La prima parte dell'assemblea di martedì 28 ottobre era scivolata dalla mia testa direttamente sulla tastiera del Blackberry del Mago di Ios, attraverso il quale inviavo carne fresca allo splendido barbecue della diretta su Ju29ro.com (QUI).
Poi, dopo l'esilarante intervento di Marco Bava (5 azioni, cioè tante quante è in grado di farne Molinaro sulla fascia sinistra nell'arco di tre campionati) ho iniziato a prendere appunti sulle risposte dei QUATTRO Amigos (QUATTRO, come gli illeciti apparsi in sogno al medium e paragnosta Cesarino Zaccone nel 2006) Cobolli, Gigli, Blanc e Bergero. Giusto per rendere omaggio al tema del QUATTRO, sollevato dal Team di Ju29ro.com durante una delle ultime rancorosissime pizzate, e al Mago stesso, che lo ha illustrato in modo completo ed esaustivo sul suo blog, QUI e QUI.
A dire il vero, l'abitudine a frequentare corsi di aggiornamento professionale mi aveva suggerito di impugnare la penna e posizionarmi sui blocchi di partenza fin dall'inizio dell'assemblea, ma alle prime tronfie considerazioni del presidente binario ("A seguito di importanti accordi commerciali, abbiamo siglato un contratto di sponsorizzazione con la regione Trentino"), mi sono immaginato la campagna pubblicitaria di un simile straordinario evento, con Buffon che spenna Chimenti a poker sdraiato su un letto di renette Melinda, e mi è passata la poesia. Meglio il Blackberry e due Aspirine.
Una volta terminati gli interventi degli azionisti, però, toccava alle risposte dei dirigenti col sorriso, e immaginare che da quel momento in avanti le chicche non sarebbero mancate è stato fin troppo facile.
Carta e penna, allora, e fuoco alle polveri. Le riporto esattamente nell'ordine nel quale le ho scritte, ad imperitura memoria di una giornata surreale.
E' stato lui, uffa!
Del tentativo di coinvolgere Roberto Bettega nella scelta di Tiago e Almiron messo in atto da monsieur Blanc si è già letto sui giornali. Anzi, a dire il vero è stato il tema principe delle cronache assembleari pubblicate quasi dappertutto, perché è logico che una palatina di merda sulla Triade (o di ciò che ne rimane ancora a "piede libero", visto che due su tre sono a giudizio nel processo di Napoli e quindi per la gggente sono già condannati all'inferno) non la si poteva certo evitare.
Peccato che Bettega scuotesse la testa in segno di disapprovazione, e poco importa che non abbia ritenuto di dovere una replica al simpatico esperto di volée e rovescio a due mani. Ma l'espressione del suo volto, per chi come me l'ha potuta vedere dal vivo, valeva più di mille vaffanculo. E tanto basta.
"Non pensavamo che Trezeguet si infortunasse".
Come già avvenne sul sito web della Juventus il giorno dell'annuncio dell'intervento chirurgico al quale si era deciso di sottoporre l'attaccante francese, Blanc ha ribadito che la sua assenza non avrebbe potuto essere preventivata. E allora perché operarlo a entrambe le ginocchia, se la causa dello stop è da imputare solo a un infortunio al ginocchio destro patito durante il match di Champions League contro lo Zenit a settembre? L'hanno forse menato con un randello sulle rotule, quella sera, o magari la notizia del fastidio al ginocchio sinistro con annesso rischio di intervento aleggiava nell'aria già da mesi? Aleggiava, aleggiava...
In un paese normale, la Madre di tutte le notizie.
Sollecitato a fornire spiegazioni sulla mancata smentita alle parole di Blatter (QUI), Cobolli Gigli ha affermato che la decisione di rinunciare al Tar, nel 2006, fu presa dal cda, senza alcun tipo di intromissione da parte di chicchessia. Quindi non serve smentire qualcosa che non è vero.
Qualsiasi giornalista SERIO, il giorno dopo, avrebbe contattato Sepp Blatter per avere chiarimenti, o no? Il fatto che il presidente di una società di calcio (la Juventus, oltretutto, mica il Forlimpopoli) dia pubblicamete del bugiardo al presidente della FIFA, è o non è una notizia bomba? Alla faccia del cazzo se lo è. Servirebbero dei giornalisti, però. E qui da noi, si sa, purtroppo non ce ne sono.
Non ha retto più.
