sabato 21 luglio 2007

Almeno Tu Nell'Universo


Lo hai detto tu, non molto tempo fa, con quella sincerità che segna la differenza tra gli uomini veri e quelli piccoli piccoli. Se fosse rimasto Capello, l'anno scorso me ne sarei andato.
Io sarò sincero come lo sei stato tu. Oggi, col senno di poi, preferirei vederti con una maglia della Premier League inglese, e la terza stella sulla nostra.
Ma è andata come è andata, con un lampo micidiale (foto) prima del buio totale, per noi juventini. Allora ti scrivo queste poche righe, perchè almeno tu possa provare a metterci del tuo, come sempre, in questo matrimonio (speriamo) senza fine.
Quando nei primi anni novanta mi abbonavo alla Juventus, praticamente lo facevo per vedere Roberto Baggio. Quanto mi incazzai quell'estate del '95, quando la giovane Triade gli imburrò lo scivolo e lo spinse al Milan. Ma come, si vende uno così a ventotto anni? Oggi, sempre con il senno di poi, è facile dire che ne valeva la pena, perchè lo scettro sarebbe toccato a te.
Ci saremmo accorti ben presto di quanto fosse facile per la Triade vendere i talenti, quasi mai a torto, oltretutto. Non Alex.
I maligni dicono che l'infortunio al ginocchio ti salvò da un destino simile a quello di Baggio e Zidane, ma lasciali parlare. Rinnovasti il contratto con la gamba ingessata e il morale pure. E non fu l'ultimo. Oggi qualcuno pensa forse di metterti alla prova ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, come se servissero i cartelli per sapere dov'è il sole.
Io te lo auguro di cuore di andare ai prossimi mondiali. E di giocare, segnare, lottare per novanta minuti e anche di più, sempre. Tra l'altro, un Del Piero di diciannove anni non ce l'abbiamo mica, non nascono sugli alberi.
Ma porta pazienza, se puoi, ancora una volta. L'ultima volta. Insomma, mettici del tuo.

Quasi sempre, è bastato per farci volare.

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