E così il primo round è andato ai gufi. Già, perché se dopo la vittoria per 2-1 contro il Real Madrid (una squadra - come ha scritto Roberto Beccantini - in grado di perdere quasi contro chiunque, quando gioca lontano dal Bernabeu) la Juventus dovesse mai aggiudicarsi anche il derby di sabato prossimo, prenderebbe seriamente corpo l'ipotesi di una permanenza in Corso Galfer della Smile's Band fino al 2031 o giù di lì.
Da una settimana si rincorrevano le voci di un terremoto imminente, che avrebbe colpito non solo l'allenatore più confuso dell'era bianconera moderna, ma addirittura l'intero pacchetto dirigenziale, con la sola eccezione dell'erede per caso John. Una benedizione a metà, insomma, ma sempre meglio di nulla. Eccome.
Puntuale come uno stop di tibia di Molinaro, invece, è arrivata la flebo ricostituente dei tre punti contro gli ex galattici, che per almeno un tempo sono sembrati più la brutta copia del Leeds United (sarà per via delle divise bianche in comune, non so) piuttosto che la macchina da Coppa dei Campioni che dalla fine degli anni '50 domina a suon di vittorie (9) il torneo continentale più prestigioso.
Come sempre accade in Italia, immagino che adesso rialzeranno la cresta tutti i sapientoni che "noi l'avevamo detto", inanellando la solita sequenza di frasi fatte sull'orgoglio dei campioni inossidabili, della Juve che non muore mai, delle risorse infinite della belva ferita, e bla, e burp, e prot.
Magari i primi a mostrare il petto saranno quelli che l'altra notte a Caselle, chiedendo e ottenendo un incontro-confronto con la squadra di ritorno dalla penosa trasferta di Napoli, avevano portato avanti le istanze di una parte della tifoseria, al cospetto di Ranieri e soci: il problema del caro biglietti per Juve-Real e un pronto riscatto nel derby con il Toro. Perché non aggiungerci anche lo sconto sulle trombette a gas per lo stadio e un porta-cellulare con la foto di Gigibuffòn, già che c'erano?
Chi è fuori da queste logiche, però, avrà notato come anche ieri sera un giocatore fondamentale per la sopravvivenza del reparto difensivo (infarcito di bidoni dalla campagna acquisti dilettantesca condotta da AutoGatto Blanc e MotoTopo Secco) sia puntualmente tornato in infermeria dopo il rientro (forzato) da un infortunio. E così, ciao ciao satellitare.
Così come avrà notato che, dopo un'ora scarsa di gioco, i bianconeri sembravano reduci da un set a luci rosse più che dal riposo fra un tempo e l'altro del match, come se non averne più già a fine ottobre fosse normale, dopo sole sette giornate di campionato e mezzo girone eliminatorio di Champions League.
Il tutto accompagnato, grazie a Dio, dalle scelte ranieresche di quell'altro mister, anche lui furbo come una faina e imbalsamato sulla panchina degli spagnoli, grazie alle quali un possesso palla prossimo al 70% e quaranta minuti giocati ad una porta sola non sono bastati per acciuffare un pareggio che, interismi a parte, sarebbe stato più che meritato.
Per chiunque non ami la Juve, non c'è cosa migliore che sperare di tenerla in vita così.
Ecco perché ieri sera hanno vinto solo loro: i gufi.
Da una settimana si rincorrevano le voci di un terremoto imminente, che avrebbe colpito non solo l'allenatore più confuso dell'era bianconera moderna, ma addirittura l'intero pacchetto dirigenziale, con la sola eccezione dell'erede per caso John. Una benedizione a metà, insomma, ma sempre meglio di nulla. Eccome.
Puntuale come uno stop di tibia di Molinaro, invece, è arrivata la flebo ricostituente dei tre punti contro gli ex galattici, che per almeno un tempo sono sembrati più la brutta copia del Leeds United (sarà per via delle divise bianche in comune, non so) piuttosto che la macchina da Coppa dei Campioni che dalla fine degli anni '50 domina a suon di vittorie (9) il torneo continentale più prestigioso.
Come sempre accade in Italia, immagino che adesso rialzeranno la cresta tutti i sapientoni che "noi l'avevamo detto", inanellando la solita sequenza di frasi fatte sull'orgoglio dei campioni inossidabili, della Juve che non muore mai, delle risorse infinite della belva ferita, e bla, e burp, e prot.
Magari i primi a mostrare il petto saranno quelli che l'altra notte a Caselle, chiedendo e ottenendo un incontro-confronto con la squadra di ritorno dalla penosa trasferta di Napoli, avevano portato avanti le istanze di una parte della tifoseria, al cospetto di Ranieri e soci: il problema del caro biglietti per Juve-Real e un pronto riscatto nel derby con il Toro. Perché non aggiungerci anche lo sconto sulle trombette a gas per lo stadio e un porta-cellulare con la foto di Gigibuffòn, già che c'erano?
Chi è fuori da queste logiche, però, avrà notato come anche ieri sera un giocatore fondamentale per la sopravvivenza del reparto difensivo (infarcito di bidoni dalla campagna acquisti dilettantesca condotta da AutoGatto Blanc e MotoTopo Secco) sia puntualmente tornato in infermeria dopo il rientro (forzato) da un infortunio. E così, ciao ciao satellitare.
