Dopo avere raggiunto il primo sub-livello del fondale che avevamo iniziato a scavare due anni e mezzo fa, adesso i sondaggi si sprecano, le soluzioni abbondano. E i fenomeni del senno di poi si rotolano per terra, tutti, come posseduti da un krapfen con la caponata.
Io che invece credo di essere meno realista del re ma più realista di Tuttosport, non vado più in là dello stringato consiglio-auspicio di ieri mattina, per capire il quale non credo serva saper leggere i fondi del caffè (QUI).
Volendo dare un senso a quell'auspicio, però - anche se chi legge questo blog, a quest'ora, un'idea dovrebbe essersela fatta - mi chiamo fuori dal gruppo di chi vorrebbe vedere la testa di Ranieri rotolare nel cesto fin da subito.
Il cuore dice di no, e lo fa bestemmiando come un turco, ma sinceramente temo che la nostra condizione da Basso Impero - per dirla alla Emilio Cambiaghi - non sarà così passeggera come sostenevano i fans della nuova Smile's Age al ritorno in serie A; o come si sono affrettati a sottolineare Cobolli Gigli e Blanc l'altro ieri, dopo l'ennesima sconcertante prova esibita dalla Juventus per mano del mister arruffone e dei prodi pedatori col Suv - quello sì, bello grande - al posto degli attributi.
Che quell'erede mal riuscito con la passione per Tronchetti Provera e le sue imprese (imprese con la minuscola, tutte e sempre, escluse le liquidazioni incassate per lasciarsi alle spalle le macerie di qualsiasi cosa tocchi) faccia un favore a qualche milione di persone, imitando suo nonno. Che se proprio come scopritore di eredi non ha avuto né fortuna né tocco fatato, perlomeno nel 1994 ebbe il buon senso di assecondare Enrico Cuccia, separando le sorti del suo primo amore - la Fiat - da quelle del fratello Umberto; e affidandogli, come parziale ricompensa, quelle della Juventus.
Scenda a patti con suo cugino Andrea, senza troppe esitazioni, accontentandosi di guidare l'Impero del Cruscotto Tremolante insieme all'Emetico senza vergogna (un altro che di imprese con la minuscola ha saputo inanellarne un rosario), e lasci che a tentare di salvare il salvabile, di quel mucchio di rottami bianconeri che lui per primo ha contribuito ad ammassare, non siano liquidatori a gettone, sgrammaticati esperti di tennis e un manipolo di nani e ballerine degni di un circo di periferia.
Solo allora avrà senso parlare di futuro, una volta per tutte.
Volendo dare un senso a quell'auspicio, però - anche se chi legge questo blog, a quest'ora, un'idea dovrebbe essersela fatta - mi chiamo fuori dal gruppo di chi vorrebbe vedere la testa di Ranieri rotolare nel cesto fin da subito.
Il cuore dice di no, e lo fa bestemmiando come un turco, ma sinceramente temo che la nostra condizione da Basso Impero - per dirla alla Emilio Cambiaghi - non sarà così passeggera come sostenevano i fans della nuova Smile's Age al ritorno in serie A; o come si sono affrettati a sottolineare Cobolli Gigli e Blanc l'altro ieri, dopo l'ennesima sconcertante prova esibita dalla Juventus per mano del mister arruffone e dei prodi pedatori col Suv - quello sì, bello grande - al posto degli attributi.
Che quell'erede mal riuscito con la passione per Tronchetti Provera e le sue imprese (imprese con la minuscola, tutte e sempre, escluse le liquidazioni incassate per lasciarsi alle spalle le macerie di qualsiasi cosa tocchi) faccia un favore a qualche milione di persone, imitando suo nonno. Che se proprio come scopritore di eredi non ha avuto né fortuna né tocco fatato, perlomeno nel 1994 ebbe il buon senso di assecondare Enrico Cuccia, separando le sorti del suo primo amore - la Fiat - da quelle del fratello Umberto; e affidandogli, come parziale ricompensa, quelle della Juventus.
Scenda a patti con suo cugino Andrea, senza troppe esitazioni, accontentandosi di guidare l'Impero del Cruscotto Tremolante insieme all'Emetico senza vergogna (un altro che di imprese con la minuscola ha saputo inanellarne un rosario), e lasci che a tentare di salvare il salvabile, di quel mucchio di rottami bianconeri che lui per primo ha contribuito ad ammassare, non siano liquidatori a gettone, sgrammaticati esperti di tennis e un manipolo di nani e ballerine degni di un circo di periferia.
Solo allora avrà senso parlare di futuro, una volta per tutte.
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8 commenti:
Caro Trillo, proprio "questo" - purtroppo - non avverrà.
L'Avvocato fu un insostituibile Re della FIAT (e dell'impero della Famiglia). Fu ciò che dev'essere un re, cresciuto ed educato per questo destino: uomo di fascino totale, capacità di creare relazioni con i potenti del mondo, dotato di grandi intuizioni. Ma senza le doti amministrative per portarle a termine (lui stesso ammetteva questo suo "regale" limite, esaltando - sinceramente - il fratello).