Poi, dopo l'esilarante intervento di Marco Bava (5 azioni, cioè tante quante è in grado di farne Molinaro sulla fascia sinistra nell'arco di tre campionati) ho iniziato a prendere appunti sulle risposte dei QUATTRO Amigos (QUATTRO, come gli illeciti apparsi in sogno al medium e paragnosta Cesarino Zaccone nel 2006) Cobolli, Gigli, Blanc e Bergero. Giusto per rendere omaggio al tema del QUATTRO, sollevato dal Team di Ju29ro.com durante una delle ultime rancorosissime pizzate, e al Mago stesso, che lo ha illustrato in modo completo ed esaustivo sul suo blog, QUI e QUI.
A dire il vero, l'abitudine a frequentare corsi di aggiornamento professionale mi aveva suggerito di impugnare la penna e posizionarmi sui blocchi di partenza fin dall'inizio dell'assemblea, ma alle prime tronfie considerazioni del presidente binario ("A seguito di importanti accordi commerciali, abbiamo siglato un contratto di sponsorizzazione con la regione Trentino"), mi sono immaginato la campagna pubblicitaria di un simile straordinario evento, con Buffon che spenna Chimenti a poker sdraiato su un letto di renette Melinda, e mi è passata la poesia. Meglio il Blackberry e due Aspirine.
Una volta terminati gli interventi degli azionisti, però, toccava alle risposte dei dirigenti col sorriso, e immaginare che da quel momento in avanti le chicche non sarebbero mancate è stato fin troppo facile.
Carta e penna, allora, e fuoco alle polveri. Le riporto esattamente nell'ordine nel quale le ho scritte, ad imperitura memoria di una giornata surreale.
E' stato lui, uffa!
Del tentativo di coinvolgere Roberto Bettega nella scelta di Tiago e Almiron messo in atto da monsieur Blanc si è già letto sui giornali. Anzi, a dire il vero è stato il tema principe delle cronache assembleari pubblicate quasi dappertutto, perché è logico che una palatina di merda sulla Triade (o di ciò che ne rimane ancora a "piede libero", visto che due su tre sono a giudizio nel processo di Napoli e quindi per la gggente sono già condannati all'inferno) non la si poteva certo evitare.
Peccato che Bettega scuotesse la testa in segno di disapprovazione, e poco importa che non abbia ritenuto di dovere una replica al simpatico esperto di volée e rovescio a due mani. Ma l'espressione del suo volto, per chi come me l'ha potuta vedere dal vivo, valeva più di mille vaffanculo. E tanto basta.
"Non pensavamo che Trezeguet si infortunasse".
Come già avvenne sul sito web della Juventus il giorno dell'annuncio dell'intervento chirurgico al quale si era deciso di sottoporre l'attaccante francese, Blanc ha ribadito che la sua assenza non avrebbe potuto essere preventivata. E allora perché operarlo a entrambe le ginocchia, se la causa dello stop è da imputare solo a un infortunio al ginocchio destro patito durante il match di Champions League contro lo Zenit a settembre? L'hanno forse menato con un randello sulle rotule, quella sera, o magari la notizia del fastidio al ginocchio sinistro con annesso rischio di intervento aleggiava nell'aria già da mesi? Aleggiava, aleggiava...
In un paese normale, la Madre di tutte le notizie.
Sollecitato a fornire spiegazioni sulla mancata smentita alle parole di Blatter (QUI), Cobolli Gigli ha affermato che la decisione di rinunciare al Tar, nel 2006, fu presa dal cda, senza alcun tipo di intromissione da parte di chicchessia. Quindi non serve smentire qualcosa che non è vero.
Qualsiasi giornalista SERIO, il giorno dopo, avrebbe contattato Sepp Blatter per avere chiarimenti, o no? Il fatto che il presidente di una società di calcio (la Juventus, oltretutto, mica il Forlimpopoli) dia pubblicamete del bugiardo al presidente della FIFA, è o non è una notizia bomba? Alla faccia del cazzo se lo è. Servirebbero dei giornalisti, però. E qui da noi, si sa, purtroppo non ce ne sono.
Non ha retto più.
Il direttore finanziario Michele Bergero, ad un certo punto, messo alle strette sulle questioni stadio/Semana/area commerciale/Sportfive/Vinovo, non ha retto più ed ha firmato, probabilmente, la propria condanna a morte, dichiarando che "l'investimento di Vinovo è stata una grande operazione nella storia recente della società": un elogio di Giraudo in piena regola. Forse avrebbe avuto meno problemi se avesse insultato la mamma di Brusca, Provenzano e Riina. Auguri.