Così come avrà notato che, dopo un'ora scarsa di gioco, i bianconeri sembravano reduci da un set a luci rosse più che dal riposo fra un tempo e l'altro del match, come se non averne più già a fine ottobre fosse normale, dopo sole sette giornate di campionato e mezzo girone eliminatorio di Champions League.
Il tutto accompagnato, grazie a Dio, dalle scelte ranieresche di quell'altro mister, anche lui furbo come una faina e imbalsamato sulla panchina degli spagnoli, grazie alle quali un possesso palla prossimo al 70% e quaranta minuti giocati ad una porta sola non sono bastati per acciuffare un pareggio che, interismi a parte, sarebbe stato più che meritato.
Per chiunque non ami la Juve, non c'è cosa migliore che sperare di tenerla in vita così.
Ecco perché ieri sera hanno vinto solo loro: i gufi.
Clicca sul pulsante qui a lato per votare questo articolo
16 commenti:
e' vero che i problemi nn sono risolti,ma questa sera godiamoci questa vittoria. BRUNETTO
ieri non ce l'ho fatta a tifare contro, ma sono convinto che questa vittoria farà più danni di una sconfitta
la cosa più fastidiosa, per me si intende, è che ora il cantante solido si sentirà come alice nel paese delle meraviglie...
adesso dirà (suppongo più o meno): avete visto? non eravamo in crisi noi...erano gli altri più forti che ci battevano...
trillo una domanda, ammetto che stavolta non ho inteso il senso del tuo post e me ne scuso :-): chi sono i gufi?
Per me non eravamo in crisi prima ,non siamo dei fenomeni ora.Quello che la sfiga ci può aver tolto con palermo e napoli,ieri ci è stato restituito.
Primo tempo di puro orgoglio,secondo tempo di puro contenimento (eufemismo).
Il terzo posto lo vedo ancora abbastanza saldo nelle nostre mani; la qualificazione,con successiva eliminazione negli ottavi o nei quarti, è li a un passo.
Il processo di interistizzazione continua...evvai
La cosa più assurda di questa situazione è che non si possa più neanche gioire pienamente per una vittoria come quella di ieri sera.
A Faby:
I gufi sono quelli che sperano in una ripresa della squadra. E' un paradosso, il mio, chiaro. Ma nemmeno troppo.
Perché una vittoria come quella di ieri non deve farci dimenticare che QUESTA squadra, con QUESTI dirigenti, anche riprendendosi al massimo delle sue possibilità, è costruita per arrivare quarta in campionato e agli ottavi (o ai quarti) di Champions League.
Se permettete, chi si augura che QUESTA squadra e QUESTA società si riprendano dal brutto momento, la Juve la gufa, non la ama.
A BN29:
Hai ragione, infatti io non mi metto certo a guardare la partita sperando che la Juve perda. Anzi, quando perde mi girano pure più di prima.
Però è proprio la sensazione di incompiutezza di serate come quella di ieri a farmi incazzare di più, a farmi sperare che gli abusivi se ne vadano fuori dalle palle al più presto, costi quel che costi.
Lo so trillo. Già ranieri ha cominciato a mettere le mani avanti con quei odiosi "io l'avevo detto".
Per quelli come noi questa vittoria non sposta niente, io vorrei oggi stesso l'allontanamento dei "ridens" ranieri compreso.
Anzi vorrei anche il cambio di proprietà, perché da questi nipotastri c'è poco da aspettarci.
Però sono convinto che se anche le cose fossero andate ancor peggio sia in champion sia in campionato i cambi ( che noi tutti vogliamo ) non sarebbero stati cmq fatti.
Forse giusto ranieri perchè indifendibile, ma gli altri no.
Jhonny li avrebbe tenuti tutti li, quando blanc parlava di 5 anni per tornare a vincere non era una profezia, ma probabilmente una pena accessoria di porcopoli.
La vittoria di ieri sera è frutto solo della volontà e della determinazione dei giocatori, in particolar modo dei più rappresentativi. Va valutata solo da questo punto di vista. Purtroppo, fa male dirlo, ma abbiamo vinto da provinciali, come accade quando una squadretta di provincia batte per una volta lo squadrone blasonato, ma presto torneremo alla dura realtà. Un tifoso rancoroso squadrista e sobillatore di serie C. Nicola
...una volta quando vincevamo con il Real avevo il cuore che batteva a mille. Ieri nenche un sussulto... c'è qualcosa che non va...
sono d'accordo sia con trillo che con marco99 quando dicono che l'opinione su questa proprietà, su questa dirigenza fatta di inetti e su questo allenatore perdente fino nell'animo non cambierà mai...nemmeno se vincessero la champions (cosa del tutto improbabile ovviamente)...
un ju29ro non dimenticherà mai...
Una volta una vittoria sul Real mi avrebbe fatto fare salti di gioia, ora ho guardato la partita quasi come un robot, grazie al gruppo degli espiatori sorridenti. Non ci sara' pace fino a quando si leveranno dalle palle.
TRILLO SEI UN GRANDE!
Ci sarai all'assemblea degli azionisti a far casino e chiedere che la società venga venduta??
I casini li hanno fatti loro.
Chi va in assemblea al massimo cerca di rimediare. ;-)
trillo ma se non ci vai tu in Assenbmlea, chi ci va, gente alla marco bava che sa fare solo interventi pittoreschi?
Mitttico Bava!!! :-)))
segnalo ai rancorosi l'intervista di MOnsieur Lacoste al lecchino di turno sulla Busiarda on line di oggi.
Perchè non è corretto solo io debba usare la citrosodina ;O)
Posta un commento