sabato 3 novembre 2007

Me lo regge, per favore?


La telegiornalista chic (foto), dopo essersi formata con il Grande Fratello di Salvo, Rocco e Taricone, ha imparato a volare.
Intervistando Luciano Moggi, ha inanellato domande profonde e illuminanti, vista la dubbia provenienza morale dell'intervistato.
La vetta di questa montagna della cultura col sorriso fisso (e finto), si è materializzata quando con l'aria finto-stupita ha domandato: " Moggi... Quattrocento telefonate al giorno! Ma come faceva a fare la pipì?"
Il direttore, che per età potrebbe essere mio padre e di sicuro non possiede le battute dell'Avvocato Agnelli, ha risposto come qualsiasi uomo della sua generazione avrebbe probabilmente risposto.
Da quella risposta, la telegiornalista ha avuto le conferme che si aspettava, lei che non ha preconcetti non avendolo mai incontrato, sulla personalità del Direttore: "Lei, in effetti, ha proprio degli atteggiamenti da Padrino".
E giù a battibeccare per dieci minuti di fila, con lo spettatore indeciso se spegnere la TV o chiamare un'ambulanza con lo psicologo a bordo.
Quando però il Direttore ha tirato in ballo intercettatori illegali e spioni, la telegiornalista ha finto (essendo finta) di cascare dalle nuvole, come se non sapesse a chi e cosa Moggi si riferisse.
Vede, signora Bignardi, non c'entra quasi nulla il pallone. Ciò di cui Moggi parlava, riguarda un'inchiesta della procura di Milano sulle centinaia di migliaia di intercettazioni telefoniche illegali, fatte dalla Telecom per anni e anni a danno di politici, militari, finanzieri, industriali, giornalisti, ecc. ecc.
Anche ad arbitri e calciatori, certo, ma questo è il meno - pensi un po' - di fronte alla fogna che le ho appena descritto. Lei che è telegiornalista in una rete di proprietà della Telecom, non ne sapeva nulla?

Si informi, legga, si documenti. Pensi che fortuna, essere donna: potrà farlo anche da seduta, mentre fa la pipì.

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