giovedì 8 maggio 2008

Benedetti, prima del sedicesimo.


CITTA' DEL VATICANO - "Saluto l'Inter ospite presente nel centenario della sua fondazione e sottolineo l'importanza dell'educazione ai valori morali e dello sport, soprattutto nei giovani calciatori".
Sua Santità, Benedetto XVI, prima della benedizione ai fedeli presenti all'udienza pubblica in piazza San Pietro, ha salutato con queste parole la partecipazione di F.C. Internazionale alla cerimonia di questa mattina.
La delegazione della Società, guidata dal presidente Massimo Moratti, accompagnato dalla moglie Milly, era composta da Bedy Moratti, dal vicepresidente Rinaldo Ghelfi, dall'amministratore delegato e direttore generale Ernesto Paolillo e dal vice direttore generale Stefano Filucchi, dal direttore tecnico Marco Branca e dal consulente di mercato Gabriele Oriali e da numerosi dirigenti.
Presenti Roberto Mancini con lo staff e la squadra in trasferta a Roma per la gara di stasera di Tim Cup contro la Lazio. Al termine della cerimonia, a nome di F.C. Internazionale, Ernesto Paolillo e Bedy Moratti hanno consegnato al Sommo Pontefice una maglia del centenario con la scritta in oro Benedetto XVI e un almanacco del centenario rivestito di bianco.
Nel momento della foto, il presidente Massimo Moratti ha consegnato a Benedetto XVI una tessera d'oro con dedica personale, mentre il capitano Javier Zanetti lo ha omaggiato di una maglia nerazzurra personalizzata.


Dopo le parole a sproposito di tanti fini pensatori sul viaggio a Lourdes di Luciano Moggi, attendiamo ora con ansia il pezzo sarcastico del Guru della predicazione chic (al secolo Michele Serra, clicca qui per sapere cosa penso di quelli come lui).
Ieri infatti, come riportato qui sopra nella nota dell'ufficio stampa Onesto degli Onesti, la squadra degli Onesti al gran completo ha fatto visita al Papa in Piazza San Pietro.
Secondo voci non confermate, l'evento avrebbe causato diversi incidenti e contrattempi alquanto spiacevoli, per i quali il Vaticano non ha ancora preso posizione in modo ufficiale ma - secondo le prime indiscrezioni - non dovrebbero tardare ad arrivare reazioni durissime.
Proviamo a riportare una breve cronaca degli eventi, che si sarebbero susseguiti in modo talmente rapido e caotico da non lasciare il tempo agli addetti alla sicurezza di prendere alcuna precauzione.
Subito dopo il saluto all'Inter, facendo il quale il Pontefice ha sottolineato "l'importanza dell'educazione ai valori morali e dello sport soprattutto nei giovani calciatori", SuperMario Balotelli, con una gomitata terrificante, ha spaccato il naso a una suora filippina che cercava timidamente di farsi spazio per vedere meglio Benedetto XVI.
Dalle finestre adiacenti a quelle del Papa, è partito un fitto lancio di pietre verso la delegazione nerazzurra, ma non per reazione alla violenza del giovane attaccante interista. Si trattava di un manipolo di Vescovi, gobbi fino al midollo, che non hanno retto all'idea di sentire accostare l'Inter ai valori morali, e non potendo - per ovvie ragioni di opportunità - contraddire il Papa, si sono scagliati contro Moratti & C.
La folla straripante ha impedito alle forze dell'ordine di gestire al meglio la situazione, anche a causa di uno stranissimo particolare che le aveva tenute impegnate, e distratte dal resto degli eventi, fin dalle prime ore del mattino.
La stranezza consisteva in quelle migliaia di persone quasi tutte di colore o con gli occhi a mandorla ammassate in una calca bestiale in direzione di Gabriele Oriali. "Signòle, ascolta me ti plégo! Mi ha detto mio datòle di lavòlo (in nelo) che tu può fale avéle me passapòlto talòcco. Anche pel tutti miei amici qui. E' vélo?". E Oriali: "No, sei matto? Per chi mi avete preso?".
Senza neppure lasciarlo finire, una massa infinita di extracomunitari incazzati e delusi ha girato i tacchi e se n'è andata fra insulti e minacce (a Oriali), lasciando la piazza praticamente semi-deserta.
Nell'imbarazzo generale, un bambino con indosso la maglia dell'Inter si è avvicinato alla delegazione interista, rivolgendosi ad uno dei suoi idoli: "Scusi, ma Milly Moratti è la sorella del presidente?"
"No, è la moglie".
E il bambino, con aria delusa: "Ah, ho capito. Allora è Letizia Moratti la sorella del presidente?".
"No, lei è la cognata".
Mentre il bambino sempre più confuso si apprestava a battere in ritirata, una voce seccata lo ha apostrofato: "Ehi tu... impiccione che non sei altro. Sono io la sorella del Presidente".
Il bambino allora, con gli occhi sgranati e lo stupore disegnato in volto, ha esclamato: Ma Presidente, che cosa ci fa con la parrucca in testa e gli occhi truccati?.
"Non è una parrucca. Non sono il Presidente, sono Bedy Moratti, la sorella di Massimo. E tu sei un moccioso di merda".
Sentendo che l'aria si stava facendo pesante, Massimo Moratti (quello vero) ha donato al Pontefice una tessera d'oro con dedica personale (come riportato nella nota dell'ufficio stampa degli Onesti). Papa Ratzinger, nel ricevere quello strano dono, ha commentato: "Una tessera? Ah già, mi ricordo... ma... anche le tessere che Facchetti diceva a Pairetto di passare a ritirare nell'intercettazione telefonica del settembre 2004 erano d'oro? ".

Prima che la festa degenerasse del tutto, la delegazione dell'Inter è fuggita sul pullman, che ha lasciato la Piazza sgommando tra lo stupore dei pochi rimasti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

GRANDEEEEEEEEEEEE!!!!!complimenti ,veramente simpatico!!!

Trillo ha detto...

Chi è simpatico, io o il Presidente? :o)

Anonimo ha detto...

ciao Trillo,
sono pervaso da una strana sensazione, di euforia e speranza, che si concretizza in una preghiera, perché anche qs anno tutto finisca come il 5 maggio.
E sarà la vera pietra tombale di farsopoli.
E' da un po' che lo vado ripetendo, in effetti.
Ma adesso che sta succedendo, non hai idea di che sensazione incredibile pervada le mie viscere!
ciao
Morig67