lunedì 1 marzo 2010

Un Trillo da Corso Agnelli/14.


L'importante è che la creatura cresca a piccoli passi ma costantemente, va ripetendo Zaccheroni da quando è arrivato. Si dà il caso che lo pensasse anche la mamma di Miccoli, quando suo figlio era alto poco più di un metro e frequentava la prima elementare; ma se lo guardi - e ancor più se lo senti parlare -, a trent'anni suonati, ti accorgi subito che sperare, a volte, non serve a nulla.
Non importa se sei un bimbominkia dei forum o un minkiacapitàno di lungo corso: oggi, mi perdonerai, mi rivolgo a te. Uomini e infortuni alla mano, difficilmente il lavoro di Zaccheroni potrà dare qualcosa in più a qualcosa che non esiste. Sebbene per un tempo la Juventus abbia addirittura macinato un po' di gioco, come quasi mai le era capitato quest'anno, alla fine è toccato ai pochi tifosi ospiti presenti al Comunale l'onore di salutare Torino, ancora una volta, sulle note di "Tutti a casa alé" e "Lo scemo non canta più".
Senza spostare di un millimetro l'attenzione dai veri responsabili di questa nuova era a strisce bianconere, vista Juve-Palermo penso sia comunque giusto, per onestà intellettuale, fare tre considerazioni sull'ennesima esperienza horror vissuta in riva al Po.
Diego/1. Dopo la partenza-lampo nella doppia trasferta di Roma - parliamo di sei mesi fa - è diventato sempre più la parodia di se stesso, con picchi di inutilità che ne consiglierebbero l'utilizzo come addobbo da panchina almeno per qualche settimana. Ieri sera, l'ennesima prova insignificante. Saltella e rimbalzella per il campo come l'orsacchiotto del tiro a segno, gioca la palla sempre e solo in orizzontale, non tira mai in porta salvo sporadiche occasioni nelle quali risulta letale come il morso di un centoduenne senza dentiera. Non serve alle punte, rompe le palle ai centrocampisti e manda affanculo i difensori (su questo punto fatevi un nodo al fazzoletto, ci torniamo tra poco).
Del Piero. La storia e la gloria non si discutono, ma parliamoci chiaro: se bastassero per essere immortali Bettega giocherebbe ancora, e - anzi - questi di oggi potrebbero serenamente andare, tutti in blocco, a coltivare fave in Val Varaita. Tre partite in otto giorni, per il Del Piero del 2010 dopo Cristo, sono utili solo a sfregiarne il ricordo di quando scriveva la storia e, se possibile, renderlo patetico, come in effetti è stato contro il Palermo. Mi sono tolto lo sfizio di seguirlo per lunghi tratti, è uno dei pochi vantaggi che ti dà il vedere la partita dal vivo rispetto alla tv. E' bolso, appesantito, prevedibile, e quel che è peggio è che nessuno di questi dubbi sembrano sfiorarlo. Su quest'ultimo aspetto, minkiacapitàni di tutto il mondo, meditate. E meditate bene. Qualcuno deve pure avergli rubato il collo. Cazzo, Del Piero è senza collo. La testa ormai incassata nelle spalle, cammina per il campo come certe punte sovrappeso negli incontri di calcetto tra colleghi di lavoro. Sono pronto a scommettere che non veda l'ora di calcare il campo del nuovo stadio, estate 2011. Qualcuno gli avrebbe dato il benservito nel 2006. Mettete a confronto le due Juventus, di oggi e di allora, e tirate le somme che vi pare.
Diego/2. Contro l'Ajax, giovedì scorso, è uscito dal campo con il muso lungo. Ieri sera, sciogliete pure il nodo al fazzoletto, a Cannavaro che gli intimava di sbrigarsi a uscire dal campo per il cambio, ha detto di andare, appunto, affanculo. Possibile che tra Luciano Moggi e Alessio Secco non esista l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia, tra il Direttore perfetto e l'addetto alla cancelleria? E che questo anello di congiunzione, se mai esistesse, non possa essere ingaggiato per occuparsi di mettere un po' d'ordine nello sconquassatissimo spogliatoio della Juventus? Trovatemi un solo caso, nella storia recente della Juventus, in cui lo stesso giocatore si sia permesso di fare lo stupidotto due volte in tre giorni, davanti alle telecamere, per via di una sostituzione. E trovatemi un solo caso, sempre nella storia recente della Juventus, in cui un giocatore bolso e senza collo fosse titolare a dispetto dei santi e, anzi, con il benestare adorante dell'allenatore.

Ecco, bimbiminkia e minkiacapitàni, che per un retropassaggio suicida di Grygera a Manninger avete, come al solito, insultato Cannavaro il reietto. Meditate.

10 commenti:

marco99 ha detto...

Diego ha sbagliato, ma anche Zac che cacchio lo toglie a fare al 91°?
ste cose pensavo di non doverle più vedere dopo aver cacciato via ranieri.
e invece...

