martedì 16 settembre 2008

Perché in Coppa facciamo poco moto.

(Foto 1)

In preda a un sussulto di eroismo, l'altro giorno il Braveheart francese Jean Claude Blanc ha calato l'asso di briscola: "Pur di vincere la Champions League, rinuncerei alla moto".
Una cazzata del genere sarebbe risultata fatale per le coronarie di qualsiasi tifoso comune, ma non per noi rancorosi di serie C.
Ormai immuni a qualsiasi dichiarazione della Compagnia dello Smile, senza neppure battere ciglio ci siamo immediatamente domandati quale misterioso e inestimabile tesoro potesse celarsi dietro alle due ruote, per il centauro transalpino.
Dopo una frenetica ricerca fra i siti web e le testate di mezzo mondo, la doccia fredda: a Blanc, semplicemente, piace andare in moto.
In poche parole, sarebbe come dire qualcosa del tipo: "Pur di vedere mio figlio laureato con il massimo dei voti e immediatamente assunto alla Direzione della Federal Reserve, sarei disposto a regalare il pesce rosso di mia suocera alla lotteria di Santa Rita". Roba da non dormirci una vita.

Pare che Nicola Legrottaglie, raggiunto dalla notizia mentre vagava per i boschi della provincia di Cuneo con la Bibbia in mano alla ricerca di un allevamento di canguri, si sia subito precipitato a casa dell'amministratore delegato della Juventus. Appena vista la moto di Blanc (foto 1), avrebbe detto:
"A me della moto non frega un cazzo, ma se c'è da vincere qualcosa rinuncio con serenità a quel poker di gnocche che ci hai caricato sopra. Anche perché, da un paio d'anni, due sacchetti di ostie e un gps con copertina rigida mi bastano e mi avanzano".

Si dice che Alessio Secco, immediatamente informato delle grandi manovre sacrificali in atto per propiziare la conquista della Coppa dalle grandi orecchie, sia saltato in sella alla sua moto da cross e si sia involato a tutta manetta verso la sede di Corso Galfer.
Al momento, però, non si hanno notizie del giovane d.s. bianconero. L'ultima prova della sua esistenza in stato di veglia consiste nell'istantanea scattata da un autovelox fisso situato nelle campagne di Lombardore, in provincia di Torino (foto 2).

(Foto 2)

Pavel Nedved, infine, che come saprete vive come un'ossessione il vuoto lasciato dalla Champions League nella bacheca della sua brillante carriera, non è andato troppo per il sottile.
Dopo un rapido calcolo delle probabilità di successo europeo della Juventus 2008/2009, incrociate statisticamente con la data di nascita riportata sulla propria carta d'identità, ha alzato il telefono e si è messo in contatto con un paio di vecchi amici suoi connazionali, impegnati a Praga sul set del film erotico d'autore "Nell'occhio no che divento ceko".
Saltati immediatamente sul primo volo disponibile alla volta di Torino, i due energumeni hanno raggiunto Blanc nella tarda mattinata di ieri.
Secondo voci non confermate, dopo averli incontrati a bordo della sua moto, il manager di Chambery starebbe valutando di rivedere le proprie posizioni in merito alla possibilità di una Juventus prossima campione d'Europa (foto 3).

(Foto 3)


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5 commenti:

Anonimo ha detto...

LOL LOL LOL LOL LOL LOL !

Enrico il Sobillatore Gobbo

Anonimo ha detto...

Ah dimenticavo ... te la ricordi Quella col TACCHETTO ? Aveva esattamente QUELLA moto ! Sarà mica una di QUELLE ? LOL

Enrico il Sobillatore Gobbo

Anonimo ha detto...

Anche oggi dopo una delle solite giornate grigie (in tutti i sensi),un po' di sana risata con mia figlia che mi guardava perplessa vedendomi "scompisciare" dal ridere davanti al computer.
Grande Trillo. Un salutone e sempre forza Juve.Fulvio.

Trillo ha detto...

Forza Fulvio: in fondo il grigio non è altro che una via di mezzo tra il bianco e il nero.
Un po' come la nostra (ex) Juve... ;-)

faby ha detto...

grandeeeeeeeeeeeeeee
non ho altri aggettivi per descrivere questo ennesimo post...
hai perfettamente ragione...
ormai siamo immuni alle cazzate degli inetti occupatori di scrivanie altrui...