domenica 16 dicembre 2007

Mamma posso andare a giocare? Sì, ma prima finisci i compiti.


La definizione cambierà a seconda di dove e quando siete stati ragazzini, ma chi di voi non ha giocato almeno una volta a ce l'hai, oppure a sfiga della suora, dove la parola magica ti rendeva immune nei momenti di difficoltà e faceva ripartire il gioco daccapo?
Qui da noi, quando eri con le spalle al muro, esclamavi pugno, oppure Svizzera. Quella era la parola magica.
Un po' la versione rapida del tocco libero tutti a nascondino, dove con un colpo solo rimettevi in gioco tutti i tuoi amici, obbligando il malcapitato di turno a stare sotto un'altra volta e contare fino a cento, per poi ricominciare a cercare come un disperato tra i cespugli, dietro alle auto parcheggiate o nel cortile del condominio vicino.
I due eroi dello stato, che già mi erano sembrati grotteschi a sufficienza quando pubblicai questo post lo scorso 12 luglio, devono essere rimasti un po' bambini.
Si mormora che sabato mattina, mentre una discreta folla di giornalisti e curiosi attendeva l'arrivo di volti noti per l'udienza preliminare del tanto sospirato processo a calciopoli, i due strani signori (foto) in braghette corte, canottiera a righine e moccio al naso siano arrivati di corsa al palazzo di giustizia, sghignazzando come due Pierini prima di una marachella.
Uno (quello a destra nella foto) era lievemente attardato, a causa della panza da abuso di merendine e gnocchi fritti, così ha lanciato il testimone al compagno più in forma, che con una presa plastica lo ha afferrato per poi sferrare l'allungo decisivo verso la meta. Tocco libero tutti!!!
Il testimone era composto da un faldone contenente nuove intercettazioni telefoniche riguardanti Luciano Moggi, effettuate nel periodo che va dall'autunno 2006 alla primavera 2007.
Dopo un'indagine durata anni, con intercettazioni telefoniche che per il solo Moggi si dice ammontino a ben 100.000 unità, dopo che quell'indagine aveva consentito di formulare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 37 persone, dopo, dopo, dopo.
Insomma, la mattina che finalmente i due mocciosi a scoppio ritardato avrebbero potuto esporre in vetrina la loro preziosa couvette di merce accusatoria e probatoria, per dare inizio al gioco della vita oltreché al raccolto del secolo, dopo tanto tempo trascorso a seminare, questi che fanno? Allungano i tempi del gioco, esclamando inaspettatamente le paroline magiche: Svizzera! Pugno!
Se ne arrivano con altra carta da visionare, classificare, valutare, integrare, pesare, addebitare, per poi eventualmente ricominciare a giocare.

Una curiosità: visto che siete già grandicelli (nonostante le apparenze), avete mai pensato di andare a lavorare?

1 commento:

francocausio ha detto...

Quei due continueranno a giocare a subbuteo, con i soldi ed i sentimenti della gente come Noi perchè hanno capito che le luci della ribalta pagano...e bene non rischiando nulla della loro inutile esistenza per curare ,come dovrebbero, i veri mali della mia città,Napoli,che,ormai ferita a morte,emana solo un'acre odore! Fra qualche tempo ,li vedremo in politica e nei salotti buoni ,dove racconteranno di come hanno tenuto sotto scacco l'ultima Regina tenendone i suoi ministri più capaci,più prestigiosi e più rappresentativi ostaggio della loro sete di protagonismo:sono eroi per caso e per calcolo...