martedì 15 aprile 2008

Ha prevalso Gigli.


Il suo sdoppiamento della personalità era stato, fino a poche settimane fa, un piccolo assegno in bianco con il quale poterci presentare all'incasso, nel caso che le due centraline valvolari dalle quali prendono forma i suoi pensieri disgiunti fossero andate in tilt.
Con la lunga intervista di ieri, il presidente binario ha dato invece prova di grande maturità, riuscendo a debellare - definitivamente, temo - il male che da circa due anni ne aveva minato il percorso verso la gloria di numero uno della nuova Juventus.
Gigli si è separato per sempre da Cobolli, e di quelle battagliere prese di posizione, così vicine al pensiero rancoroso di noi tifosi di serie C, non rimarranno che pochi sbiaditi ricordi, insieme a qualche breve filmato visibile su YouTube.
Riprendendo le parole del Mostro Sacro del giornalismo sportivo rosa (quel tipetto Candido, che cerca sempre di capire, e che quando era un po' meno vecchio - e capiva benissimo - non disdegnava di alloggiare al Principi di Piemonte a spese della Banda di Truffatori bianconera), il presidente Gigli si è detto d'accordo con lui nell'affermare che la Juventus del futuro non ha bisogno di maghi, indovini e carte telefoniche.
Pare che il riferimento, per nulla casuale, fosse alle voci su un eventuale ritorno di Marcello Lippi sulla panchina della Juventus. Se il Marcello sia un mago o un indovino, francamente non lo sappiamo. Quel che è certo è che per trovare un allenatore con il suo palmarès nella storia della Juve, bisogna armarsi di bussola, torcia da giovane marmotta e tanta, tanta pazienza.
Non è in discussione la validità tecnica che una scelta del genere potrebbe avere o non avere (anche se Mr. "mi avevano chiesto la zona Uefa" Tinkerman ha dimostrato, nelle poche occasioni nelle quali sarebbe servito il suo apporto di stratega, di non essere in grado di gestire una macchina complessa come la Juventus). Ciò che è in discussione è la mancanza di memoria, e del conseguente rispetto, per un uomo grazie al quale quella società, che Gigli indegnamente rappresenta per conto terzi, ha raggiunto livelli di successo e consenso riscontrabili in ben pochi altri periodi della sua storia ultracentenaria.
Nel confermare Ranieri per la prossima stagione, Gigli ne ha esaltato le qualità di comunicatore, perfettamente in linea - a suo dire - con gli obiettivi che si è data la Juventus. Lippi non era e non sarà mai un gran comunicatore, su questo non ci piove. Ma dovrebbe ricordare sempre, il presidente Gigli, che il suo contributo alla causa, nei due periodi durante i quali allenò i bianconeri, fu tanto povero di sorrisi quanto ricco di trofei e prestigio, in Italia e all'estero.
Risulta fin troppo facile ricordare la battuta che Antonio Giraudo rivolse nel 2005 a Lapo Elkann, il campione delle cose inutili purché in carbonio: "Quando in Fiat lavorava un certo Ghidella, si rideva poco ma si macinavano utili". Lei continui pure a ridere, presidente Gigli.
La continua ricerca di consenso, per un lavoro del quale non ha alcuna paternità, è imbarazzante. Tolto il maliano Sissoko, arrivato a gennaio per il rotto della cuffia, il sistematico e chirurgico spreco di denaro - di fiumi di denaro - in sede di campagna acquisti è stato, per una società che tornava a spendere soldi freschi dopo dodici anni di cassaforte famigliare chiusa a doppia mandata, a dir poco indegno.
Non esiste osservatore, nemmeno fra i più faziosi e colpevolisti, il quale non sia disposto ad attribuire il merito dell'attuale stagione sportiva della Juventus al fuoco sacro di coloro che ne hanno saputo conservare intatto il patrimonio di forza, carattere, serietà e professionalità, maturati in anni di dominio quasi costante. E in tutto questo, il presidente Gigli e la sua Compagnia dello Smile, c'entrano tanto quanto Molinaro sulla fascia che fu di Antonio Cabrini. Nulla. Nada. Zero.
Proprio in tema di mercato, di quel mercato che dovrebbe servire a costruire una squadra da scudetto ma ancor più da Champion's League - sempre secondo il presidente Gigli, che la desidera tanto - , la metà esilarante del presidente binario sfonda ogni barriera logica, proprio su un tema nel quale, piaccia o no a lui e a tutti i dirigenti senza senso della nuova Juventus, Luciano Moggi e la vecchia Triade avevano fatto scuola, realizzando un progetto che nemmeno il letamaio di farsopoli è stato in grado di sfasciare del tutto.
Annuncia in pompa magna, il presidente Gigli, che questa settimana sarà a Palermo, insieme a Blanc e Secco, per trattare l'acquisto del brasiliano Amauri. Lo farà per rispetto di Zamparini - sostiene - ma non è sicuro di concludere in tempi brevi "vista la dialettica e l'eccezionale abilita' negoziale del presidente del Palermo".
Vi rimando come sempre alla telefonata intercettata fra Moggi e Mino Raiola, durante la trattativa che avrebbe portato Ibrahimovic dall'Ajax alla Juventus. Presidente Gigli, se non se la sente può sempre restarsene a casa. Insieme a Blanc e Secco, ovviamente.
E risparmio ogni considerazione su un gruppo di dirigenti talmente incompetenti da aver ceduto Adrian Mutu alla Fiorentina per 7,5 milioni di euro, pronti oggi con la valigia, la maschera e le pinne per raggiungere Palermo. Laddove, per ottenere un giocatore con meno esperienza e, probabilmente, sopravvalutato, sarà necessaria una cifra quasi tripla. Intorno ai 20 milioni, si mormora.
A questo punto non abbiamo più alcun dubbio. Lo sospettavamo, lo temevamo, ma forse lo speravamo. A volte, un passo indietro può valere più di un passo avanti.

