giovedì 26 luglio 2007

Armiamoci e partite.


Ha raggiunto la squadra per dare la carica (ebbene sì, lui) in vista della stagione che inizierà tra circa un mese.
Il glaciale Yaki (foto imbarazzante), sembra tentare un approccio con la filosofia del fratellino minore, del quale indossa uno dei motivi esistenziali, l'occhiale da 1007 euro. Una vera chicca, davvero.
Dice che "questo è un momento delicato della stagione" e che "sta nascendo un bel gruppo". Siamo tutti contentissimi, visto che sarà realisticamente durissima reggere l'urto con squadre già rodate dagli anni e imbottite di campioni oltre ogni limite. Per colmare quel gap che non conoscevamo da una dozzina di anni, suggerisce ai tifosi, a noi tutti, di stare ancora più vicini alla squadra, quasicchè un attimo di lucida consapevolezza gli avesse svelato che non è ancora così.
Le immagini (poche) del ritiro di Pinzolo e dell'amichevole con la Cina olimpica (nessuna), testimoniano un calore ed un affetto che, francamente, non ricordo di aver visto neppure durante i ritiri degli anni d'oro, quando la Juve si radunava tirandosi appresso un rimorchio carico di trofei vinti la stagione precedente. Nulla, insomma, lascerebbe pensare ad una disaffezione da parte del popolo bianconero per i colori del cuore. Tranne che nella sua testa. Nella testa di qualcuno che non ha sicuramente perso il sonno ma, mi piace pensare e sperare, qualche senso di disagio ripensando alla vita e alle parole di suo nonno riesce ancora a provarlo.
Effettivamente stavolta l'istinto ti ha detto bene, perchè non siamo in pochi ad avere ancora molto da ridire, nonostante il desiderio di vedere la palla al centro per imprecare o gioire durante quell'impagabile ora e mezza più recupero.
Credo sia per questa ragione che il bagno di folla vissuto fin qui dalla nuova Juve, sia percepito come qualcosa di incompleto nonostante le apparenze. Ancora privo di quel non so che, impalpabile ma dannatamente grande per essere ignorato. L'affetto di quelli come noi, ancora fermi ad aspettare un cenno di aiuto in un momento delicato della stagione, quando un bel gruppo c'era già.

Che momento. Era il luglio scorso.

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