martedì 1 luglio 2008

Usato sicuro.


Saranno le contaminazioni sempre più frequenti con la galassia madre, quella dell'automobile preferibilmente inaffidabile e sempre sull'orlo del precipizio.
Sarà che forse i tifosi come noi, ancora sintonizzati sulle frequenze dei precedenti due lustri e mezzo, infarciti di trionfi e vittorie a ripetizione, non hanno colto fino in fondo il significato delle affermazioni di Franzo Grande Stevens - di una nuova Juve nata nel 2006 - per quello che in realtà significano: la verità nuda e cruda.
Sta di fatto che dopo tante chiacchiere, com'è consuetudine da quando il fulcro delle strategie della squadra - il calciomercato - è gestito dalle ombre cinesi della Compagnia dello Smile, è ufficialmente approdato in bianconero un difensore croato in forza al Livorno (neo-retrocesso) e reduce da un infortunio al ginocchio sinistro che ne rimanda il possibile impiego, pronti-via, al prossimo agosto, ovviamente "salvo complicazioni", come afferma il dottor Agricola.
Sembrerebbe la continuazione perfetta del piano calcisticautomobilistico varato la scorsa estate, sublimazione della simbiosi tra uomini e Azienda di riferimento incarnate dai vari Andrade, Tiago, Almiron, Molinaro, Grygera, eccetera. "Prodotti" mediocri, di scarsissima affidabilità, spesso inguardabili dal punto di vista stilistico e dal valore penosamente ridotto quand'è il momento di rimetterli sul mercato. Delle Fiat in braghette corte, insomma.
Che anche Luciano Moggi stesse da tempo esagerando con le sue discutibili uscite è diventata una certezza alcuni mesi fa, quando, chiamato a dire la sua sul nuovo corso juventino, affermò che Alessio Secco non meritava critiche, perché giovane e potenzialmente in grado di diventare un grande ds.
Chiederei allora oggi, al chiaroveggente ex dg della Juventus, se se la sente di sottoscrivere le parole pronunciate da Secco durante la presentazione del difensore Dario Knezevic (Dario come Bonetti, un nome una garanzia, per i più superstiziosi): "Il nostro mercato? Sapete bene che stiamo cercando un centrocampista e poi il mercato sarà terminato".
Perché se queste devono essere le premesse, dopo due anni di esperienza trascorsi "anche" ricevendo consigli dal suo predecessore, delle due l'una: o Secco farà bene a puntare su una carriera da funambolo dell'MX, o Moggi farà bene a prendere un po' più seriamente il processo di Napoli e un po' meno a cuore la necessità di tirare la volata agli avanzi della vecchia Juventus. Se sono avanzati, un motivo ci sarà. E qui nessuno è fesso, checché ne dica Moggi.
Capitolo Toro. L'aspetto paradossalmente più ridicolo di tutta la vicenda Knezevic è che, a margine di un'operazione già di per sè modesta come questa, ci sia anche da registrare l'improvviso dissotterramento dell'ascia di guerra da parte del club granata, il quale sarebbe in procinto di depositare in Lega Calcio un contratto stipulato con lo stesso difensore croato.
Una volta, quando i destini di Juventus e Torino si incrociavano sul terreno del calciomercato, accadeva generalmente per operazioni come l'acquisto di giocatori del calibro di Gianluca Pessotto o, ancora prima, per talenti di prima grandezza come Gianluigi Lentini, sfumato solo grazie alle sirene (e all'elicottero) dell'untore della Grande Peste del calcio italiano Silvio Berlusconi, giunti a prelevarlo un attimo prima della firma con la Vecchia Signora per catapultarlo dentro al Luna Park di Milanello.
Certo anche meteore come Luca Fusi e Robert Jarni indossarono il bianconero semplicemente saltando le rive del Po, ma la sostanza è che se proprio si dovevano avere rapporti di mercato con i cugini, lo si faceva sempre nel ruolo di conquistatori, mai di conquistati.
Ma l'opzione di doversi litigare una preda nella riserva di caccia di qualcun altro... beh, quella non era proprio contemplata. Troppo diversi gli obiettivi, troppo diverse le rispettive stazze, troppo diversi i rispettivi ranghi.

Un segno dei tempi anche questo. Forse il peggiore.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

come se secco avesse un benchè minimo potere decisionale...
l'ex chiaroveggente deve rispondere a napoli per aver costruito delle grandi squadre e aver vinto SUL CAMPO, ma quello è stato il suo più grande errore.

Trillo ha detto...