Nemo ha detto...

D'accordo con tutto, ma con una differenza. Per Alex.
Si è vero: non è più quello di prima dell'infortunio. Non è più quello di due anni dopo, cioè un giocatore che si è reinventato diverso, più punta e meno fantasista, per fare - come ha fatto - gli stessi gol, anzi forse di più. E sempre eccezionali. Ora ha 35 anni. Dovrebbe essere gestito meglio. Non dovrebbe giocare così spesso. E soprattutto oggi è la classica coliegina sulla torta: cioè dovrebbe giocare più che mai nella Juve del 2006, dove infatti - RICORDIAMOCELO - segnavaa più di Ibra; ma aveva in squadra Ibra ed altri nove campioni.
Se l'anno scorso ha fatto applaudire il Bernabeu, non è che in un anno è diventato una pippa.
Diamo ad Alex ciò che è di Alex.
Meriterebbe un diverso tramonto.
Quello che Moggi gli stava dando.
Nemo

Anonimo ha detto...

Mea culpa , mea culpa , mea grandissima culpa.......povero Zac , poveri Noi !

L'illusione che Il Piadinone potesse dare corpo a questa massa di ectoplasmi è già svanita......e ieri sera mi son rimesso a bere!

Enrico il Sobillatore Gobbo

Trillo ha detto...

No, Nemo, Moggi stava dando a Del Piero il tramonto che aveva già dato, in passato, a chi non era più in grado di fare la differenza. Con Capello allenatore anche nel 2006/2007 - Calciopoli ne ha miracolata di gente, eh? - Del Piero se ne sarebbe andato altrove. Non lo nega nemmeno lui.
Giusto? Sbagliato? Ognuno la vede come crede. Io lo vedo in campo e mi fa una certa pena, non certo per il suo valore assoluto, ma per il fatto che venga considerato uno spauracchio per gli avversari quando non lo è più se non per qualche partita ogni tanto, e comunque non più ai livelli che ci vorrebbero far credere.
Aldilà della retorica del Capitano, che ci fa sembrare tanto come i granata del tremendismo e del Filadelfia sfregiato.

Nemo ha detto...

Come sempre la verità sta nel mezzo.
Anche io vedo il tramonto di un grande campione. Ma meno repentino di come lo vedi Tu. Ripeto dall'anno scorso non può essere cambiato "tutto". A parte questo aspetto, io credo che Del Piero - a differenza, per esempio,di Baggio e Vialli - abbia un valore intrinseco di uomo-Juve che "serve" alla Juve, come fu per Boniperti, come è stato per Bettega (ciò che non hanno gli onesti).
Capello stava (o voleva) far capire ad Alex che la sua "transizione" ad uomo dirigente doveva passare per una parzializzazione del suo impiego sul campo. Credo anche che in quel momento era ancora prematuro: oggi sarebbe perfetto, ed anche lui - oggi - lo capirebbe perchè è intelligente.
Il problema è che non essendoci più Ibra, non c'è l'alternativa ad lui (Diego è un flop), che quindi è esposto alle figure di cui parli - giustamente - Tu.
Io forse eccedo per affetto verso un uomo che reputo la serietà juventina fatta persona, così come la vidi in Bettega (per Boniperti non c'ero). Questo punto Moggi lo aveva capito benissimo e credo che con lui - oggi - non ci sarebbero problemi tra Alex e Capello.
Anche Tu forse eccedi in affetto, ma dal verso opposto.
Entrambi in fondo siamo la faccia della stessa medaglia, quella dell'affetto per un uomo serio, per il migliore calciatore italiano degli ultimi vent'anni, che però essendo juventino non ha potuto evitare "l'odio" di metà Italia.
Certo che tra poco - sul quanto poco possiamo discuterne - dovrà chiudere.
Il vero problema è che di un suo erede non vi sono le tracce: o meglio i Castagnini di turno non lo troveranno mai.
Il vero problema è che manca Moggi e la Juve di Umberto Agnelli.
Speriamo in Andrea e Donna Allegra.
Nemo

Anonimo ha detto...

E' vero che non ci sono tracce di un erede del "fu" grande Alex, ma è altrettanto vero che è stato fatto nulla per averlo. Mi spiego meglio. La continua e molto ingombrante presenza del capitano nell'organigramma della squadra( e mi riferisco al periodo post farsopoli) ha fortemente condizionato in negativo, la crescita e il trapianto di altri talenti quali Giovinco senza dimenticare la cessione di Mutu che personalmente ritengo condizionata anche dalla sua presenza. Purtroppo bisogna ammettere che molti tifosi bianconeri (non mi riferisco a te Nemo)si lasciano condizionare da stampa e TV che per loro interesse esaltano ancora le gesta di un grande ex calciatore. Condivido il pensiero di Trillo aggiungendo che patetici, ormai, sono tutti i vecchi guerrieri della defunta Signora, patetica è quella cosa che ancora ci si ostina a chiamare Juventus. Il tutto,ovviamente, condito dalla lucida e diabolica regia della proprietà. Ma questa è un'altra storia. Fulvio.

