venerdì 27 luglio 2007

Luca, non ti sarai mica arrabbiato?


Cosa ci sarà di strano, se qualcuno si è fregato i progetti della monoposto più amata dagli italiani per farli vedere ai rivali della McLaren Mercedes?
"Non finisce qui", ha dichiarato l'uomo dal doppio cognome che fa fine e non impegna (quello nel bagagliaio, qualche post più in basso). In uno sport (?) dove il fatturato di una sola Casa Costruttrice è talmente grande da fare impallidire una manovra finanziaria nostrana, ha senso stupirsi del finale a taralluci e vino? Se è vero che il calcio ha iniziato a marcire dalle sue radici con l'avvento dello scopo di lucro, appare puerile pestare i piedi per terra davanti al tentativo, diciamo ardito, di avvantaggiarsi sugli avversari per conseguire il successo finale, in una disciplina dove le Società partecipanti hanno il lucro come fine unico della propria esistenza e qualche decina di migliaia di dipendenti a libro paga.
Siccome non mi piace gridare allo scandalo ogni volta che una sentenza non sorride ai miei desideri, stavolta voglio prendere per buona la decisione del collegio giudicante a quattro ruote. Quindi la McLaren, in virtù della sua storia e della sua sportività, è innocente. In una parola, così di moda ultimamente: onesta. Come l'Inter della persona perbene Moratti, grande amico di Montezuma, il quale mai si sognerebbe di rubare qualcosa a qualcuno, sia essa un progetto o uno scudetto. Vabbè, uno scudetto magari sì, che sarà mai?

Ma un progetto no, quello no. Anche perchè non avrebbe nessuno in grado di spiegarglielo.

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