Se Alessio Secco non ha alcun potere decisionale, si levi dai coglioni onorando il decennio più folgorante della storia Juventina.
Non gliel'ha ordinato il medico di fare il ds della Juve, anche perché non ne è in grado a prescindere, mi pare.
Moggi prenda il processo di Napoli un po' più sul serio, dammi retta, perché non è più il tempo degli show da guappo. I tribunali, ahimè, non sono la FIGC.
Guarda che io non sto saltando il fosso come mi pare di capire che tu abbia inteso, ma il livello di sopportazione di questa farsa (di tutta la farsa nel suo insieme) è ormai troppo elevato.
Il perdono è a Carignano, per chiunque. Nessuno escluso.
La faccia noi la stiamo mettendo da due anni, facciano lo stesso gli altri protagonisti. Tutti.

Anonimo ha detto...

I tempi dei processi non li detta
Moggi ma i suoi inquisitori; Palamara(il tonno per Cossiga ) promosso a capo del CSM nonostante abbia lasciato che Napoli si coprisse di monnezza e che i veri criminali uscissero per decorrenza dei termini intento com'era a scoperchiare cupole ed interrogare provoloni assieme al suo brillante compare Narducci.
Considerate le prime battute con le
prove che hanno in mano credo che la tireranno alle lunghe per arrivare in gloria alla archiviazione che oltre a giustificare il tempo ed i soldini dilapidati fornirebbe uno straccio
di alibi all'integerrimo Palazzi.
bonarober

Anonimo ha detto...

Per opportuna conoscenza:
Il sedicente giornalista Ordine in un articoletto sul Giornale attribuisce la sconfitta con la Spagna al fatto che Del Piero si è rifiutato di tirare il rigore come primo e ha preteso il quinto per avere più visibilità.
Quando si crede che i limiti della
imbecillità siano stati raggiunti
c'è sempre qualche genio che apre
orizzonti impensabili
Ciao.

Trillo ha detto...

Bonarober,
I tempi del processo non li detta Moggi, è vero.
Però in mezzo al fuggi-fuggi generale che ha contagiato un po' tutti gli imputati, lui dovrebbe iniziare a fare ciò che lascia intendere di essere in procinto di fare da due anni (aprire l'enciclopedia dei ricordi) ma che non fa, a mio modesto parere, nella speranza di uscire dalla palude di calciopoli con la botte piena (l'assoluzione dai capi d'accusa) e la moglie ubriaca (il rientro in pista, anche se, ovviamente, da una posizione più defilata rispetto al passato).
Le scelte comunicative fatte da Luciano Moggi nell'ultimo anno (tipo quella, per esempio, di affidarsi a Lele Mora per tornare a calcare i palcoscenici mediatici e non solo), hanno il difetto gravissimo di continuare a seguire un filone - quello del personaggio auto-costruitosi in quarant'anni di carriera - che oggi, di fronte al nuovo scenario disegnato dalle varie Facce di Tonno, dagli Auricchioni e dai Beatucci, serve solo a guidarlo dritto verso uno schianto molto, molto rumoroso.
Non si preoccupi, lo ripeto, di difendere l'indifendibile (come l'ex addetto alle fotocopie Alessio Secco), solo per il fatto che fino a ieri faceva parte della sua truppa di yes-men.
Come ho già scritto mille volte, non metto in discussione le sue qualità di dg, non sono stupido.
Però io sono juventino, e se difendere l'operato di Moggi significa ristabilire la verità e riconsegnare l'onore rubato alla Juventus, va bene.
Se invece dobbiamo stare qui ad aspettare Godot, vivendo sperando per morire cagando, la cosa non mi interessa affatto.

Anonimo ha detto...

Nel processo GEA gli unici "defilati" dagli stessi GIP in quanto figli di intoccabili sono la Geronzi e De Mita figlio,le malelingue dicono Mancini stesso, in quello di Taroccopoli, a
detta di Moggi, Giraudo sembra volersi sfilare (speriamo di no)
Penso che il nostro aspetti,secondo
me giustamente, di arrivare alla fase dibattimentale prima di scoprire le carte(anche sfruttando quanto molto professionalmente raccolto dai forum)
Per quanto riguarda la visibilità
bisogna scendere a patti anche con il diavolo pur di averla perchè senza non esisti,pensa se quanto
andiamo scrivendo arrivasse ad una
platea di milioni di persone invece
che a una schiera di duri e puri ma.......pochi e se le mezze calzette televisive trovassero un
competente contradittorio alle
sonore cazzate che sparano impunemente.
ariciao,