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
Forse tramortito dalle eretiche - in quanto positive - considerazioni di Bergero nei confronti della Triade, il presidente binario ha perso la bussola e si è inopinatamente allineato agli elogi di quel tempo che fu. E come, se non con una delle sue proverbiali puttanate? Rispondendo alla domanda sull'etichetta di truffatori affibbiata da Massimo Moratti alla Juventus dell'epoca pre-2006, Cobolli Gigli ha così sbottato: "Mi inorridisce sentire definire truffatori dei giocatori, alcuni dei quali hanno anche vinto la Coppa europea come Campioni dell'anno". Sarebbe il pallone d'oro, ma nessuno si sogni di dirglielo. E' anche per minchiate come questa che vale la pena di passare mezza giornata in compagnia della Compagnia dello Smile. Perché può anche capitare che non ridano loro: ma saranno sempre in grado di fare ridere noi.
Idee poche, ma confuse.
In merito alla questione del capo degli osservatori, Blanc ha rivelato che Sensibile era stato scelto insieme a Secco; ma in realtà cercavano qualcuno con più esperienza. Quindi con Sensibile "abbiamo chiuso il rapporto in maniera molto "fair", e abbiamo scelto Castagnini". Quel Castagnini per la cui partenza, come ha sottolineato Dominiobianconero nel suo intervento, a Piacenza stanno ancora festeggiando. E la relazione con la quale pare abbia dato il nulla osta all'acquisto di Poulsen, in effetti, dà già un'idea della natura fainesca del personaggio.
L'ovetto Kinder.
Tiago, come gli ovetti tanto cari ai bambini, contiene una sorpresa. Il suo contratto infatti prevede quattro bonus aggiuntivi da 500.000 euro ciascuno in favore del Lione, a seconda degli obiettivi raggiunti durante la sua permanenza in bianconero. Blanc ne ha elencati due (qualificazione alla Champions League e vittoria dello scudetto), dopodiché si è voltato verso Bergero in cerca di aiuto, come uno scolaretto disorientato durante un'interrogazione sulla Mesopotamia. Il direttore finanziario della Juventus (e sottolineo: il direttore finanziario della Juventus, non l'addetto alle pulizie) ci ha pensato un po' su, e dopo alcuni istanti di imbarazzo ha risposto: "Quali siano gli altri due, di preciso, non lo ricordo". Che Dio li assista.
Qualcuno chiami un medico, per carità.
La risposta di Bergero non ha potuto a quel punto non sollevare perplessità e brusii fra i presenti, in particolare nel gruppo di rancorosissimi esponenti del Team di Ju29ro.com schierati in quarta fila. Ne è così scaturito un timido accenno di botta e risposta con il tavolo del cda, bruscamente interrotto da un azionista normalizzato sui 300 anni di età il quale, sfrecciando pericolosamente sul filo dell'enfisema e rischiando un attacco di angina pectoris, ha sbraitato: " Non si può fare botta e risposta! Lasciate parlare la Presidenza!". E, presumibilmente, è spirato pisciandosi addosso.
JuventAgos.
Dalla lettura del bilancio era risultata una voce di 500.000 euro di non facile comprensione, della quale veniva chiesto conto. Dopo alcuni interminabili istanti di imbarazzo, con gli sguardi dei quattro Amigos intrecciati gli uni con gli altri in un duello degno di un film di Sergio Leone (il senso delle loro espressioni assomigliava molto a un "Porca troia... l'hanno letto..."), Cobolli Gigli ha spiegato che "nell'ambito del rinnovo del contratto stipulato lo scorso anno, un giocatore ha chiesto un prestito di 500.000 euro, rimborsabili entro agosto 2009 ai tassi di mercato correnti". Condivisibile la scelta di non rivelare il nome del tesserato in questione, per carità. Però io ho voluto provare a scoprirlo lo stesso, perché sono dispettoso e meschino, e l'ho fatto con un rito a metà fra la seduta spiritica e la stregoneria. Così ho deciso di voltare pagina e guardare avanti, mi sono seduto su di una roulette con le palle appoggiate allo zero e ho cominciato a girare intorno a tutta birra per tre ore ridendo a crepapelle come un idiota. Niente da fare. Non mi è venuto in mente nessuno.
Consulenze qualificate.
