martedì 18 dicembre 2007

Ripartire dal Basso.


Non resisto più. Non una sola intercettazione che mi riguardi, sui giornali, nei TG o nei notiziari radio.
Possibile che soltanto io debba essere considerato una caccola di uomo, talmente piccolo e inutile da non meritare nemmeno un posticino come comparsa nella più grande fiction comica della storia italiota?
Ne ho le tasche piene di vedere cani e porci fare carriera e diventare star del crimine grazie alle malefatte via-cornetta, documentate e pubblicate con il complice silenzio-assenso dei garanti di questa repubblica fondata sulle intercettazioni telefoniche.
Mi auto-intercetto, voglio proprio vedere se avranno il coraggio di continuare a non considerarmi. E mi auto-denuncio.
Nel solo mese di novembre 2007, durante le telefonate di cazzeggio serale con il mio amico Enrico (g.d.m. come il sottoscritto), con tono intimidatorio ho auspicato che:
- Ibrahimovic si fracassasse i legamenti del ginocchio come Casiraghi.
- Moratti finisse in galera.
- Tronchetti finisse in galera.
- Gabetti finisse in galera.
- La Telecom fallisse.
- John Elkann finisse davanti al tribunale per i diritti dei minori (senza pianista ma con l'Oceano) .
- Montezemolo non posso dirlo ma era una cosa bruttissima.
- Alessio Secco venisse beccato al telefono con Moggi, per vedere le reazioni della stampa benpensante e della compagnia dello smile.
Purtroppo si è verficata solo l'ultima delle mie perversioni nascoste, quindi devo innanzitutto constatare, con immenso rammarico, che come menagramo non valgo proprio una cippa.
In compenso, grazie a quelle reazioni della stampa benpensante (arrivate puntuali come una stronzata detta da Urbano Cairo), ho capito che, come dice il proverbio, errare è umano, ma perseverare è diabolico.
Hannibal Moggi non ha smesso di usare il telefono neppure dopo che, con quella sua irresponsabile e criminale condotta, aveva provocato la distruzione del calcio italiano e lo svuotamento degli stadi (come sostiene anche il grande filosofo der Cuppolone, già premio Nobel per il terzo tempo, Riccardo Luna). Ed ho anche capito che dev'essere giunto il momento di mettere fortemente in discussione tutte le mie convinzioni su calciopoli e fare non uno, ma diversi passi indietro, rinunciando alla speranza di ottenere le luci della ribalta tramite il vivavoce del mio telefonino.
Come sempre accade ai poveri cristi come me, il mondo che conta è sempre un passo avanti. Io che credevo fosse necessario dire cose politicamente scorrette (anche se penalmente irrilevanti) per diventare un vero gangster dell'intercettazione, scopro che il mio tardivo e straziante outing è solo out, come i calzini bianchi che spuntano dai Roy Rogers risvoltati a filo caviglia.
Mi tocca scoprire che da ieri, per essere bi-mostri, è sufficiente parlare al telefono con tizio o caio, anche se solo per dare consigli. Consigli che, per esempio nel caso di Alessio Secco, hanno avuto la stessa considerazione che potrei avere io presentandomi a boxer spianati e addominali mascherati di fronte a Miss Universo: totalmente ignorato.
Non che questo sposti di un solo millimetro la natura del problema (che non esiste, sul piano dell'aver fatto o ricevuto telefonate, intendo), ma rende l'idea del vuoto pneumatico che caratterizza la nuova dirideficienza di quella società destinata a diventare, senza la farsa del 2006, un modello di gestione ed autofinanziamento di livello mondiale, totalmente svincolata dalla presenza o meno di miliardari idioti, magari con i soldi veri in cassaforte e quelli del Monòpoli nei documenti contabili (leggasi bilanci).
A questo punto ci risparmino pure, i venditori di salviette color Tenerone contro la dissenteria, ma anche di quelle di tutti gli altri colori, il nuovo capitolo della deprimente telenovela delle informative dei carabinieri pubblicate a rate, così da permettere nuovamente ai decerebrati portatori (in)sani di 1 euro quotidiano al loro mantenimento, di seguire la nuova trama di una storia già vista e rivista per mesi.
Sappiamo già tutto di questa ri-farsa. Le informative scritte stuprando la lingua italiana, oltre che i fatti, la logica ed il buon senso, sono il primo mattone di una baracca che per stare in piedi avrà nuovamente bisogno del sostegno di milioni di tele-idioti, senza i quali, ieri come oggi, finirebbe immediatamente per collassare su se stessa come un capannone di pane secco, secco con la "s" minuscola oltretutto.
L'unica novità vera, giunta a chiudere la giornata delle scoperte amare, è stata l'entrata a gamba tesa di un personaggio illustre, il primo in mezzo a tanti comprimari, proprio nei confronti della farsa. Il presidente Basso del Milan (nella cornu-foto), che in dono da calciopoli ha ricevuto la coppa dalle grandi orecchie in primo grado e il mondiale per club dal secondo, l'ha definita "tutta una montatura".
La differenza tra noi e lui, sta proprio nelle ragioni del disappunto e della disapprovazione. Esattamente come nei matrimoni, c'è chi li celebra per amore e chi invece per interesse.

Inutile dire quali dei due, generalmente, durino più a lungo a questo mondo.





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