venerdì 4 aprile 2008

Se io potrei lo farei.


E ti pareva.
Ieri a Roma è stato il turno di Fabrizio Miccoli (foto, quello senza piume). Non si hanno notizie di camion spargi-liquami, come capitò di vedere alcuni anni fa in occasione della manifestazione di protesta degli agricoltori per la questione delle quote latte, ma la puzza di sterco si sente fortissima lo stesso anche oggi.
Complice la solita stampetta di casa nostra (compresa quella di Casa nostra, casa con la "C" maiuscola, naturalmente), il messaggio del 4 aprile 2008, nel programma di aggiornamento sui misfatti di calciopoli e della GEA, taciuti solo quando non sono pruriginosamente avversi a Moggi & C., è il seguente: se non facevi quello che ti dicevano, erano guai. Urca.
Senza addentrarmi troppo nelle considerazioni del bomber in miniatura, mi piacerebbe sapere quali terribili reati o vessazioni si celerebbero dietro al divieto di portare un orecchino da tamarro grande quanto un dvd; a farlo restare sul pullman della squadra senza consentirgli di partecipare al ricevimento-scudetto dal sindaco di Pinzolo; a trattarlo male dopo che, in un'intervista degna di Tafazzi, il nostro aveva affermato di non volere tornare alla Juve (dal prestito alla Fiorentina) per non dovere incontrare Luciano Moggi, con il quale non voleva più avere a che fare (invece tornò, e a Pinzolo rimase appunto sul pullman).
Forse la minuscola vittima del mobbing Moggiano non sa che, quando lui non era nemmeno nato o - tuttalpiù - era ancora piccolo come adesso, un certo Boniperti scrollava a muso duro i calciatori della Juventus per molto meno. Ricordo ancora che Rui Barros (si vede che alla Juventus ci dev'essere qualcosa che non funziona con quelli sotto il metro e mezzo), appena sbarcato a Torino, prima di essere accompagnato in sede per firmare il nuovo contratto fu dirottato dal barbiere per ridurre sensibilmente il cespuglio che aveva in testa.
Forse la minuscola vittima del mobbing Moggiano non ricorda neppure il particolare più importante, il più significativo. E cioè che, per non mettere il dvd appeso all'orecchio e sentirsi emarginato dal resto della truppa, la segreteria della Juventus gli versava, regolarmente, un ingaggio da circa 150.000 euro al mese.
A chi pensa che questi siano solo dettagli, domandando sdegnato il classico "che c'entra?", rispondo con questo post che scrissi, in tempi non sospetti, lo scorso 17 luglio 2007. Perché niente mi fa incazzare più del piagnisteo dei lavoratori incompresi quando, a farlo, sono i miliardari per caso dell'universo pallonaro, come amo definirli io. Si chiamino essi Miccoli, Del Piero, Buffon o Pizzaballa.
Non mi risulta che qualcuno di loro, per colpa della GEA, abbia dovuto o debba spremersi le meningi per trovare il modo di sbarcare il lunario, e con l'aria che tira per noi comuni mortali non è affatto un particolare da poco. Non scordiamoci mai che la maggior parte di coloro che sfileranno davanti al giudice per rispondere alle domande del mitico pm Palamara, insieme agli aneddoti strappalacrime sui maltrattamenti subiti, potrà già vantare, a ridosso dei trent'anni, un futuro senza punti interrogativi per sè e per i propri figli, con il sedere parcheggiato sopra a tanti soldi quanti la maggior parte degli esseri umani di questo mondo non sarebbero in grado di contare nemmeno campando (e lavorando) tre vite.
Francamente non mi importa un fico secco di Moggi, di suo figlio, degli altri componenti della Gea (compresi quelli della prima ora, tra i quali la figlia di un certo Cesare Geronzi, Chiara, oggi sempre più brutta ed impettita conduttrice del TG5), né di cosa si credano di trovare i magistrati di Roma una volta che saranno arrivati in fondo a questo processo.
Mi importa invece, e molto, sapere chi tra Roma, Milan, Inter, Fiorentina, Lazio o chi vi pare, sia mai stato penalizzato, nel comporre la propria rosa, dai veti made in GEA imposti a suon di minacce e intimidazioni. Nomi, cognomi, date, prove. Cioè le uniche cose che contano quando si parla di giustizia vera, altro che orecchini.
A tutti i Miccoli del futuro, invece, suggerisco un po' meno pallone e un po' più di tempo in compagnia di qualche buona lettura. A patto che non diventino come il supermanager del post qui sotto.

Se io potrei lo farei.

9 commenti:

marco99 ha detto...

certi personaggi sono il chiaro esempio di quante braccia sono state rubate all'agricoltura

Anonimo ha detto...

Un futuro senza interrogativi dici?
Non so, per alcuni di loro non ci metterei la mano sul fuoco: certamente a ridosso dei trenta'anni avranno guadagnato tanto, ma stiamo parlando (per molti di loro) di gente che compete alla grande con il Siffredi-Raf del tuo precedente post.

Sempre mitici i tuoi post!!! ;)

faby ha detto...

non posso che essere d'accordo con quanto hai scritto, in cui esprimi esattamente quello che penso io. ti pongo una questione in proprosito: sarà un caso che tutti quelli che sbraitano in questo processo sono le mezze tacche che hanno girovagato questo mondo e quell'altro (a volte anche nella stessa stagione)senza mai trovare una propria dimensione (grabbi, baiocco, miccoli, amoruso, per citarne alcuni) e che in realtà dovrebbero essere i primi a stupirsi di come abbiano potuto indossare la maglia della juve, visto il loro "talento"?

p.s. il romario del salento (con tutto il rispetto per il salento) ha dichiarato che fu l'unico a cui fecero togliere gli orecchini, a differenza di altri.
bugia: perchè non vi erano altri giocatori in quella rosa che ne portavano.