Sul grottesco episodio del video forum tenutosi presso la redazione del Corriere dello Sport nel dicembre 2007 (QUI), Cobolli ha ribadito che la rinuncia al Tar fu decisa dal cda senza alcuna pressione esterna: né Montezemolo, né tanto meno Vocalelli. Certo, "sentii Vocalelli in quel periodo, come anche Verdelli (ma porc...) e Padovan, perché se sono direttori di grandi giornali sono persone di livello, con le quali ho ritenuto di volermi confrontare". E De Paola cos'è, allora, uno stronzo? Anche un parere postumo potrebbe servire: ci pensi su, presidente.
Bandierine.
Sempre Cobolli: "Buffon, Trezeguet e Camoranesi furono convinti a rimanere. Del Piero no". Considerando il fatto che gli altri "big", a quel punto, se n'erano già andati tutti, la vogliamo dire una cosa una volta per tutte? Diciamola: Del Piero e Nedved dove avrebbero potuto andare, a quell'età e con quello stipendio? Sono due anni e mezzo che lo sostengo: calciopoli ci ha riservato tante, tantissime aste. E se non le vedete, è solo perché ognuno di noi tifosi ne conserva una bene inserita dentro di sè, esattamente sul retro. Ma di bandiere, scusatemi tanto, nemmeno l'ombra.
Massimo risultato: questa è la mia missione.
Jean-Claude Blanc, per avvalorare la tesi di un'estate senza alternative durante l'inferno di calciopoli, è ritornato sulla cessione di Ibrahimovic all'Inter. Lo volevamo tenere fortissimamente, ma "non si può trattenere un giocatore se non lui non vuole saperne". Ma come, e le bandierine qui sopra allora? "Però - ha aggiunto monsieur Roland Garros - il mio dovere di amministratore è quello di fare il meglio per la società che mi paga, ecco il motivo per il quale Ibrahimovic fu ceduto all'Inter: era la società che in quel momento faceva l'offerta migliore". Cedere un fuoriclasse ad una diretta concorrente (già forte), permettendole di fare un sensazionale salto di qualità per gli anni a venire, corrispose davvero a fare il meglio per la società che lo pagava e che tuttora lo paga? Se la Fiat avesse bisogno di liquidità, farebbe un affare a vendere il progetto esclusivo e rivoluzionario del motore a maionese alla Toyota per reperire quattrini? Ci è? Ci fa? Mah..
Tornare grandi.
Secondo il presidente binario il futuro dovrà essere rappresentato da giovani di talento, che proprio in virtù della loro età potranno iniziare la loro esperienza alla Juventus partendo da stipendi più bassi di quelli attualmente in vigore nel mondo del calcio. Tradotto, scordatevi gli Ibrahimovic e gli Zidane. A fare le nostre fortune future saranno fenomeni del calibro di Limido, in pratica, ma un po' più giovani.
E poi, pur accettando le critiche che ci spronano a fare sempre meglio, "riteniamo di essere stati bravi. Abbiamo tenuto Giovinco e concluso l'accordo con Sportfive per i naming rights del nuovo stadio". Ci fa o ci è? Beh...
Il colmo dei colmi.
Mr. 5 azioni, MarcoBava, resterà comunque nella storia dell'assemblea della Juventus per essere riuscito nell'impresa di farsi prendere per il culo da Cobolli Gigli. Un record da Guinness dei primati. Salito sul pulpito per chiudere la serie delle contro-repliche, ha schernito il presidente della Juventus e i colleghi azionisti: "Le contro-repliche dei miei colleghi sono state troppo buoniste, ma come lei ben sa, presidente, tocca sempre a me chiudere le assemblee facendo la parte del cattivo. Io sono un po' il suo "amaro". "Non si preoccupi, Bava - gli ha replicato un Cobolli Gigli quasi divertito - lei non è amaro affatto. Per me lei è, al massimo, un cioccolatino fondente".
Bava e i dirigenti col sorriso. Lui, l'uomo giusto nel posto sbagliato. Loro, gli uomini giusti al posto sbagliato.
P.S. Del momento più intenso di tutta l'assemblea non parlo. Volutamente. Non ringrazierò mai abbastanza il mio amico Attilio per averlo pensato e reso possibile. Perché è stato emozione pura, in un posto e in una situazione che - per un tifoso che ha avuto la fortuna di vivere e respirare certi momenti di un amore ultratrentennale - di emozionante non può avere nulla.
