Su j1897.com, l'utente Drago di Cheb apre un topic "di alleggerimento", intitolandolo FARSOPOLEIDE, PER CHI VUOLE DIRLO CON IL SONETTO.
Parte subito, mostrando un' insospettabile vena poetica, con una serie di versi dedicati a Moggi, Zamparini, Zazzaroni e Palazzi.
Il giochino evidentemente piace, tanto che cominciano ad arrivare rime e commenti dedicati a questo o quell'altro. Tutto sembra scorrere via liscio quando ad un certo punto, come spesso accade, la quiete viene interrotta dall'avvento del solito, immancabile, esaurito onesto.
Cosa spinga il tifoso interista medio a frequentare i forum bianconeri, è un mistero che probabilmente mi porterò nella tomba insieme alle tante ombre della vicenda Moro (che non è il difensore del Chievo ma il compianto presidente della DC).
Quando la Juve era la Juve (e non questa cosa ridi e lascia ridere che è diventata oggi), avrei avuto tanta voglia e interesse di bazzicare i forum interisti quanto di scrivere un saggio sul perché i piccioni riescano sempre a cagarti sul lunotto della macchina quand'è appena uscita dall'autolavaggio. Ma non siamo tutti uguali, per fortuna.
Così, dicevo, l'esaurito onesto si materializza all'improvviso e con aria saccente ammonisce il gruppo: "Sapete com'è un sonetto?!"
Per un attimo, i peggiori ricordi della mia adolescenza sono piombati sulla scrivania come tanti chicchi di grandine. Me lo immagino così, l'esaurito letterato, con la faccia devastata dai brufoli, le lenti degli occhiali spesse quanto un portacenere, il capello unto quanto basta e la forfora depositata sul maglione come le mandorle sulla colomba.
Il classico tipo che nessuno considera, il tipo che se prende 9 anziché 10 fila in bagno a frignare, e se lo guardi mentre sei interrogato, piuttosto che suggerirti una risposta finge di cercare qualcosa nello zaino, finché non è sicuro che la prof. ti ha fatto il culo.
L'ho visto lì davanti a me, potevo quasi toccarlo, e non ho saputo resistere: gli ho dedicato i miei versi struggenti.
Cazzeggiavo già contento
In un ghetto di squadristi
Quando a un tratto: esaurimento!
Sono apparsi gli interisti
Son sincero mio esaurito
Io non so cos'è un sonetto
Ma se siedi sul mio dito
Forse puoi trovar diletto
Pensa a quando gli anni scorsi
Dai ceffoni uscivi gonfio
Pochi mesi son trascorsi
E ti senti forte e tronfio
Non c'è dubbio lo confesso
Non è facile godere
Specialmente se sul cesso
Gigli e Blanc ci fan sedere
Ma noi juventini veri
Siam testardi per davvero
Prevediamo petrolieri
Prima o poi col culo nero
Per adesso se vuoi amico
Non curarti del problema
Ma non credere in eterno
Che la gente sia un po' scema
Sappi dunque mio esaurito
Non siam tonti come il mulo
Stai campando di menzogne
Quindi evapora affanculo
Parte subito, mostrando un' insospettabile vena poetica, con una serie di versi dedicati a Moggi, Zamparini, Zazzaroni e Palazzi.
Il giochino evidentemente piace, tanto che cominciano ad arrivare rime e commenti dedicati a questo o quell'altro. Tutto sembra scorrere via liscio quando ad un certo punto, come spesso accade, la quiete viene interrotta dall'avvento del solito, immancabile, esaurito onesto.
Cosa spinga il tifoso interista medio a frequentare i forum bianconeri, è un mistero che probabilmente mi porterò nella tomba insieme alle tante ombre della vicenda Moro (che non è il difensore del Chievo ma il compianto presidente della DC).
Quando la Juve era la Juve (e non questa cosa ridi e lascia ridere che è diventata oggi), avrei avuto tanta voglia e interesse di bazzicare i forum interisti quanto di scrivere un saggio sul perché i piccioni riescano sempre a cagarti sul lunotto della macchina quand'è appena uscita dall'autolavaggio. Ma non siamo tutti uguali, per fortuna.
Così, dicevo, l'esaurito onesto si materializza all'improvviso e con aria saccente ammonisce il gruppo: "Sapete com'è un sonetto?!"
Per un attimo, i peggiori ricordi della mia adolescenza sono piombati sulla scrivania come tanti chicchi di grandine. Me lo immagino così, l'esaurito letterato, con la faccia devastata dai brufoli, le lenti degli occhiali spesse quanto un portacenere, il capello unto quanto basta e la forfora depositata sul maglione come le mandorle sulla colomba.
Il classico tipo che nessuno considera, il tipo che se prende 9 anziché 10 fila in bagno a frignare, e se lo guardi mentre sei interrogato, piuttosto che suggerirti una risposta finge di cercare qualcosa nello zaino, finché non è sicuro che la prof. ti ha fatto il culo.
L'ho visto lì davanti a me, potevo quasi toccarlo, e non ho saputo resistere: gli ho dedicato i miei versi struggenti.
Cazzeggiavo già contento
In un ghetto di squadristi
Quando a un tratto: esaurimento!
Sono apparsi gli interisti
Son sincero mio esaurito
Io non so cos'è un sonetto
Ma se siedi sul mio dito
Forse puoi trovar diletto
Pensa a quando gli anni scorsi
Dai ceffoni uscivi gonfio
Pochi mesi son trascorsi
E ti senti forte e tronfio
Non c'è dubbio lo confesso
Non è facile godere
Specialmente se sul cesso
Gigli e Blanc ci fan sedere
Ma noi juventini veri
Siam testardi per davvero
Prevediamo petrolieri
Prima o poi col culo nero
Per adesso se vuoi amico
Non curarti del problema
Ma non credere in eterno
Che la gente sia un po' scema
Sappi dunque mio esaurito
Non siam tonti come il mulo
Stai campando di menzogne
Quindi evapora affanculo
5 commenti:
Trillo ti adoro ;)
PS: Ma qui di Gazzettopoli non si parla? :P
Spettacolareeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Da applausi!
Semplicemente fantastico!
Grazie
tu mi accorci la vita!
sto delirando dalle risate,kazzo.
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