Trillo ha detto...

Roberto, non mi cadere anche tu sul pianto dei miliardari per caso! ;-)
Se parliamo dei calciatori di serie A e B (non credo che la Cupola di Moggi facesse marcire il calcio italiano, come sostengono Palamara & C. con quelli di serie C, D o Interregionale), con un minimo di cervello (in carriera) non hai problemi a mettere insieme il pranzo e la cena, una volta che hai smesso di giocare.
Magari non tutti possono smettere di lavorare a trent'anni (è forse un diritto non fare un cazzo dai trenta in poi?), ma qualcosa da fare la trovano di sicuro, e senza bisogno di ipotecare la casa (anzi, spesso LE case) per ottenere un prestito e cominciare l'avventura.
Roberto, non così! :-)))

Anonimo ha detto...

Calciopoli è stata una farsa, su questo non si discute. Ma come ogni cosa ci sono anche delle verità; la GEA era una società ingombrante e talvolta "opprimente". Sicuramente una brillante intuizione dal punto di vista manageriale di chi aveva soldi ed aveva capito al tempo stesso come investirli in un barile ancora da raschiare. Occorre tenere separate le cose. A mio parere occorre non cadere nello stesso errore di qualche giudice temerario che fa confusione tra campionati falsati, scudetti revocati, tutto marcio, con problemi che investivano l'organizzazione del calcio italiano. La GEA era un problema purtroppo. Alcuni calciatori l'hanno pagato sulla propria pelle indipendentemente dai loro guadagni. E non mi riferisco solo all'amico del rapace della foto.
Pratiche tutt'altro sconosciute ad altri presidenti. Se la memoria non m'inganna, anche Pizarro e Iaquinta hanno subito degli stop da Pozzo all'Udinese quando volevano cambiare aria. Emerson alla Roma. Per non parlare di casi dubbi di mercato in vicende di doppie firme vedi Figo, Stankovic (in entrambi c'era Moggi), Chevanton con Zamparini che preso dalla rabbia grida che Moratti ha dato soldi in nero ritrattando dopo tutto. Ma non c'è bisogno di andare nemmeno nel'era a.m.(avanti moggi). Qualche mese fa è successo anche con Suazo!

Anonimo ha detto...

giudice temerario tra virgolette...ovvio

Trillo ha detto...

Infatti non sono io a voler far passare il messaggio "calciopoli=GEA=Moggi=Juve=ladri sempre comunque e dovunque".
La GEA ha rappresentato sicuramente una stortura del sistema, un conflitto di interessi, per dirla tutta. Va bene.
Lo sai quanti dirigenti o presidenti o calciatori (e la lista potrebbe continuare all'infinito) hanno figli o parenti che operano come procuratori? O magari lo sono stati loro stessi, procuratori, prima di diventare dirigenti (due esempi: l'ad del Toro Antonelli e il prode Baldini, ex ds Roma, il grande accusatore).
E allora non mi importa di discutere la GEA come soggetto in sè. Anche se, per inciso, sarebbe carino che qualcuno scrivesse in bella vista NON SOLO che la GEA gestiva 99 giocatori fra serie A e serie B. Sarebbe bello che questo dato, volutamente enfatizzato senza approfondimenti, venisse soppesato a fondo.
Mi spiego: il totale dei calciatori, fra serie A e serie B, ammonta a circa 850-900, persone. La GEA, quindi, gestiva poco più del 10% del parco calciatori fra A e B, e non certo tutti fuoriclasse, il che non mi pare possa configurare un monopolio in grado di condizionare l'intero movimento, come vorrebbero farci credere giornali e avversari. Chiusa parentesi.
Che uno come Miccoli faccia la vittima, dicendo le stronzate che ha detto, dando così fuoco ad altra spazzatura da tirare addosso alla Juve (secondo l'equazione che ti ho fatto all'inizio del mio commento) è l'ennesima puntata di un programma di demolizione della Juve che continua INCONTRASTATA da anni, affondando le proprie radici ben prima di calciopoli.
Io ne ho pieni i coglioni di sentirmi dare del ladro. L'ho scritto nel mio post: nomi, cognomi, date e FATTI.
Sennò, tutti a fare in culo, da Miccoli in giù (anzi, in su). Almeno per quanto mi riguarda.
Sono il primo a voler discutere e confrontarmi, ma se i presupposti sono e rimangono quelli inaugurati da calciopoli, cioè da quando le chiacchiere sono diventate frustate VERE sulle nostre schiene, pretendo che le basi sulle quali poggiano quelle frustate siano roba seria, non puttanate.

Anonimo ha detto...

Trillo, la mia era solo una battuta sul QI dei "miliardari per caso". Stai tranquillo che se cerchi bene qualche "dilapidatore un po' meno per caso" comunque lo trovi.....certo lungi da me commozione, pianto o sentimenti simili a riguardo: buon per lui se ne ha guadagnati tanti (tralasciando meriti, etica retributiva o altro), cazzi suoi se poi se li è fumati....pranzo e cena li avrà certo garantiti, ma per continuare la bellavita di prima, senza ridimensionamenti, un minimo di intelligenza e bravura devi averla.

PS: se poi rileggo quello che ho appena scritto e penso al Ciuffo che allena....mi accorgo di essermi contraddetto alla grande! ;)

Ciao

Anonimo ha detto...

si trillo mi piaci incazzato

alla grande