
Pavel Nedved non ce la fa più. Ne ha tutto il diritto, vista la carta d'identità e la carriera che si lascia alle spalle fatta di corse a perdifiato e battaglie, combattute con un furore ed una continuità fuori dal comune.
Se uno come lui è arrivato al Pallone d'Oro, senza avere i piedi di Zidane ma nemmeno di Camoranesi (che il Pallone d'Oro non lo ha mai vinto), significa che ha lavorato sodo senza trascurare mai nulla.
Come spesso accade quando la testa ti dice cosa fare ma le gambe cominciano a diventare sorde, domenica sera ha colpito un avversario (foto, quello senza occhiali) nel tentativo di soffiargli la palla, finendo per fargli male. Io non credo che lo abbia fatto deliberatamente, ma qualcuno sostiene di sì.
"Lui gioca così" - ha sentenziato il padrone esaurito ed ecologico degli esauriti - aggiungendo che: "Di solito queste cose tra campioni non succedono, quindi uno dei due non lo è".
Su questo, non ci crederete, sono perfettamente d'accordo con il padrone. Sì, proprio così, perché anche Luis Figo, cui Nedved ha fatto male, è un ex Pallone d'Oro. E' uno dei più forti calciatori portoghesi degli ultimi decenni. E' uno che ebbe il coraggio di passare dal Barcellona al Real Madrid senza indugi, senza ipocrisie. Per questo, al suo ritorno al Camp Nou da avversario, i suoi ex tifosi gli lanciarono in campo una testa di maiale mozzata.
E' uno che lo scorso inverno firmò un contratto faraonico con i petrolieri arabi dell' Al-Ittihad, per poi rimangiarsi tutto e rimanere con quell'altro petroliere, esaurito ed ecologico (si vede che gli arabi non lo sono abbastanza).
E' uno che nel 1995 firmò due contratti contemporaneamente, con la Juventus e con il Parma, finendo così al Barcellona per evitare contenziosi pericolosi o squalifiche .
E' uno che pochi giorni fa ha dato la colpa di quest'ultimo episodio a Luciano Moggi, perché con quello che è uscito fuori da calciopoli non potrebbe essere stato nessun altro, ovvio.
Ecco perché penso anch'io che tra lui e Nedved, uno non sia un campione manco per niente.
E non sono il solo. Lo avevano già capito i tifosi del Barcellona, quale dei due non fosse un campione: lanciandogli in campo una testa di maiale.