con il piedone di un Mellberg qualsiasi può bastare per farlo capottare rovinosamente in area.
Sul rigore non concesso a Gilardino, Xavier Jacobelli ha scritto che l'attaccante viola sta continuando a pagare il gol di mano segnato a Palermo. Secondo me, invece, la svista arbitrale è da imputare alla mancata assegnazione dei mondiali di calcio del 2010 al Burkina Faso, e non me ne voglia l'ex direttore di Tuttosport ma come cazzata mi pare più originale la mia. Tana.
Io sono uno juventino démodé, purtroppo, e faccio una fatica bestiale a dare un senso a una giornata così normale in un mondo che normale non è più. Normale lo era quando le truppe di muratori mafiosetti dell'impresario Lucianone ne disegnavano il profilo a suon di Cupole. Anzi, se non fosse per l'innegabile Rinascimento posto in essere dalle sentenze di calciopoli, quasi mi verrebbe voglia di godere perfidamente all'idea che un'altra sentenza, quella del processo GEA, potrebbe aver dato nuova linfa alla pianta velenosa dei maneggi e dei truschini, tanto da spingere la Juventus ladra e disonesta verso la posizione che le compete a prescindere dai meriti. Come sempre, insomma. Un ritorno alla normalità.
Ma non è così, e aggiungo purtroppo. Perché nonostante io non mi sia ancora abituato all'idea, sono sicuro che sarà fantastico anche per me, un giorno, poter apprezzare la purezza e il candore di un calcio finalmente sano, pulito e profumato come quello di oggi. Del ritorno ai veri valori dello sport, dove l'errore umano sia legato a doppio filo alle prodezze dei suoi eroi, e pazienza se oggi perdo io e domani vinci tu. Lo so, sembro Cannavò dopo una sniffata di colla, ma io non sniffo. E, quel che è peggio, credo nemmeno lui.
Capitolo Cobolli Gigli, infine. Sulla questione dei due scudetti spariti l'altro giorno ha dichiarato, sul Corriere della Sera, che comunque andrà a finire il processo di Napoli la Juventus non farà ricorso: quel che è stato è stato. Bene così, presidente.
E' ancora presto, lasci pure che la sua parte normale covi sotto la cenere del nonsenso. Noi speriamo che il Signore la conservi così, sdoppiato, in eterno. Guai a toglierci una delle poche certezze che le macerie di calciopoli hanno saputo lasciarci in eredità.

Intanto, al momento giusto, nulla potrà fermarla.


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6 commenti:

Nemo ha detto...

I problemi sono più d'uno.
Problema 1: l'allenatore.
Non è sfuggito a che ha qualche anno che Ranieri è un allenatore che "non sa cambiare le partite in corso con i cambi". Col la Lazio (grande squadra che acchiappa tre pere dal Cagliari United) il ns. non ha capito che ad un tridente si poteva (e doveva) rispondere parimenti (Iaquinta). Si è cagato sotto e patatrac: occasione persa.
Con la Fiorentina ha sostituito il Capitano e non l'ectoplasma di Nedved (grande ma ... ). Il ns. Giovinco doveva entrare al posto di questo e non di Mr.Juve. Ammesso poi che non si potesse "osare" qualcosa in più. Senza dire che Melberg in centro "non c'entra niente": doveva riproporre Ariaudo.
E' poi chiaro ormai a tutti che è un allenatore che - in quanto a scelte tecniche - non ci acchiappa un cacchio.
Possiampo riconoscergli il merito di aver voluto Amauri. Ma lì era chiaro che dopo il suicidio Ibra si dovesse prendere un altro che aiutasse Del Piero a "far reparto" - come oggi si dice.
Ma le squadre si costruiscono dalla difesa passando per il centrocampo. E qui non ha acchiappata mezza.
a) Andrade (poveraccio che Dio l'assista perchè è stato proprio sfortunato), ma l'ha voluto lui.
b) Criscito come centrale ..., stendiamo un velo.
c) Poulsen, ovvero sia "il capriccio", per far vedere che è ne sa di più degli sciocchi tifosi, giornalisti, e di quell'impertinente di Secco. Questa squadra non ha mai avuto un gioco, mancando Zanetti, l'unico con i piedi buoni (riserva di Emerson e Vieira !) in mezzo al campo a fare il regista (ma allora sto regista ci vuole !!!). Si è trovaro per caso Tiago (l'unico momento in cui la Juve "ha giocato"), fuori lui, di nuovo notte (ovviamente: il calcio non è facile, ma nemmeno è fisica teorica). Non ha voluto un centrale come Alonso.
Conclusione la Juve NON HA GIOCO e dipende dalle invenzioni del Capitano o dalla forza fisica di Amauri (vi state accorgendo che lo stanno "esaurendo").
Adesso non vuole Diego, ma un altro Nedved. Occorre dirgli che un clone non c'è: si piglia chi c'è e si fa giocare la squadra "a seconda dei campioni che trovi".
Problema 2: la società.
E qui il discorso è sempre quello.
Secco (è Monsieur Blanc, che di calciatori non capisce una fava, pardon una racchetta) non ha la forza di dire a Ranieri di stare al suo posto, e di far giocare la squadra con i "campioni" che la società prende: potrebbe dire qualcosa se la società gli prendesse bidoni, ma fin'ora li ha presi lui.
Per quanto riguarda infine i processi, è talmente evidente quel che sta succedendo - pian piano si arriverà alla resa dei conti - che tutti i media non sanno cosa dire: cercano di non prendere posizione. E Cobolli che fà? Da buon dirigente Fiat fà quello che gli viene detto dall'Emetico (i giovani rampolli seguono i suoi imput. è chiaro): fa il pesce in barile.
Una volta dice una cosa per "ribadirla con vigore" subito dopo "dicendo l'esatto opposto".
Caro Trillo, mala tempora currunt.
Nemo

Ps. Nel mio blog ho speso due parole sulle "smentitissime" parole dello Special One: ci voleva lui per dire quel che tutti sanno. Ecco questoa è una cosa proprio Made in Italy: in questo cavolo di paese le veritè o sono "collettive" o "non sono".
Confermo: Murinho con l'Intertriste non c'entra niente; ha troppi coglioni.

Anonimo ha detto...

ma soprattutto gli aquilotti laziali viscidi infami di pere ne han prese 4.BRUNETTO

Anonimo ha detto...

Ho letto anch'io l'intervista al corriere di sabato a Cobolli.
Non ci credevo! Si è sdoppiato ancora! Ora dice che QUEL CHE E'STATO E'STATO...

Ma non disse il contrario circa 7 giorni fa?

Dio ci aiuti!

faby ha detto...

è davvero incredibile la capacità che ha quest'uomo (il presidente rinascente, ndr) di dire una cosa e subito dopo rimangiarsela...
credo di non aver mai conosciuto (si fa per dire) in vita mia una persona tanto incoerente...
almeno la prossima volta, qualunque sia la questione, stia zitto e non parli, sapendo che dovrà ribaltare tutto un attimo dopo...

Trillo ha detto...

Tranquilli, quando sarà il momento gli toccherà dare ascolto alla sua parte normale, anche se controvoglia.

Anonimo ha detto...

Trillo....obiettivamente...credi che possano restituirceli i 2 scudetti vinti sul campo?

Il presidente binario è stata ed è la miglior garanzia per la farsa di 2 estati fa ed i risultati che ne sono conseguiti a nostro discapito.
Se il Cobollo rimane come potremmo pensare di riavere quei 2 scudetti?

Yannick75