giovedì 17 gennaio 2008

Lettera aperta a Roberto Beccantini.


Egregio Signor Beccantini,
le scrivo permettendomi di suggerirle la lettura di questo articolo, che se anche non raggiunge le vette di purezza (perlomeno nella forma) di un Ormezzano, tanto per citare un giornalista "tecnicamente" a lei caro, se non altro, rispetto ad un Ormezzano qualsiasi, rivela fatti oggettivamente indiscutibili, e li rivela senza il fastidioso fardello del livore anti-qualcuno/anti-qualcosa che spesso accompagna noti e quotatissimi suoi colleghi senza pudore.
Non posso credere che il silenzio totale della stampa italiana nei confronti di anomalie come quella del doping amministrativo (che qualcuno di nostra conoscenza denunciava, inascoltato, in tempi non sospetti), sia frutto di qualcosa di diverso dal doloso tentativo di tutta la stampa di affermare come verità (anzi: come alibi), a chiusura di un periodo storico, quella penosa sequenza di abominii giuridici e democratici senza appello che rispondono al nome di Calciopoli.
E' intollerabile, per un paese che si voglia definire serio e democratico, che un mondo come quello del calcio, con i suoi attuali protagonisti, possa venire descritto come qualcosa di ancora migliorabile e perfettibile - certo - ma comunque molto più limpido, sereno e finalmente libero di giocare le sue partite (partite in tutti i sensi) "ad armi pari", grazie alla purga mortale rifilata a Luciano Moggi e Antonio Giraudo, cioè alla Juventus.
I processi sportivi hanno dimostrato (sentenze alla mano) l'infondatezza dei teoremi grazie ai quali la Juventus è stata, di fatto, eliminata dal campo di gioco.
In quello penale, l'unica possibilità della procura di Napoli di non cadere nel ridicolo, sarà verosimilmente quella di accompagnare la vicenda verso il viale della prescrizione, magari dopo un primo grado alla Giuseppe Casalbore, del quale ricorderà anche lei gli atteggiamenti da film poliziesco anni '70 emersi durante il processo doping, quello che portò alla sentenza di primo grado, intendo.
Oggi (con la procura federale penosamente bloccata in attesa di non si sa cosa), di processi sportivi in merito alle irregolarità amministrative di (quasi) tutti, ancora non si ha notizia. Non esistono.
Ma che i parametri richiesti per partecipare ai campionati siano stati rispettati solo per mezzo di operazioni fittizie e soldi finti, è un fatto noto e certificato dalla stessa COVISOC, la quale nel 2006 bocciò la situazione economica dell'Inter, per esempio, senza tanti se o tanti ma.
Come e perché l'Inter quell'anno aggirò l'ostacolo, è altrettanto noto a tutti.
Voi giornalisti avete l'obbligo morale, etico e deontologico di raccontare queste cose a nove colonne, fino a quando le persone preposte a farlo non avranno risolto quelle palesi irregolarità, comminando le giuste sanzioni a tutti coloro i quali hanno trasgredito le regole indossando pure la corona di onesti e vessàti.
Quei titoli a nove colonne che, non più tardi di un anno e otto mesi fa, non faticavate a pubblicare sulle vostre testate - per raccontare amenità raccapriccianti, buone solo per sfasciare delle famiglie in cambio del pruriginoso quanto incivile voyeurismo soddisfatto del "popolino", per dirla alla Enzo Biagi -, meriterebbero altrettanto spazio oggi, in cambio di qualcosa che magari non è altrettanto pruriginoso, ma certamente farebbe meglio il paio con una civiltà degna di ritenersi tale. Quel qualcosa ha un nome solo: credibilità.
In fondo, stiamo chiedendo a chi di mestiere fa il cronista, di essere credibile.

E' umiliante, per noi, chiederlo. Dovrebbe essere umiliante, per voi, non esserlo.

Nota della redazione di ju29ro.com: questa è una lettera, ora pubblicata in forma "aperta", che Trillo ha inviato al giornalista Beccantini in forma privata oltre due giorni addietro. Beccantini è solito rispondere prontamente alle mail che riceve, ne abbiamo prova da utenti e discussioni presenti sul forum j1897.com. Spesso le sue risposte non seguono la traccia del tema che gli viene proposto, ma risponde. Questa volta non lo ha fatto perchè sembra, secondo quanto riferitoci da un amico, abbia un serio impedimento a farlo. Aspetteremo la sua risposta e gli formuliamo i nostri auguri. CONTINUA...

1 commento:

Calabrone ha detto...

Spesso do una cliccata e faccio una visitina per vedere se l'infame a risposto, ma niente da fare...

mi piacerebbe leggere l'articolo che ad inizio lettera ne suggerisce a Beccantini,la lettura.

Come pure, mi piacerebbe leggere quella parte che lei scrive:CONTINUA.

Qualora questa mia dovesse capitare sotto i suoi occhi, riceva un cordiale saluto.

France Calabrone
calabrone13@gmail.com