Dicevano che non c'era mai contraddittorio.
Così per l'intervista di ieri a Luciano Moggi, su Canale Italia, l'ex ragazzino insolente Pierluigi Diaco ha invitato in studio due personaggi dall'indubbia carica velenosa: Roberto Renga de Il Messaggero e Riccardo Luna, direttore de Il Romanista (nella foto, da sinistra a destra, i tre giornalisti).
La cronaca dell'incontro.
Parte subito Luna, affermando che Moggi chiamava gli arbitri. Balla.
Attacca Renga, affermando a sua volta che Moggi comandava i giornalisti. Ammesso e non concesso che sia vero, è difficile stabilire se sia più puttana chi comanda o chi si lascia comandare, e comunque la questione non giustificherebbe la distruzione della Juventus sancita dalla geronto-squadra della Caf.
Riparte Luna: Perché la sera di Juve Roma chiamò Racalbuto a mezzanotte e mezza? Celo-celo-celo-manca, come per le figurine. Aspettiamo l'intercettazione.
Renga: Lo dicono tutti (mi ricorda qualcosa), il più bravo è quello che sa corrompere meglio.
Diaco: questa affermazione è pesante.
Renga: non ho detto corrompere, ho detto strizzare l'occhio. Tre banane si alzano dal cesto della frutta che ho sul tavolo e mi guardano stralunate: ma che cazzo dice? Ha detto corrompere, l'abbiamo sentito anche noi! Zitte, state zitte, rispondo io. Parlo anche con le banane ora: spero solo che mia moglie e mio figlio stiano dormendo.
Moggi: Copelli parlava con Meani e con quelli dell'Inter, è nelle intercettazioni. Cosa dovrei pensare io che a Torino ho perso la Supercoppa con un gol valido di Trezeguet annullato da Copelli? Secondo lei è verosimile che le cose siano andate sempre e soltanto come hanno scritto i giornali? Che l'Inter non telefonasse mai a nessuno?
Luna: io mi fido di quelle intercettazioni, secondo me l'Inter non ha fatto telefonate quell'anno.
Moggi: Mazzei e Bergamo sostengono che Facchetti telefonava eccome.
Luna: Ma si può parlare di un morto? Di un galantuomo come Facchetti? Difendersi parlando di una persona che non c'è più? Le tre banane nel cesto della frutta ridono.
Moggi: visto che lei, Luna, ha parlato di macchine (gli sconti aziendali Fiat fatti avere a Pairetto), come mai non ha detto che anche al suo vice Campanella facemmo avere due auto con lo stesso sconto del 23 percento?
Luna: Campanella è morto di tumore due anni fa, come fa lei a difendersi parlando di persone che non ci sono più?
Moggi: Non sapevo fosse morto, mi scuso con i familiari, ma ha comunque preso due auto con lo sconto del 23 percento.
Luna: Beh? Non è mica un reato! Lei Moggi parla di di un morto. Ci sono i familiari che ci ascoltano! Moggi, lei non è mai caduto così in basso. Le tre banane piangono a dirotto.
Diaco: vicenda Lapo. Lapo ha fatto il suo nome, che cosa risponde? E Moggi gli spiega che Lapo il suo nome non l'ha mai fatto.
Questa cosa la sappiamo tutti, aggiungo io, ma Diaco è un giornalista quindi non ha alcun dovere di sapere le cose di cui parla nelle sue trasmissioni. Ci mancherebbe, che giornalista sarebbe se si informasse prima di informare gli altri?
Luna: non se ne può più di questo calcio. Finalmente arriva il 3° tempo, ci si stringe la mano alla fine della partita. I tifosi non devono più avere paura di furti. Le banane nel cesto iniziano a menarsi come scaricatori di porto ubriachi.
Luna: Perché Moggi frequentava Geronzi? Ha scritto il Messaggero che lei nel 2005 ha incontrato Rosella Sensi e Geronzi per fare entrare suo figlio nella Roma.
Moggi: è falso.
