Secondo la squadra di arguti vitellini di mamma Fassone (il direttore commerciale del quale vi avevo parlato QUI), ai tifosi della nuova Juventus, citata da Franzo Grande Stevens in occasione del patteggiamento per beneficienza della settimana scorsa, resterebbero ancora tre giorni per entrare a far parte della storia del club.
In che modo? E' semplicissimo: basta sborsare un po' di euro e diventare Member della comunità virtuale col sorriso, cioè Juventus.com.
Pensate: verranno installati due display - uno nella Sala Coppe, l'altro sul pullman della squadra - sul quale scorreranno giorno e notte i nomi di tutti i tifosi che avranno aderito all'iniziativa. Ma affrettatevi perché - lo ribadisco - solo facendolo entro il 30 giugno sarà possibile entrare a far parte della storia del club.
Io vorrei tanto poter cogliere al volo questa irripetibile occasione, ma purtroppo non è il momento di caricare il bilancio familiare con scadenze extra, pertanto dovrò sparire nel cosmo dell'anonimato agli occhi di coloro che, aspettando con trepidazione l'arrivo di Mellberg e Molinaro nell'antistadio, non vedranno scorrere il mio nome sulla fiancata del torpedone dell'allegria. Quella stessa fiancata sulla quale luccicano 27 (ventisette) scudetti.
Però io sono tifoso da sempre, e non saranno certo i conti in rosso ad impedirmi di celebrare la mia juventinità. La necessità aguzza l'ingegno.
Con una banalissima scusa ho fatto sparire il lettore dvd portatile di mio figlio ("non piangere cucciolo, te l'ho detto: è venuto un signore dell'Intendenza di Finanza - era interista e guidava una Fiat, ricordatelo bene - e mi ha detto che, se non pagavo il canone Rai, si portava via la mamma o il lettore dvd: la mamma non era in casa, che dovevo fare?").
Poi, con una passata di vernice spray l'ho reso irriconoscibile, e ci ho caricato un cd con tutte le foto a colori dei condottieri della nuova Juventus 2006 FC S.p.A. (copyright Mago di Ios), più tutte quelle dei fenomenali successori - giovani e vecchi, parenti e presunti - di Gianni e Umberto Agnelli.
Con un lavoro da mastro artigiano l'ho fissato alla parete, senza incrinare nemmeno una piastrella; anziché entrare io a far parte della loro storia, ho fatto entrare direttamente loro nella mia. Purtroppo non ho una Sala Coppe, così l'ho appeso nel cesso.
Da allora non ci sono prugne cotte che tengano. Niente coppe. Ma denari, primiera e settebello, sempre. Anche due volte al giorno.
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Pensate: verranno installati due display - uno nella Sala Coppe, l'altro sul pullman della squadra - sul quale scorreranno giorno e notte i nomi di tutti i tifosi che avranno aderito all'iniziativa. Ma affrettatevi perché - lo ribadisco - solo facendolo entro il 30 giugno sarà possibile entrare a far parte della storia del club.
Io vorrei tanto poter cogliere al volo questa irripetibile occasione, ma purtroppo non è il momento di caricare il bilancio familiare con scadenze extra, pertanto dovrò sparire nel cosmo dell'anonimato agli occhi di coloro che, aspettando con trepidazione l'arrivo di Mellberg e Molinaro nell'antistadio, non vedranno scorrere il mio nome sulla fiancata del torpedone dell'allegria. Quella stessa fiancata sulla quale luccicano 27 (ventisette) scudetti.
Però io sono tifoso da sempre, e non saranno certo i conti in rosso ad impedirmi di celebrare la mia juventinità. La necessità aguzza l'ingegno.
Con una banalissima scusa ho fatto sparire il lettore dvd portatile di mio figlio ("non piangere cucciolo, te l'ho detto: è venuto un signore dell'Intendenza di Finanza - era interista e guidava una Fiat, ricordatelo bene - e mi ha detto che, se non pagavo il canone Rai, si portava via la mamma o il lettore dvd: la mamma non era in casa, che dovevo fare?").
Poi, con una passata di vernice spray l'ho reso irriconoscibile, e ci ho caricato un cd con tutte le foto a colori dei condottieri della nuova Juventus 2006 FC S.p.A. (copyright Mago di Ios), più tutte quelle dei fenomenali successori - giovani e vecchi, parenti e presunti - di Gianni e Umberto Agnelli.
Con un lavoro da mastro artigiano l'ho fissato alla parete, senza incrinare nemmeno una piastrella; anziché entrare io a far parte della loro storia, ho fatto entrare direttamente loro nella mia. Purtroppo non ho una Sala Coppe, così l'ho appeso nel cesso.
Da allora non ci sono prugne cotte che tengano. Niente coppe. Ma denari, primiera e settebello, sempre. Anche due volte al giorno.