giovedì 13 settembre 2007

Volare rende liberi.


Tra i tanti anniversari che le trombe dell'informazione hanno celebrato negli ultimi tempi, ne è mancato uno che avrebbe meritato un pochino di spazio nell'infinito cielo (è proprio il caso di dirlo) mediatico. E' stato il 21 luglio, ma ne riparliamo alla fine del post.
Mi è capitato di rileggere, proprio ieri, le parole che l'uomo nel bagagliaio ha dedicato al compagno di merende Tronchetti Provera, il marinaio de noantri, riguardo alla scandalosa vicenda delle intercettazioni illegali di cui sono accusati numerosi capoccioni del pianeta Telecom. Ha detto testualmente "Io non entro mai nelle vicende delle singole aziende, voglio solo dire che Marco Tronchetti Provera e' un mio amico, e' una persona perbene, e' un vicepresidente di Confindustria e mi sembra che in questa vicenda sia parte lesa". Capito? Parte lesa.
Solo alla Juve non si poteva non sapere delle malefatte di Moggi e Giraudo, trascinando di conseguenza all'inferno anche la società e tutti quanti noi ingenui e tontoloni che non ci eravamo accorti del torbido inganno messo in atto dalla Cupola(!).
Nel caso del signor Afef, il fatto di presiedere una compagnia marcia fino al midollo non si concretizza in effetti collaterali negativi per lui o per la sua azienda, ma anzi ne autorizza, secondo l'uomo nel bagagliaio, la richiesta di risarcimento quantomeno morale, se non addirittura materiale. Si vedrà.
Gianfranco Funari, che per chi non lo sapesse iniziò la propria carriera come cabarettista al mitico Derby di Milano, durante il suo spettacolo ripeteva una battuta che non doveva affatto piacere all'establishment dell'epoca, visto che eravamo all'inizio degli anni settanta. Recitava più o meno così: "Storia del volo umano: da Icaro a Pinelli". Feroce e geniale allo stesso tempo, almeno per chi come me ama il sarcasmo senza veli.
Il 21 luglio, dicevo all'inizio. E' stato l'anniversario di uno degli effetti collaterali del marcio che avanza, qui nell'Italia dei furbetti e dei salotti buoni. La scomparsa di Adamo Bove. E' praticamente dal 2006 che non se ne parla più, e forse tanti non ricordano neppure chi fosse.

Sicuramente, uno tra Icaro (quello a destra nella foto) e Pinelli. Chi vivrà, vedrà (forse).

1 commento:

Enrico Ballostro ha detto...

Mi vien da vomitare ! Mi alzo domani alle cinque del mattino per continuare la penosa serie di sei/due che ormai da ventun'anni mi rende la giornata di merda ! Lo faccio per millequattrocento euro al mese e se penso che questi "virus" ne maneggiano milioni ogni giorno parandosi il culo a vicenda,l'unica cosa che mi viene alla mente è che forse le rivoluzioni andrebbero fatte sino in fondo e rimpiango il tempo in cui l'Avvocato a certi tipi di Milano li mandava a dar via il culo!Ma comunque mi và meglio che a Bove ....perlomeno sono ancora vivo!


Ciò che che preoccupa di più noi "mortali" è che personaggi della risma di Montezuma presiedano l'unione dei bauscia, ma vedendo di che risma è l'elettorato ( Provera,DellaValle....ecc. )che ha collaborato a porlo sul trono, vien da pensare che il futuro di chi veramente produce sia legato ormai ad una tenue speranza..........che qualcuno dall'aldilà torni sulla terra come un messia ad annunciare a questa accozzaglia di banditi un prossimo soggiorno a nostre spese nelle patrie galere.......Afef compresa !