Luna: Ma l'ha scritto il Messaggero!
Le banane: hai rotto i coglioni! Ha detto che è falso! Chi cazzo se ne frega se l'ha scritto il Messaggero? Hai detto il Messaggero, mica il Messia. Ti ha risposto che non ha mai fatto quella richiesta né incontrato quei due per fargliela. Anche le banane è riuscito a fare incazzare.
Luna: a Napoli siete in 37 con la richiesta di rinvio a giudizio, ma Moggi è il capo dei capi. L'ha detto la procura di Napoli. Io non voglio vedere mai più slealtà!
Siccome non vuole mai più vedere slealtà, questo essere che oltre a fare ribrezzo sul piano intellettuale, è talmente brutto da sembrare un incrocio tra Dario Argento e Olivia la fidanzata di Braccio di Ferro, riparte a testa bassa:
Luna: all'assemblea degli azionisti Boniperti ha detto che con quello che aveva fatto Moggi, vi è già andata bene a non essere finiti in serie C.
Moggi: non ha fatto il mio nome, le farò avere il verbale dell'assemblea.
Luna: ce l'ho.
Le mie tre banane: allora prima di parlare leggilo, testa di cazzo.
Due perle in sequenza quando sta per finire il tempo a disposizione: una di Olivia che non sa più cosa domandare per dare sfogo alla propria libidine repressa:
E' vero che lei è proprietario di una ventina di immobili a Roma?
Moggi: non so nemmeno come siano fatti venti immobili a Roma.
Le mie tre banane: ma a te, se comunque fosse, che cosa cazzo te ne frega, tanto per dirne una?
Renga, passando a dargli del tu e con l'espressione di chi ha capito che il tentativo di mettere il Direttore alle corde è fallito anche stavolta:
Il tesoretto ce l'hai?
Ah ah ah... che ridere.
Luna: Moggi, si sente responsabile degli stadi vuoti?
Le mie tre banane: hai mai pensato, Olivia, che degli stadi vuoti siano magari responsabili quelli che devastano la sede del Coni, quelli che hanno fatto sospendere un derby dicendo che un poliziotto aveva ucciso un ragazzino quando non era vero, e per farlo sono entrati in campo allo stadio Olimpico come fossero una delegazione di diplomatici in visita alla sede delle Nazioni Unite? O che gli stadi fanno cagare, che i biglietti costano un po' troppo per quello che ti viene offerto in cambio, che la farsa di calciopoli poteva essere un toccasana per un mondo pieno di difetti solo nella mente di coloro che vorrebbero ma non possono? E non possono oggi come non potevano prima non perché qualcuno glielo impediva, ma semplicemente perché non erano in grado e non lo sono nemmeno ora, nonostante continuino ad avere garantita la partecipazione allo spettacolo pur non possedendo i requisiti necessari previsti dal regolamento?
Più che un contraddittorio, quello di ieri sera sembrava il tentativo di due babbuini di violentare una balena. A suo modo, per chi conosce un pochino le carte di calciopoli, è stato anche divertente.
Una cosa però è apparsa lampante anche stavolta: ci puoi mettere il contorno che ti pare, puoi invitare sugli spalti tutti, oppure nessuno, solo balene o solo babbuini. Puoi urlare, o parlare sottovoce, puoi aggredire o provare a ipnotizzare chi non vedi l'ora di cancellare per sempre. Puoi fare quello che ti pare, un babbuino non potrà mai trombarsi una balena, e nemmeno due. E' contro le leggi della natura, ma soprattutto è contro le leggi della fisica. Quindi non si tromba.
Al limite, tanti babbuini potrebbero divorarne la carcassa, il giorno che qualcuno quella balena riuscisse ad accopparla. Per ora i babbuini, tutti i babbuini, dovranno mettersi il cuore in pace e tenersi la fame.
Io, che non sono bastardo come qualcuno crede, posso contribuire ad alleviare le loro sofferenze. Se vogliono, possono prendersi le mie tre banane dal cesto.