venerdì 21 dicembre 2007

Serra(te) le vostre menti, e sarete onesti per sempre.


Uno dei Guru della predicazione chic (foto), non rinuncia alla tentazione di commentare le nuove centinaia di pagine di informative, frutto del lavoro di mesi da parte dei carabinieri di Roma (retribuiti, per questa forma di lotta al crimine, con i nostri soldini, tra l'altro), con le quali i due pm verosimilmente in preda al panico, Beatrice e Narducci, provano a rinvigorire un'inchiesta che sembrava inesorabilmente destinata a morire di stenti.
Dalle pagine del quotidiano La Repubblica (il più impegnato a trasgredire quelle regole delle quali Michele Serra lamenta l'inosservanza altrui, e di questa mia affermazione chieda conto al garante per la privacy, ammesso che di privacy si possa parlare qui nel paese dell'incontrario), prova a tessere il suo personalissimo filo da aggiungere a quella ragnatela di disinformazione nella quale la fiction di calciopoli ha trovato un bivacco coatto fin dalla sua genesi.
A quale etica si appelli il Guru, proprio nel giorno in cui il suo giornale pubblica sul proprio sito web - a disposizione di chiunque - i numeri di telefono e gli indirizzi completi di numero civico delle persone intercettate, è un mistero che vorremmo ci venisse spiegato, in modo semplice o anche chic, se preferisce.
Vede, caro Guru, il parallelo tra il suo eterno nemico Silvio Berlusconi e il suo più recente nemico Luciano Moggi non regge, malgrado il goffo tentativo di accorpare i loro rispettivi lamenti verso la luna piena della magistratura "frettolosa e vendicativa" in un unico ululato.
Il peccato originale nel quale anche lei scivola maldestramente, come un teen-ager arrapato al primo auto-inserimento del profilattico, è quello, stucchevole, di non avere mai evidentemente approfondito la lettura o, peggio, la comprensione, delle carte dalle quali le sentenze sommarie di calciopoli sono scaturite.
Se così non fosse, non si spiegherebbe la sua benedizione a questa nuova puntata della farsa, messa in piedi in maniera posticcia e sfacciata al tempo stesso, come i bilanci di certe gloriose (mezzo secolo fa) società del panorama calcistico nostrano, che vendevano e ri-affittavano a se stesse la propria argenteria (si fa per dire), senza venire mai sfiorate dal dubbio di averla fatta fuori dal vasino.
E' probabilmente sulla scia di questo suo peccato originale che le risulta tanto difficile il non veder "gravare qualcosa di simile al disagio o alla vergogna" nell'anima di Luciano Moggi. Quell'anima che diceva essergli stata rubata, ma che alla luce di queste nuove montagne di carta scritta come i temi delle elementari, e come i temi delle elementari priva di contenuti seri, lei non ritiene tollerabile sia già stata "rintracciata".
Sarà pure che tra scudetti di cartone (i vostri) e Champions League alzate al cielo sempre e soltanto dall'altra squadra di Milano, l'unico modo per sentirsi importanti, per gli interisti come lei, è quello di tornare ad interpretare il ruolo naturale di piangina, come quando scrive, con sarcasmo mal riuscito, che nessuna vittima delle "toghe nerazzurre" ha ritenuto finora di doversi "defilare e cambiare aria".
Se bastasse così poco per doversi defilare e cambiare aria, mamma mia quanti ce ne dovrebbero essere, prima di Moggi, in coda all'aeroporto. Molto più amici suoi tra l'altro, caro Guru, che nostri, e tutti quanti rigorosamente chic.
E se mai, quel giorno, anche Moggi dovesse presentarsi all'aeroporto, deciso a defilarsi e cambiare aria, una cosa è certa: senza farsene accorgere, eviterebbe la coda e si andrebbe a prendere i posti migliori a bordo, lasciando ai passeggeri chic la seconda scelta, se non addirittura la terza.
Perché lo ha scritto lei: "nella vita e nello sport, la linea di galleggiamento non è mai dettata dalle regole, ma sempre e solamente dalla fiducia in se stessi, nelle proprie amicizie, nella propria abilità".

Mica vero: in mancanza di tutto questo, possono bastare le intercettazioni telefoniche.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

eessaggerato!

Trillo ha detto...

Chi, Serra a sparare cazzate su cose di cui non sa nulla o io a criticarlo?