Anonimo ha detto...

La Fenice risorse dalle sue ceneri....qui ci sono ancora troppe "carbonelle" che scoppiettano di tanto in tanto.

Insufficenti però per una buona braciolata......e a me la carne cruda fa schifo!

Enrico il Sobillatore Gobbo

Nemo ha detto...

Anche Tu hai ragione Fulvio. Anche la Tua è una "parte" della Grande Ragione. Ma tutto - anche il mantenimento della "lunga linea bianconera" attraverso il mantenimento dell'icona Del Piero (oggi si ha bisogno più di ieri di icone "buone" in cui identificarsi) - si sarebbe svolto "naturalmente", senza scosse, se il Dottore non fosse mancato così presto; così maledettamente presto, permettendo agli Elkan di sbagliare (per "soffocare" Andrea e l'area umbertiana: questa è la vera ragione di tutto !) l'impossibile.
Penso che non vi sia giocatore più degno di inaugurare il nuovo stadio (pensato, programmato e voluto da Giraudo !!!) di Del Piero.
Ma nel frattempo occorreva vedere se in una squadra, come nel 93 era il Padova, se esiste un altro Del Piero (certamente non lo è il pur bravo e simpatico Giovinco). L'erede (di ruolo, ma non come bandiera) era Ibra, pur sommamente antipatico.
Questa ricerca non può essere fatta dagli attuali "osservatori" juventini: i DISASTRI che hanno fatto sono sotto gli occhi di tutti. Sono arrivati al ridicolo (Andrade ...).
Il problema torna sempra lì, sempre nel manico.
Tutto si sarebbe sistemato "naturalmente" (come le bizze di qualche anno fa di Camoranesi) con la precedente dirigenza.
Ciò che è stato fatto non ha perdono. Non può averne. E da me - per quanto piccolo - non ne avrà.

Nemo

Anonimo ha detto...

sicuramente il capitano E' il capitano ma sto paolucci se è così una pippa? perchè l'anno preso almeno provarlo non dico tanto un tempo ai tempi di lippi si buttava dentro grabbi contro, la lazio e qualcosa faceva

Anonimo ha detto...

Mi duole dissociarmi dal "Trillo-pensiero", che condivido ben oltre il 99 per cento, ma sul punto Del Piero (e Capello per quanto attiene al pre/post-farsopoli) proprio non ci riesco.
Certo, ognuno la pensa come vuole, ed è per questo che quoto le ragioni di "cuore" di Nemo. Non mi piace vedere 15 anni di storia e di valore indiscusso frettolosamente archiviati sulla base di qualche prestazione negativa. E nemmeno si possono dimenticare brillanti prestazioni anche del più recente passato, nonostante la naturale e ovvia fase di tramonto di Del Piero. Peraltro, non mi sembra di aver visto una Juve brillante durante la lunga essenza di quest’anno di Del Piero?
Non è infatti un caso che anche in questa attuale Juve da schifo le uniche (e sporadiche) giocate decenti arrivino sempre dagli ex (Del Piero in primis) .
Beninteso, non ho le bende sugli occhi, ma è anche abbastanza ovvio che dopo tre partite in breve tempo sia appesantito, o no? Con tutta la merda che ci è piovuta addosso dal 2006 c’è talmente tanto da spalare che vederlo fare con Del Piero, francamente, mi sembrano energie buttate al vento ( e le tue, caro Trillo, sono energie di notevole qualità).
"Con Capello allenatore anche nel 2006/2007 - Calciopoli ne ha miracolata di gente, eh? - Del Piero se ne sarebbe andato altrove".
Non so dove sarebbe Del Piero senza Calciopoli, io avrei comunque sperato nella Juve. Hanno terminato la loro carriera nella Juventus molti altri giocatori in età avanzata, non mi sembra uno scandalo questa possibilità anche per Del Piero (che come icona e uomo davvero non si può discutere).
Ma se c’è una conseguenza, sicuramente l’unica, della farsa 2006 che proprio non rimpiango, è che “altrove” se ne sia andato invece quell’allenatore: non ho mai apprezzato il suo modus operandi, ne tantomeno le sue affermazioni mentre allenava la Roma, così come l’arroganza dell’uomo e la velocità con cui ha scaricato il modo Juve nel 2006; per non parlare poi della coerenza (leggi Baldini), o delle sue vittorie in Europa nonostante l’armata che allenava.
Non vado allo stadio, leggo alcuni forum ma raramente commento, ma oggi ho capito: sono un bimbominkia fans del minkiacàpitano ;))
Saluti
BimboM