Almeno fino a quando le cose non torneranno al loro posto, come le avevano lasciate loro. (cit.)
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
Forse tramortito dalle eretiche - in quanto positive - considerazioni di Bergero nei confronti della Triade, il presidente binario ha perso la bussola e si è inopinatamente allineato agli elogi di quel tempo che fu. E come, se non con una delle sue proverbiali puttanate? Rispondendo alla domanda sull'etichetta di truffatori affibbiata da Massimo Moratti alla Juventus dell'epoca pre-2006, Cobolli Gigli ha così sbottato: "Mi inorridisce sentire definire truffatori dei giocatori, alcuni dei quali hanno anche vinto la Coppa europea come Campioni dell'anno". Sarebbe il pallone d'oro, ma nessuno si sogni di dirglielo. E' anche per minchiate come questa che vale la pena di passare mezza giornata in compagnia della Compagnia dello Smile. Perché può anche capitare che non ridano loro: ma saranno sempre in grado di fare ridere noi.
Idee poche, ma confuse.
In merito alla questione del capo degli osservatori, Blanc ha rivelato che Sensibile era stato scelto insieme a Secco; ma in realtà cercavano qualcuno con più esperienza. Quindi con Sensibile "abbiamo chiuso il rapporto in maniera molto "fair", e abbiamo scelto Castagnini". Quel Castagnini per la cui partenza, come ha sottolineato Dominiobianconero nel suo intervento, a Piacenza stanno ancora festeggiando. E la relazione con la quale pare abbia dato il nulla osta all'acquisto di Poulsen, in effetti, dà già un'idea della natura fainesca del personaggio.
L'ovetto Kinder.
Tiago, come gli ovetti tanto cari ai bambini, contiene una sorpresa. Il suo contratto infatti prevede quattro bonus aggiuntivi da 500.000 euro ciascuno in favore del Lione, a seconda degli obiettivi raggiunti durante la sua permanenza in bianconero. Blanc ne ha elencati due (qualificazione alla Champions League e vittoria dello scudetto), dopodiché si è voltato verso Bergero in cerca di aiuto, come uno scolaretto disorientato durante un'interrogazione sulla Mesopotamia. Il direttore finanziario della Juventus (e sottolineo: il direttore finanziario della Juventus, non l'addetto alle pulizie) ci ha pensato un po' su, e dopo alcuni istanti di imbarazzo ha risposto: "Quali siano gli altri due, di preciso, non lo ricordo". Che Dio li assista.
Qualcuno chiami un medico, per carità.
La risposta di Bergero non ha potuto a quel punto non sollevare perplessità e brusii fra i presenti, in particolare nel gruppo di rancorosissimi esponenti del Team di Ju29ro.com schierati in quarta fila. Ne è così scaturito un timido accenno di botta e risposta con il tavolo del cda, bruscamente interrotto da un azionista normalizzato sui 300 anni di età il quale, sfrecciando pericolosamente sul filo dell'enfisema e rischiando un attacco di angina pectoris, ha sbraitato: " Non si può fare botta e risposta! Lasciate parlare la Presidenza!". E, presumibilmente, è spirato pisciandosi addosso.
JuventAgos.
Dalla lettura del bilancio era risultata una voce di 500.000 euro di non facile comprensione, della quale veniva chiesto conto. Dopo alcuni interminabili istanti di imbarazzo, con gli sguardi dei quattro Amigos intrecciati gli uni con gli altri in un duello degno di un film di Sergio Leone (il senso delle loro espressioni assomigliava molto a un "Porca troia... l'hanno letto..."), Cobolli Gigli ha spiegato che "nell'ambito del rinnovo del contratto stipulato lo scorso anno, un giocatore ha chiesto un prestito di 500.000 euro, rimborsabili entro agosto 2009 ai tassi di mercato correnti". Condivisibile la scelta di non rivelare il nome del tesserato in questione, per carità. Però io ho voluto provare a scoprirlo lo stesso, perché sono dispettoso e meschino, e l'ho fatto con un rito a metà fra la seduta spiritica e la stregoneria. Così ho deciso di voltare pagina e guardare avanti, mi sono seduto su di una roulette con le palle appoggiate allo zero e ho cominciato a girare intorno a tutta birra per tre ore ridendo a crepapelle come un idiota. Niente da fare. Non mi è venuto in mente nessuno.
Consulenze qualificate.