Ha prevalso Gigli. Così sia.

8 commenti:

faby ha detto...

caro trillo, tu sottovaluti le capacità commerciali di uno che lavorava alla rinascente...mi dirai, ma col calcio c'entra poco il grande magazzino...eh va beh dai non si può avere tutto dalla vita...daltronde, dove lo trovi uno che in segreto chiede all'allenatore di andare in coppa uefa e davanti ai microfoni dichiara che l'obiettivo minimo è il secondo posto?
per cui secondo me nella trattativa per un giocatore che vale, sono d'accordo con te un piede di mutu, per dirne una, farà valere le sue grandi capacità RINASCENTali....

Trillo ha detto...

Solo che per essere RINASCENTE uno dovrebbe prima morire.
Lui invece, come i suoi compari di compagnia, vuole solo il succo delle cose, senza dover perdere tempo con la scorza. ;-)

faby ha detto...

magari fosse solo quello...saremmo a cavallo...il punto è che prendono il succo di frutti scaduti o andati a male... :-)

Anonimo ha detto...

ma come non avete capito che amauri è solo un depistaggio....
cobollo è volato in quel di manchester per c.ronaldo mentre gigli si sta godendo il caldo di barcellona per messi
tranquilli il prossimo anno ci divertiremo...
speriamo di non fare la fine di cairo....

marco99 ha detto...

la cosa più imbarazzante di questa dirigenza non è nemmeno il mercato.. quello si può perdonare,
ma la costante deleggitimazione della passata gestione e delgi uomini che ci hanno lavorato.
Ultimamente cobolli è persino andato oltre facendo capire che parte della sua tifoseria ( pagante ) gli è quasi di intralcio nel suo sogno di una Juve piccolina, ridolina e perdentina.
Questa è la disgrazia vera del gigli pensiero.

antonio ha detto...

Presidente siamo con te, menomale che Gigli c'è...

Masino ha detto...

Copollo, ha d'Amauri' ammazzato!!!
Che barzellette di dirigenti che abbiamo!!! Viene sbandierato ai quattro venti che stanno per spendere 20 milioni di euro per un ventottenne che sara' anche bravo ma che ne vale al massimo la meta'. Zamparini se la sta ridendo sotto i baffi con questi tre grulli che ci ritroviamo.
Copollo Gigio, Monsu' Blanc mais pas de noir, Secco Stecchito, noi della Juve proviamo vergogna ogni volta che leggiamo le vostre stupidaggini, per non parlare del vomito che provocano Lukazzo Monnezzemolo e lo Johnny lo smilzo. Siete la feccia d'Italia, la JUVE siamo noi!!!

Anonimo ha detto...

Real, pronti 70 mln per Ibra

09:32 del 16 aprile

In Spagna dicono che Calderon ricoprirebbe d'oro lo svedese e farebbe carte false per convincere Moratti. La società spagnola punta sulla volontà del giocatore e per questo sarebbe pronta a proporre un contratto da 12 mln di euro a Zlatan. Al momento non sembrano esserci gli spazi per una trattativa, tuttavia potrebbe contare la volontà del giocatore. (Corriere dello sport).

Io l'avevo già detto...volete vedere che Cassano finisce al circo del ciuffo gay?

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