mercoledì 2 gennaio 2008

Carcinomi.


Non paghi delle intercettazioni illegali con le quali da anni tengono per le palle una nazione (il che la dice lunga sulla qualità della classe dirigente di quella nazione), i carcinomi della libertà passano alle fasi successive del proprio piano di espansione.
No, non c'è alcun riferimento politico con "la" (oppure "le") libertà di stampo Berlusconiano. Qui si parla di libertà nel vero senso della parola, quella che dovrebbe consistere (uso il condizionale, ahimè) nel non essere invasi o prevaricati all'interno dei propri spazi vitali, prima ancora che nel diritto di fare o non fare ciò che si desidera.
Vi riporto quanto ho letto sul sito dedicato agli abbonati Fastweb, a proposito di quell'azienda sponsor, tra le altre cose, dei tornei professionistici di calcio italiani, nonché della squadra a strisce nerazzurre di Onestopoli. Squadra che può vantare, almeno per ora, ma con buone probabilità di migliorarsi in tal senso, due pregiudicati con sentenza passata in giudicato: uno in panchina (Gabriele Oriali) e uno in prestito al Torino Calcio (Alvaro Recoba).

SEGNALAZIONI
STOP ALLE TELEFONATE INDESIDERATE!
Gentile Cliente, ti ringraziamo per il tuo prezioso aiuto!
Grazie alle numerose segnalazioni ricevute, in merito all’operazione invasiva posta in essere da Telecom Italia verso i clienti FASTWEB, le autorità competenti, in brevissimo tempo, hanno avviato un’indagine sul caso.
Se anche tu quindi, sei stato contattato da altri operatori, in particolare da Telecom Italia e non hai ancora avuto modo di segnalarcelo, fallo immediatamente: ci penserà FASTWEB a risolvere il problema!
Nello specifico, ti ricordiamo che trattasi di un'attività condotta tramite ripetute telefonate, effettuate da incaricati di Telecom Italia verso i nostri clienti nell'intento di convincerli a cambiare operatore. Non è, tra l’altro, la prima volta che l’operatore suddetto si trova al centro delle cronache a seguito di iniziative di questo tipo, iniziative tra l’altro, già sanzionate dalla Corte di Appello di Milano con sentenza del maggio 2006.

A seguito di questa premessa, un breve questionario da compilare ed inviare a Fastweb, dal quale si evince, guarda un po' che novità, che gli spioni perdono il pelo ma non la cornetta geneticamente modificata. E nemmeno il Tiger Team, anche se questi, più che a delle tigri, assomigliano a dei cinghiali ad un pranzo di gala.
Roba tipo:
Gli operatori incaricati da Telecom si sono rivolti a te sapendo già che sei un cliente Fastweb?
Sapevano già che tipo di abbonamento avevi sottoscritto?
Sapevano già che tecnologia (fibra ottica o ADSL) utilizzi per i servizi Fastweb?
Gli operatori incaricati da Telecom hanno fatto apprezzamenti o dato valutazioni sulle capacità tecnologiche e sulla convenienza economica dei servizi Fastweb?
Ora, cari amici gobbi ma non solo, la domanda del nuovo anno è: quanto tempo deve ancora durare 'sta barzelletta della Telecom che fa e disfa e rompe i coglioni al mondo intero impunemente, come non succedeva, probabilmente, nemmeno ai tempi dell'ex Unione Sovietica?

E' mai possibile che qui a Bananolandia non basti spegnere la TV per uscire dal virtuale e prendersi una boccata d'aria - non dico pura, ma almeno respirabile - manco fossimo al Truman Show?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bè però Fastweb non dice che anche i suoi operatori intasano di telefonate i clienti telecom. In un mese mi hanno chiamato 5 volte. L'ultima li ho mandati a.....

Ciao, Luca

Trillo ha detto...

Qui il problema non è (solo) rompere i coglioni alla gente telefonando all'ora di cena per proporre contratti che magari non ti interessano.
La cancerogena Telecom, in più rispetto a tutti gli altri, ha il pregio di sapere tutti i fatti tuoi e miei e di ognuno, come già ampiamente dimostrato dalle inchieste della procura di Milano sulla mitica security spiona capitanata da Tavaroli & C.
Il rapporto tra la gravità di questi fatti e la scarsa (per non dire inesistente) attenzione rivolta dai media alla vicenda ed ai suoi sviluppi, è qualcosa che urta il più elementare senso del diritto e della democrazia.
E' una vergogna degna di un paese del quarto mondo.