Sul grottesco episodio del video forum tenutosi presso la redazione del Corriere dello Sport nel dicembre 2007 (QUI), Cobolli ha ribadito che la rinuncia al Tar fu decisa dal cda senza alcuna pressione esterna: né Montezemolo, né tanto meno Vocalelli. Certo, "sentii Vocalelli in quel periodo, come anche Verdelli (ma porc...) e Padovan, perché se sono direttori di grandi giornali sono persone di livello, con le quali ho ritenuto di volermi confrontare". E De Paola cos'è, allora, uno stronzo? Anche un parere postumo potrebbe servire: ci pensi su, presidente.
Bandierine.
Sempre Cobolli: "Buffon, Trezeguet e Camoranesi furono convinti a rimanere. Del Piero no". Considerando il fatto che gli altri "big", a quel punto, se n'erano già andati tutti, la vogliamo dire una cosa una volta per tutte? Diciamola: Del Piero e Nedved dove avrebbero potuto andare, a quell'età e con quello stipendio? Sono due anni e mezzo che lo sostengo: calciopoli ci ha riservato tante, tantissime aste. E se non le vedete, è solo perché ognuno di noi tifosi ne conserva una bene inserita dentro di sè, esattamente sul retro. Ma di bandiere, scusatemi tanto, nemmeno l'ombra.
Massimo risultato: questa è la mia missione.
Jean-Claude Blanc, per avvalorare la tesi di un'estate senza alternative durante l'inferno di calciopoli, è ritornato sulla cessione di Ibrahimovic all'Inter. Lo volevamo tenere fortissimamente, ma "non si può trattenere un giocatore se non lui non vuole saperne". Ma come, e le bandierine qui sopra allora? "Però - ha aggiunto monsieur Roland Garros - il mio dovere di amministratore è quello di fare il meglio per la società che mi paga, ecco il motivo per il quale Ibrahimovic fu ceduto all'Inter: era la società che in quel momento faceva l'offerta migliore". Cedere un fuoriclasse ad una diretta concorrente (già forte), permettendole di fare un sensazionale salto di qualità per gli anni a venire, corrispose davvero a fare il meglio per la società che lo pagava e che tuttora lo paga? Se la Fiat avesse bisogno di liquidità, farebbe un affare a vendere il progetto esclusivo e rivoluzionario del motore a maionese alla Toyota per reperire quattrini? Ci è? Ci fa? Mah..
Tornare grandi.
Secondo il presidente binario il futuro dovrà essere rappresentato da giovani di talento, che proprio in virtù della loro età potranno iniziare la loro esperienza alla Juventus partendo da stipendi più bassi di quelli attualmente in vigore nel mondo del calcio. Tradotto, scordatevi gli Ibrahimovic e gli Zidane. A fare le nostre fortune future saranno fenomeni del calibro di Limido, in pratica, ma un po' più giovani.
E poi, pur accettando le critiche che ci spronano a fare sempre meglio, "riteniamo di essere stati bravi. Abbiamo tenuto Giovinco e concluso l'accordo con Sportfive per i naming rights del nuovo stadio". Ci fa o ci è? Beh...
Il colmo dei colmi.
Mr. 5 azioni, MarcoBava, resterà comunque nella storia dell'assemblea della Juventus per essere riuscito nell'impresa di farsi prendere per il culo da Cobolli Gigli. Un record da Guinness dei primati. Salito sul pulpito per chiudere la serie delle contro-repliche, ha schernito il presidente della Juventus e i colleghi azionisti: "Le contro-repliche dei miei colleghi sono state troppo buoniste, ma come lei ben sa, presidente, tocca sempre a me chiudere le assemblee facendo la parte del cattivo. Io sono un po' il suo "amaro". "Non si preoccupi, Bava - gli ha replicato un Cobolli Gigli quasi divertito - lei non è amaro affatto. Per me lei è, al massimo, un cioccolatino fondente".
Bava e i dirigenti col sorriso. Lui, l'uomo giusto nel posto sbagliato. Loro, gli uomini giusti al posto sbagliato.
P.S. Del momento più intenso di tutta l'assemblea non parlo. Volutamente. Non ringrazierò mai abbastanza il mio amico Attilio per averlo pensato e reso possibile. Perché è stato emozione pura, in un posto e in una situazione che - per un tifoso che ha avuto la fortuna di vivere e respirare certi momenti di un amore ultratrentennale - di emozionante non può avere nulla.
Almeno fino a quando le cose non torneranno al loro posto, come le avevano lasciate loro. (cit.)