mercoledì 12 settembre 2007

Ti amo lo stesso?



Dal sito Feltrinelli:

Descrizione: "Juve ti amo lo stesso" è il racconto liberatorio di uno juventino doc che ha dovuto subire l’onta del processo e della retrocessione in serie B della sua squadra del cuore. Lo ha scritto il giornalista più bianconero di tutti, Roberto Beccantini, celebre firma della «Stampa» e commentatore di Serie A su Canale 5, e la scelta non è casuale: Beccantini infatti è stato l’unico giornalista juventino ad aver denunciato, molto prima della magistratura, la pericolosa deriva che il sistema-calcio stava prendendo. E lo ha fatto indicando alcuni dei responsabili per nome e cognome. Forte della sua battaglia professionale, Beccantini ora si lascia andare a un vero e proprio canto d’amore per la Signora del calcio italiano. Perché né Moggiopoli né un anno di serie B possono cancellare il sentimento che si prova davanti alle straordinarie imprese e ai grandi campioni che le hanno compiute infilando la maglia a strisce bianche e nere. Perché la Juventus è qualcosa che resta nel cuore, comunque vadano le cose. Beccantini parte dall’attualità, analizzando errori e leggerezze compiute dalla società torinese, e ragiona a mente fredda sugli eventi giudiziari che hanno stravolto il calcio italiano. Poi, però, si abbandona alle ragioni del cuore ripercorrendo le grandi imprese (gli scudetti degli anni Ottanta, la Champions League e la Coppa Intercontinentale), i grandi campioni (Del Piero, Baggio, Zidane, Zoff) e i grandi uomini che hanno fatto grande la squadra (Scirea, Furino, Boniperti, l’Avvocato). Un lucido inno di passione per la squadra più amata e più odiata del calcio italiano.

Ebbene sì, la prima firma sportiva dell'organo di partito ha scritto un libro "d'amore", o almeno così sembrerebbe, sulla Juventus. Uso il condizionale perchè credo che nemmeno con gli occhi sbarrati dai divaricatori, come l'Alex di Arancia Meccanica, subirei la tortura di leggerlo. Mi basta constatare periodicamente su La Stampa che, di juventino, questo giornalista così ben disposto a cospargersi il capo di cenere ha ben poco, per non dire nulla. E' terribilmente simile a tanti sedicenti tifosi nei quali ci si imbatte frequentando i forum bianconeri, i quali si atteggiano e parlano di calciopoli come se le uniche verità su questo pianeta fossero quelle dette dalla TV.
Se poi Beccantini avesse avuto il buon gusto di leggersi la descrizione del suo libro, almeno su quel triste "Moggiopoli" anzichè "Calciopoli", qualcosa avrebbe dovuto obbiettare, credo.
E' moralmente inaccettabile, secondo me, che a comportarsi così siano coloro i quali l'informazione dovrebbero farla, non subirla. O peggio, farla subire ai propri lettori. Non a tutti, comunque. Sappiatelo.

P.S. C'è di meglio, e molto, per chi ancora non avesse le idee chiare su quell'estate 2006: per esempio il libro di Emilio Cambiaghi. Cliccare per credere.

4 commenti:

Enrico Ballostro ha detto...

L'impressione,di primo acchito,è che il fraudolento giornalista sportivo in oggetto stia tentanto di cavalcare l'onda della ricca bibliografia che da un'annetto a questa parte sta, tra un successo e un flop,tentando di risvegliare dal torpore post-calciopoli tutta l'opinione pubblica ed in particolare le moltitudini bianconere narcotizzate dall'effetto "Rossi".
Il salire sul carro dei "veristi" con un titolo ad effetto è sicuramente un'astuta operazione per far denari in maniera comoda e peraltro subdola.
Ma esiste anche una seconda ipotesi da considerare.......sto Beccantini è forse solo un deficiente ???

Con affetto

Anonimo ha detto...

la seconda ipotesi è la più veritiera...

Anonimo ha detto...

ho letto le sue risposte agli utenti di vecchia signora e ho avuto l'impressione che sia molto filo-societario, soprattutto riguardo a farsopoli.

Trillo ha detto...

Infatti.
Se un giornalista sedicente juventino de La Stampa non informa correttamente su farsopoli, non mi riesce così facile prendermela con la carta da culo rosa (non solo, perlomeno).