martedì 13 novembre 2007

A volte ritornano.


Salvo colpevoli ritardi nella presa di coscienza di quanto lo Ju29ro Team va ripetendo da un anno, non vi sarà sfuggito l'ennesimo tassello di un mosaico il quale, anziché consolidare la struttura di calciopoli, aggiunge altra dinamite alle sue fondamenta.
Il membro del nuovo-ma-vecchio-ma-nuovo calcio pulito Claudio Pasqualin (foto), procuratore di lungo corso con la memoria corta, ha pomposamente affermato che i commenti sul suo assistito Sebastian Giovinco lo riempiono di orgoglio.
Considerato che i meriti dell'avvocato udinese si limitano al possesso della sua procura sportiva, al suo posto avrei manifestato in maniera più terra terra la prospettiva di fare cassa (Giovinco ha 20 anni ed un futuro con ottime prospettive), lasciando l'orgoglio a chi lo ha messo al mondo o, perché no, a chi lo ha formato e svezzato sui campetti di calcio.
Nulla di nuovo sotto il sole, nel mondo del calcio le parole sono come la nuova Juventus in Lega: senza peso.
La riapparizione improvvisa di Pasqualin al di fuori del salotto televisivo della Domenica Sportiva, mi ha ricordato una delle dichiarazioni più rumorose - e al tempo stesso ignorate - dell'anno scorso. Proprio dal pulpito della Domenica Sportiva, questo alfiere dell'esercito più nefasto tra tutti gli eserciti del mondo del calcio - quello dei procuratori - attaccava il sistema Moggi salutando come una benedizione la tempesta di calciopoli ed il suo effetto purificatore.
Senza scomporsi troppo, come spesso gli succede quando apre il libro dei ricordi, il Direttore gli rammentò di quella volta che, per concludere la cessione del suo assistito Paolo Montero alla Juventus, Pasqualin avanzò con disinvoltura allo stesso Moggi una proposta: non dire a Montero che la Juventus mi paga la provvigione sul trasferimento, così posso chiederla anche a lui.
Non mi risulta siano seguite querele o smentite nonostante l'accusa di Moggi, rivolta ad un avvocato prima ancora che a un procuratore sportivo, risulti particolarmente grave.
Probabilmente, quando i venti giustizialisti di calciopoli soffiavano ancora forte, si contava sul fatto che ogni cosa detta dal Direttore non valesse nulla, specialmente agli occhi e alle orecchie dei sudditi delle gazzette stampate o teletrasmesse.
Credo che oggi sarebbe il caso di rinfrescare la memoria a tutti quanti, se non altro perché nessuno dei nuovi-ma-vecchi-ma-nuovi protagonisti dello spettacolo (praticamente tutti), pensi di rivolgersi sempre e comunque ai sudditi un po' appannati delle stesse gazzette, bianche o colorate che siano.
Un consiglio: fate come noi juventini. Se avete qualcosa da dire, ditelo. Se da dire non avete nulla, rimanete in silenzio e aspettate che qualcosa accada. In fondo, la farsa di calciopoli finora noi l'abbiamo subìta, senza alternative ma con molta dignità. Fatevene una ragione. Ci sono buone possibilità che prossimamente possa toccare a voi.

Nel frattempo, sarebbe dignitoso che rimaneste in silenzio.

Nessun commento: