martedì 23 ottobre 2007

Amici miei.


Non mi piace vedere stadi con il settore ospiti deserto, un solo colore sugli spalti e l'effetto funerale quando segna la squadra ospite.
Non fingo di indignarmi quando una curva augura al campione della mia squadra di morire, magari soffrendo pure qualche interminabile istante prima di tirare le cuoia. Concetto politicamente scorretto e triviale finché si vuole, ma se c'è un posto dove le parole spesso si scollegano dalla realtà oltre che dal cervello, questo è lo stadio. E' il luogo dove, in assoluto, mi sono più stupito di me stesso per le cose che ho lasciato uscire dalla mia bocca (solo parole, intendiamoci, gli sputi sono lussi che spettano ai capitani della Roma).
Non credo all'ipocrisia della squalifica, per la curva esaurita degli esauriti di Milano, dopo gli striscioni offensivi rivolti ai tifosi del Napoli. Tutto questo caos di regole e regolette non fa altro che sommarsi all'unica, triste, mai repressa legge della giungla curvaiolesca: si fa e si disfa a seconda del referente caccia-biglietti a sbafo di turno, cioè le società.
Sul fatto che fossero offensivi, però, credevo non si dovesse discutere. Mi sbagliavo.
Ha detto mister "Vai a sinistra" (foto, mentre cerca di sfottere il fotografo abbagliandolo con il vetro della sua sveglia da polso) che gli striscioni in questione non riportavano offese, ma erano semplici sfottò. Come quelli che subisce il maitre à penser Materazzi ogni domenica.
Ha detto l'altro maitre à penser Luca Pancalli, commissario straordinario succeduto all'irreprensibile Guido Rossi lo scorso anno: "Se fossi stato ancora io al vertice della Federcalcio, avrei espresso il mio parere di condanna, così come lo sto facendo ora, ma non avrei fatto nessuna pressione sul giudice sportivo. Gli organi della giustizia sportiva non devono subire influenze di nessun genere".
Sulla parte in grassetto, stento a credere alle mie orecchie e mi astengo dal commentare.
Voglio però chiudere il discorso con un paio di sfottò pure io, per portare un po' di goliardia e divertimento in questo nuovo mondo post-calciopoli, riprendendoli pari pari dagli striscioni incriminatesauriti. Il nuovo calcio è bello, scompisciamoci dalle risate a colpi di sfottò!

Alla Federazione Italiana Giuoco Calcio: sei la fogna d'Italia.
A Mancini: ciao, coleroso.

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