Per questo compito ci sono i Ministri dell'Interno: il Dottor Umberto.
Quando dovette allontanare il dottor Umberto dalla Fiat per l'accordo con Cuccia, credo che ciò non fu un bene per la Fiat, che infatti mi pare andò sempre peggio. Ma - per caso - fu un bene per la Juve che riebbe colui che creò la squadra di Charles e Sivori affiancandoli al "Gianniano" Boniperti.
Dopo il periodo della presidenza di Boniperti - che finì quando iniziò la nuova era della libertà dei giocatori dalle squadre, nuova realtà che il vecchio Boni non sapeva certo gestire - occorreva "riorganizzare" tutto: il "Dottore" capitava ad hoc.
E fece quello che Tu hai detto in altro commento.
Prese un amministratore efficacissimo (per sistemare i conti in rosso), il quale a sua volta prese il miglior costruttore di squadre (leggi: direttore sportivo)
che c'era: Moggi. Poi prese un "nuovo" Boniperti: Bettega.
E' inimmaginabile che dopo aver incredibilmente permesso la distruzione di una macchina così perfetta che comprava Zidane a poco e lo rivendeva a 150 miliardi (75 milioni di euro !!!), vinceva senza chiedere denaro ma vendendo a peso d'oro giocatori comprati a molto meno (Inzaghi: acquistato a 22 miliardi di lire e ceduto cinque anni dopo al Milan per 80 miliardi), gli attuali padroni rimettano in sella chi hanno voluto allontanare.
Sono d'accordo che - purtroppo - il tempo di una piccola juve sia ancora lungo.
Ripeto: l'unica speranza è che - fatto lo stadio - vendano la Juve; e che dietro a chi la compri ci sia Andrea.
Ovviamente vorrei fortemente che ciò che Tu auspichi si avverasse: in fin dei conti ancora oggi non so darmi pace che Babbo Natale non esista.
Nemo
Ps. Domanda per gli amministratori: non si potrebbe invitare il ns. Direttore Generale a farsi vivo nel ns. sito?
Bravo Trillo. Il problema non è Ranieri come adesso certa stampa cerca di pompare. L'ho già scritto in altri interventi sul tuo blog. Ranieri è un buon allenatore, non un grande allenatore. A parer mio l'anno scorso ha avuto il merito di centrare un inaspettato 3 posto.
Il problema vero è sbarazzarsi al più presto di quella plebaglia di incompetenti che siede col sorriso dietro la scrivania di Corso Galfer. Oppure...oppure cercare un direttore Generale competente che abbia carta bianca, con l'impegno sottoscritto che il presidente dell'italian-smile faccia più possibile voto di silenzio.
Oggi si parla insistentemente di un ritorno di Bettega. Sarebbe un piccolo, ma significativo passo avanti.
Mi accontento di poco ormai. Non sogno più scudetto e Champions, mi accontento di arrivare a domenica sera senza nessuna trasmissione TV che ci prende per il culo.
P.S. avete visto che un tifoso ha messo la Juve in vendita su eBay?
Mai a nessuno che abbia un minimo di competenza, di intelligenza o che sia lontanamente coinvolto con la Triade sarà permesso di mettere piede nella società. Tanto meno a Bettega.
Che, tra l'altro, se io fossi al posto suo e me lo proponessero, li manderei a c....e dopo un nanosecondo.
Che Dio ce la mandi buona fratelli.
Bettega ha un grosso difetto agli occhi di questi qua che han messo a scaldare le scrivanie.
E'antipatico.
Capisco il tuo punto di vista, ma io la testa di ranieri nel cesto la vorrei fin da subito.
Certo sono consapevole che i problemi sono più in alto, infatti concordo in pieno sulla seconda parte del tuo post.
Il pesce puzza dalla testa (figuriamoci da quella di Moratti). Ranieri e' una conseguenza dell'espiazione senza ragione e del sorriso a tutti i costi. Il mio sogno rimane, ed esulterei come dopo una vittoriosa finale di Champions, che un mattino mi sveglio e trovo la combriccola ridicola svanita dalla faccia della terra. Nel frattempo un ritorno di Bobby-gol mi farebbe godere come un riccio. Mi rimane ormai solo il sogno per evadere dalla mediocrita' pallonara della New Holland.
L'anno scorso siamo arrivati terzi e questo non è stato visto bene dalla smile company che, infatti, aveva come obiettivo dichiarato l'Uefa.
Quest'anno siamo da 4°-6° posto e abbiamo un allenatore in linea con le potenzialità.
Sono convinto che cambiare Ranieri adesso non serva ma sono anche sicuro che quasi tutti gli altri allenatori farebbero meglio di lui, anche con questo organico modesto.
Ranieri ha già preso lezioni da Prandelli, Zenga, Mazzarri, Ballardini e allenatore del Bate. Dà sempre la sensazione di essere decisivo...in negativo.
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